Posti letto negli ospedali, la riduzione mette a rischio anche le ambulanze
I nuovi standard ospedalieri presenti nei LEA portano ad una riduzione dei posti letto in tutte le strutture. E la preoccupazione dei soccorritori cresce, perché meno posti letto significa anche un maggiore rischio di dover trasportare i pazienti più lontano del previsto. Anpas: “il Governo dimentica le ambulanze e il volontariato”.
ANPAS – Nei giorni scorsi è stato trasmesso alla Gazzetta Ufficiale il testo del regolamento sugli standard ospedalieri che ha fissato il nuovo standard dei posti letto per abitante e riclassificati gli ospedali. Come già scritto nella relazione tecnica ai nuovi Lea, sono stati ridotti i posti letto (circa 3000) a un livello non superiore dei 3,7 posti letto per mille abitanti (0,7 per mille per la lungodegenza e riabilitazione).Anche alla luce della presentazione del documento di revisione dei Livelli Essenziali di Assistenza di due settimane fa, e di questa ulteriore razionalizzazione dei punti di primo intervento e della diversificazione delle sedi ospedaliere, è preoccupante che il Governo abbia dimenticato l’importanza del trasporto e più in generale della mobilità sociosanitaria che possa rendere possibile la razionalizzazione dei posti letto senza ulteriori disagi ai cittadini.
“Diminuiscono i posti letto, gli ospedali cambiano funzioni e le distanze si allungano, ma noi che portiamo le persone in ospedale come possiamo tutelarne la salute? Questo non è stato detto”, dichiara Fabrizio Pregliasco, presidente Anpas. “Non solo chiediamo un incontro con il Ministro e il Governo, ma facciamo appello alle istituzioni più vicine alla cittadinanza e alle unità sanitarie locali affinché venga riconosciuta l’importanza del volontariato che si occupa di trasporto sanitario come snodo imprescindibile della rete del soccorso” continua Pregliasco. “Non è possibile continuare a darci per scontati perché è il vero valore aggiunto per la comunità che da più di cento anni garantisce qualità a costi convenienti per le casse della comunità stessa e che deve essere sostenuto e incentivato.
Come già sottolineato anche dall’ultimo rapporto della FIASO nella recente Analisi comparata dei costi del soccorso sanitario evidenzia l’abbattimento dei costi e la differenza dell’impatto economico a seconda della presenza o meno dell’associazionismo dedicato al soccorso e che ogni risorsa dedicata al volontariato è una forma di investimento all’interno della stessa comunità di riferimento. Rinnoviamo inoltre l’urgenza della necessità della modifica del Codice della Strada e l’urgenza di estendere l’esenzione del pedaggio ai veicoli di soccorso delle associazioni di volontariato, come per i mezzi della Croce Rossa Italiana”.