Pediatria / dispnea, tosse e cefalea: ecco alcuni segni long Covid nei bambini
Pediatria e Long Covid: “Solo il 5% dei bambini si ammala di Covid e di questi il 6% presenta un quadro sintomatologico”
“Nonostante sia una malattia benigna per la maggior parte di loro, alcuni manifestano segni e sintomi come cefalea, tosse, dispnea anche a distanza di settimane e mesi dopo essersi negativizzati.
Per dare risposte alle famiglie e ai pediatri di famiglia, abbiamo costituito l’ambulatorio per il follow-up dei bambini guariti dal Covid.
Questo spazio e’ stato creato all’interno del Policlinico Luigi Vanvitelli ed e’ il primo ambulatorio in Campania”.
A raccontarlo e’ Michele Miraglia del Giudice, professore di Pediatria dell’azienda ospedaliero-universitaria Luigi Vanvitelli di Napoli, dove e’ responsabile dell’ambulatorio di malattie respiratorie infantili.
Long Covid nei bambini: l’analisi del prof. Miraglia
“L’iniziativa e’ partita da poco tempo- racconta Miraglia- ma e’ portata avanti dalla Societa’ di malattie respiratorie infantili (Simri) su tutta Italia per mappare le differenze e le casistiche di long Covid tra i bambini su tutto il territorio nazionale”.
L’obiettivo dell’ambulatorio guidato dal docente di pediatria e’ quello di verificare la funzione respiratoria del bambino colpito dall’infezione da Covid, nella sua fase di remissione, attraverso vari esami: “La spirometria, il test di broncodilatazione, il test del cammino grazie al quale misuriamo la saturazione dell’ossigeno e l’ecografia polmonare.
Un esame, quest’ultimo molto importante- spiega Miraglia- perche’ ci fornisce gli esiti dell’infezione.
I bambini fanno anche una visita pneumologica, all’ingresso nell’ambulatorio di follow-up.
Quelli coinvolti dalle attivita’ del laboratorio campano vanno dai 5 anni in su, infatti Miraglia precisa che “la spirometria puo’ essere svolta correttamente da questa eta’ in poi, ma con l’oscillometria stiamo valutando anche i bambini in eta’ pre-scolare, ampliando in questo modo il supporto dell’ambulatorio a un numero piu’ ampio di pazienti”.
Perche’ indagare sul Long Covid nei bambini, che si ammalano pochissimo e spesso senza sintomi?
Miraglia risponde senza fare allarmismi: “Ci sono stati casi di iper-reattivita’ bronchiale, alterazioni ecografiche in cui sono emerse linee focali tipiche del SARS-CoV-2, la presenza di una linea pleurica irregolare.
Segnali che l’infezione ha lasciato delle tracce anche pesanti pur non avendo dato manifestazioni acute di se’.
L’importante su questi bambini- aggiunge il professore della Vanvitelli- e’ eseguire il monitoraggio, verificando se tali alterazioni si risolvono o invece durano nel tempo. Il bambino, in seguito al monitoraggio, tornera’ in ambulatorio dopo sei mesi per capire se queste alterazioni e/o sintomi sono rimasti.
Noi ci auguriamo di non trovare nulla, tuttavia ci sono sintomi comparsi dopo l’infezione ed e’ importante monitorarli per evitare che possano dare adito a cronicita'”.
Rispetto alle caratterizzazioni differenti della sindrome post / Long Covid tra un territorio e l’altro, il gruppo di lavoro e di ricerca del professore Miraglia ha gia’ condotto un’indagine e due survey, nel 2020 e nel 2021: “Abbiamo registrato differenze tra Centro, Sud e Nord Italia, anche in ragione di come questi territori sono stati colpiti in modo molto diverso tra la prima e la seconda ondata.
Ora ci attendiamo di elaborare e realizzare un’altra indagine- conclude- in cui saranno presenti le attivita’ di follow-up dell’ambulatorio long Covid”.
Per approfondire:
Long Covid: l’Ospedale di Parma coordina lo studio internazionale promosso dall’Università di Oxford
Pediatria, Covid-19 nei bambini: il monitoraggio post-infezione per i problemi respiratori