Patologie dell’occhio: che cos’è la maculopatia?
Con il termine maculopatia si identificano tutta una serie di patologie oculari che possono interessare la macula: la macula è una parte dell’occhio, posta al centro della retina, responsabile della visione nitida e dettagliata
Si tratta di una zona estremamente delicata che pertanto è molto vulnerabile a fenomeni patologici e degenerativi.
Le maculopatie sono svariate e colpiscono in grado variabile e in modo diverso la vista.
La macula
Costituisce l’area centrale della retina, situata nella parte posteriore del globo oculare.
Mentre la retina è responsabile della visione periferica, la macula è la regione dell’occhio con la più alta densità di fotorecettori e pertanto è deputata a:
- Visione centrale: è la visione più nitida e dettagliata che consente di focalizzare lo sguardo al centro del campo visivo. Grazie ai fotorecettori, gli stimoli luminosi intercettati dall’occhio vengono trasformati in impulsi che, attraverso il nervo ottico, arrivano fino al cervello.
- Riconoscimento dei colori: al centro della macula c’è la fovea, una lieve depressione retinica dove sono concentrati la maggior parte dei coni in grado di distinguere i colori.
- Visione puntiforme o distinta: rispetto alla retina la macula è in grado di distinguere più chiaramente i dettagli e i particolari molto piccoli; la visione puntiforme consente ad esempio di leggere, riconoscere un volto, infilare un ago per cucire, ecc.
- Appare quindi evidente come una patologia che colpisca questa regione anatomica possa coinvolgere in grado e in forma diversa la visione. Le maculopatie possono avere un coinvolgimento bilaterale anche se a volte non contemporaneo tra i due occhi.
Tipi di maculopatia
Le patologie che riguardano la macula possono essere molteplici ed avere diversa natura: innanzitutto è possibile operare una distinzione tra forme di maculopatia ereditaria oppure forme di maculopatia acquisita.
Mentre nel primo caso le degenerazioni della macula sono dovute a fattori genetici, nel secondo caso esse possono esserci dei fattori esterni predisponenti.
Maculopatie acquisite
La maculopatia acquisita più frequente nonché la causa principale di perdita della vista nei Paesi occidentali è la degenerazione maculare legata all’età.
Altre maculopatie possono derivare principalmente da: processi degenerativi; infiammatori quali uveiti posteriori non infettive e corioretinopatie sierose; infettivi quali uveiti e retiniti; traumi e disfunzioni vascolari che possono comportare ischemie retiniche, fori maculari, distacco della retina, pucker maculare o edemi commotivi (edema di Berlin).
Esistono anche forme di maculopatia indotte, che possono essere il risultato di complicanze post operatorie, come ad esempio un edema maculare dopo un intervento di cataratta, oppure dovute a particolari terapie farmaceutiche come nel caso di alcuni antipsicotici.
Come già accennato la maculopatia dovuta a fattori degenerativi può essere di tipo senile oppure legata a una miopia patologica.
La degenerazione della macula dovuta all’età avanzata è una delle cause più diffuse di maculopatia acquisita e costituisce inoltre uno dei principali fattori di cecità dopo i 55 anni.
Si tratta di una malattia cronica, caratterizzata da una graduale diminuzione della vista che comporta il graduale sovvertimento dell’anatomia maculare con implicazioni anche a livello coroideale.
La degenerazione maculare senile può evolvere in due forme
- Degenerazione maculare di tipo atrofico o secca contraddistinta da un’evoluzione lenta, agli stadi iniziali comporta un accumulo di depositi proteici e glicemici denominati drusen, fino ad arrivare alla formazione di chiazze di atrofia in sede maculare, con un conseguente calo dell’acuità visiva.
- Degenerazione maculare neovascolare o umida: si tratta di una malattia degenerativa dall’evoluzione più rapida, che prevede la formazione di vasi sanguigni anomali nella coroide. Il sangue e i fluidi contenuti in queste neoformazioni tendono a raccogliersi sotto la macula provocando essudazione tra gli strati retinici danneggiandoli con conseguente distorsione della vista o perfino cecità.
La maculopatia miopica può colpire invece i pazienti affetti da miopia degenerativa o patologica, in genere con un difetto rifrattivo maggiore di 6 diottrie.
Questo disturbo insorge perché la retina non è in grado di adattarsi all’allungamento del bulbo oculare derivante dalla miopia, e quindi subisce degli stiramenti o delle lesioni.
Questa forma di maculopatia può comportare inoltre emorragie con improvvisa diminuzione dell’acuità visiva e distorsione delle immagini.
Una forma peculiare di maculopatia è il pucker maculare che comporta lo sviluppo di una sottile membrana traslucida sulla superficie interna della retina, denominata epiretinica.
Quest’ultima può determinare un raggrinzimento della zona centrale della retina, la cui funzione può quindi risultare alterata.
