Pericardite fulminante e cronica: ECG, cura, contagio
La pericardite è una malattia infiammatoria (acuta o subacuta) che colpisce il pericardio, accompagnata da alterazione degli indici infiammatori (VES, PCR), spesso dà dolore intenso, che aumenta in alcune posizioni o per inspirazioni profonde, a volte irradiato
Una piccola quantità di liquido tra i due foglietti del pericardio (tra i 25 ed i 50 ml di liquido) è fisiologica ma quando esiste infiammazione il liquido può aumentare fino ad essere considerato “versamento pericardico”, che può avere entità molto variabile ma che la maggior parte delle volte si risolve con terapie mediche, anche se non deve essere mai sottovalutato (un versamento pericardico acuto e severo può essere anche letale in modo fulminante).
Sono spesso presenti delle alterazioni dell’elettrocardiogramma, talora anche eclatanti (come le alterazioni del tratto ST), anche se non sempre tipiche, e sfregamenti pericardici all’auscultazione.
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La pericardite va distinta da altri versamenti patologici che sono:
- Idropericardio: che si verifica quando il versamento è un trasudato, nel caso di aumento persistente della pressione venosa nelle vene toraciche o quando si verifica uno squilibrio tra pressione idrostatica e pressione oncotica (tipico dell’insufficienza cardiaca o della sindrome nefrosica)
- Emopericardio: quando la cavità pericardica è invasa dal sangue che può provenire dalla rottura dei vasi che decorrono lateralmente.
La pericardite acuta si manifesta con:
- dolore toracico;
- febbre;
- astenia;
- malessere generale;
- dispnea.
Il dolore toracico è simile a quello causato dall’infarto del miocardio, essendo mediato dalla stessa innervazione, quindi è riferito a regione precordiale, spalla, braccio sinistro e lato sinistro del collo.
Caratteristicamente il dolore della pericardite si aggrava coi movimenti del torace e con la tosse.
Il paziente tende ad assumere posizione genupettorale per provare ad alleviare i sintomi.
I sintomi possono essere proporzionati all’entità del versamento, che in genere è però una complicanza.
A volte possono verificarsi modeste aritmie, generalmente di origine atriale.
In caso si manifesti tamponamento cardiaco, i sintomi sono quelli dello shock cardiogeno, con:
- tachicardia;
- bassa pressione sistolica;
- bassa gittata cardiaca;
- congestione polmonare;
- polso paradosso;
- agitazione e stato confusionale;
- dispnea;
- cute fredda;
- pallida.
La pericardite costrittiva generalmente non provoca sintomi, finché la funzione sistolica è preservata
In caso di deficit diastolico rilevante, si manifesta con:
- congestione delle vene del collo in inspirazione;
- edemi periferici;
- fibrillazione atriale;
- epatomegalia.
In caso di compromissione sistolica i sintomi sono:
- dispnea;
- astenia,
- entrambi anche gravi provocati dalla congestione polmonare.
Cause di pericardite
La maggior parte delle volte la causa resta sconosciuta (pericardite idiopatica), altre volte la causa è individuata in malattie di origine infettiva o autoimmunitaria.
L’origine idiopatica è una diagnosi di esclusione, dopo che indagini su infezioni batteriche, virali e malattie autoimmunitarie sono risultate negative.
Infarto del miocardio o procedure cardiache invasive sono cause rare ma possibili di pericardite.
La pericardite può inoltre essere risultato diretto o indiretto di:
- patologie di organi o strutture vicine;
- tubercolosi;
- neoplasie;
- immunodeficienze;
- insufficienza renale;
- leucemie;
- traumi del torace;
- radioterapia.
I versamenti pericardici a volte sono asintomatici o non accompagnati da infiammazione: in questi casi è importante escludere tubercolosi, neoplasie ed ipotiroidismo.
Se non viene individuata alcuna causa, il versamento è monitorato nel tempo, quando possibile evitando pericardiocentesi o manovre invasive diagnostiche.
Le malattie autoimmuni che possono causare pericardite sono:
- lupus eritematoso sistemico;
- artrite reumatoide;
- sindrome di Sjögren;
- febbre reumatica.
La pericardite è contagiosa?
Una delle cause possibili di pericardite è una malattia infettiva causata da virus o batteri: in questo caso, come per altre malattie causate da microrganismi patogeni, il contagio è effettivamente possibile e può avvenire attraverso diverse vie, la più frequente è la trasmissione per via aerea, cioè con l’emissione di goccioline che tipicamente avviene con respirazione/tosse/starnuti, come può verificarsi ad esempio nel corso delle epidemie influenzali.
Terapia della pericardite
Le terapie si basano sull’utilizzo di farmaci antinfiammatori (FANS) e aspirina ad alte dosi.
Per prevenire recidive, molti studi indicano l’utilità della colchicina, anche a basso dosaggio (0,5–1 mg/g).
La cura con cortisone è la più diffusa, ma anche una causa importante di ricadute.
Gli antibiotici sono spesso somministrati in caso sospetto di infezione.
Evoluzione della pericardite
Passata la fase acuta, i controlli sia ematologici (esami del sangue) sia strumentali (ecocardiografia) devono essere ripetuti a intervalli regolari per un periodo variabile.
La prognosi è buona nella maggior parte dei casi, anche in presenza di recidive.
La pericardite costrittiva, così come il tamponamento cardiaco, sono eventi rari.
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