Invece il foro maculare è un difetto della macula dovuto ad una rottura del tessuto retinico e dell’area foveale.
Esso può essere causato da diverse condizioni patologiche tra cui la formazione di membrane epiretiniche, eventi traumatici, degenerazione miopica, occlusioni vascolari e retinopatia ipertensiva.
Maculopatia ereditaria
In alcuni casi i difetti della macula si presentano anche in bambini e pazienti giovani; spesso si tratta di patologie ereditarie definite distrofie maculari.
Le principali forme di maculopatia ereditaria sono:
- Malattia di Stargardt, è la forma più diffusa di distrofia maculare giovanile e comporta la diminuzione della visione centrale fin dalla tenera età.
- Malattia di Best o distrofia vitelliforme, caratterizzata da un’estesa lesione gialla all’interno della fovea.
- Retinite pigmentosa, un disturbo della retina che può comportare perdita della visione periferica e emeralopatia, ossia cecità notturna.
Quali sono i sintomi principali
Identificare una maculopatia non è affatto semplice, in particolar modo quando colpisce un solo occhio.
Un importante campanello d’allarme è un notevole o improvviso abbassamento della vista; a tal fine è opportuno sottoporsi regolarmente ad una visita oculistica.
Il principale segno della possibile insorgenza di maculopatie è senz’altro la perdita della funzione visiva centrale, altri sintomi possono essere:
- metamorfopsia ossia visione distorta o alterata delle immagini;
- percezione dei colori meno nitidi o brillanti;
- percezione di macchie scure nel campo visivo;
- scotoma, ossia la percezione di macchie cieche, scure o colorate che possono essere fisse o intermittenti, attorno alle quali la visione risulta generalmente buona;
- scarsa sensibilità al contrasto;
- difficoltà di lettura;
- abbassamento della vista durante le ore notturne;
Diagnosi
Data la natura degenerativa delle maculopatie, la diagnosi precoce del disturbo riveste un ruolo di fondamentale importanza, in quanto trascurare la patologia potrebbe portare a conseguenze molto gravi e nei casi peggiori perfino a cecità.
I sintomi della maculopatia possono trovare conferma attraverso diversi esami diagnostici mirati:
- Test di Amsler, è uno dei metodi più semplici e immediati per rilevare disfunzioni della macula. Durante l’esame il paziente dovrà osservare alternativamente prima con un occhio e poi con l’altro, una griglia di linee con un punto centrale; con una visione normale tutte le linee intorno all’area centrale risulteranno dritte, mentre se il paziente le percepisce alterate è possibile sospettare una malattia della macula.
- Misura dell’acuità visiva, utile per determinare l’entità dell’ipovisione centrale;
- Analisi del fondo oculare, grazie ad uno oftalmoscopio è possibile osservare la retina e tutte le altre strutture del bulbo oculare;
- Tomografia a coerenza ottica (OCT): per studiare nel dettaglio gli strati retinici a livello maculare ed individuare eventuali alterazioni patologiche;
- Fluorangiografia o angiografia retinica a fluorescenza, grazie al quale è possibile esaminare il flusso del sangue all’interno dei vasi sanguigni della retina e della coroide;
Trattamento e cura delle maculopatie
La cura delle patologie che riguardano la macula non è univoca: esistono infatti diverse terapie e trattamenti che possono essere impiegati in base al tipo di maculopatia, al decorso personale o alla gravità dei sintomi.
Per alcune patologie, in particolare la maculopatia degenerativa atrofica, non esistono trattamenti specifici in grado di prevenire la perdita della vista o rallentare in maniera significativa il processo degenerativo, anche se una dieta integrativa di alcune sostanze tra cui antiossidanti ha dimostrato la propria efficacia nelle fasi iniziali di degenerazione maculare legata all’età.
Per il trattamento della degenerazione maculare legata all’età in forma essudativa rivestono notevole importanza le iniezioni di farmaci contro l’angiogenesi: questi medicinali possono essere iniettati nel bulbo oculare per rallentare la perdita della vista, tenere sotto controllo le lesioni oculari ed evitare la formazione di nuovi vasi sanguigni anomali sotto la retina.
I risultati ottenuti con questa terapia sono molto incoraggianti e permettono allo stato attuale il controllo o il rallentamento nel decorso degenerativo della patologia.
Altre forme di maculopatie come il pucker maculare si prestano invece ad un approccio terapeutico di tipo chirurgico mirato alla rimozione della membrana epiretinica che determina lo stiramento della macula come detto in precedenza.
In alcune forme trovano invece indicazione i trattamenti laser che possono essere applicati sulla macula oppure in altre zone retiniche per avere un risultante effetto migliorativo sulla macula.
La scelta del trattamento è a discrezione del Medico Oculista e dipende dal tipo di maculopatia, non essendo tutti indicati per le diverse patologie che possono coinvolgere la macula.
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