Pressione alta: quali sono i rischi dell'ipertensione e quando è opportuno ricorrere ai farmaci
La pressione alta colpisce più di un miliardo di persone nel mondo e può causare serie complicazioni cardio e cerebrovascolari
L’ipertensione è uno dei principali fattori di rischio per lo sviluppo di malattie cardiovascolari e colpisce ben 1,2 miliardi di persone in tutto il mondo.
Un numero che negli ultimi 30 anni è più che raddoppiato, come emerge da un recente studio pubblicato sulla rivista scientifica Lancet*.
Nel 2019 in Italia sono state censite oltre 16 milioni di persone affette da ipertensione.
Pressione alta: con quali valori?
I valori pressori ritenuti normali sono al di sotto di 130 di sistolica, o massima, e 85 di diastolica, minima.
Superata questa soglia, la pressione può considerarsi alta.
Si parla di ipertensione clinicamente rilevante dai 140/90: va trattata con varie tecniche di approccio terapeutico, a seconda del grado di severità.
Nello specifico, parliamo di modifiche dello stile di vita e/o l’assunzione di una terapia farmacologica, che diventa imprescindibile al di sopra dei valori 160/100 o anche per valori più bassi ma in presenza di fattori di rischio concomitanti.
Come e quando monitorare la pressione
Per i pazienti che seguono una terapia, è opportuno monitorare la pressione a casa un paio di volte la settimana, così da controllare l’efficacia della cura.
Se i valori non sono sotto controllo, o la terapia è stata recentemente modificata, è opportuno intensificare il monitoraggio e procedere con la rilevazione anche 1-2 volte al giorno.
Come si misura la pressione
Come si procede per misurare la pressione?
Si consiglia di misurarla al mattino, quando i valori dovrebbero essere più alti, e poi la sera.
È importante farlo in un ambiente tranquillo, stando un po’ seduti prima di procedere, magari ripetendo la misurazione 2 volte perché alla prima i risultati potrebbero essere leggermente alterati.
Gli sfigmomanometri elettronici, comodi da utilizzare a casa, danno risultati affidabili”.
Perché la pressione alta è pericolosa
L’ipertensione è la condizione che, se sconosciuta o mal controllata, porta più spesso a disfunzioni multiorgano, soprattutto se correlata ad altri fattori di rischio.
Si può complicare frequentemente, dando origine, in primis, a patologie cardiovascolari, come la comparsa di:
- aritmie;
- scompenso cardiaco;
- aterosclerosi;
- infarto.
Può concorrere anche alla comparsa di patologie cerebrovascolari, come l’ictus, o di patologia aterosclerotica di altri distretti, in particolare il rene.
Qual è la causa della pressione alta?
Non esiste una causa precisa alla base dell’ipertensione, ma molti fattori predisponenti, tra cui sicuramente la predisposizione genetica e le cattive abitudini.
In particolare:
- alterazioni a livello ormonale;
- alimentazione sbilanciata e ricca di sale;
- patologie renali;
- stress
I sintomi della pressione alta
Sono molto variabili.
Può essere asintomatica, oppure possono comparire:
- stanchezza;
- mal di testa;
- pesantezza delle palpebre;
- epistassi ed emorragie retiniche.
In stadi avanzati si esprime con disturbi dovuti ai problemi multiorgano, solitamente quando c’è già un quadro di danno: peso toracico, affanno, respiro difficoltoso, gambe gonfie.
Nelle prime fasi, però, una persona può anche non accorgersene: per questo è importante sottoporsi a misurazioni sporadiche della pressione, a partire dai 18 anni.
Solitamente queste rilevazioni avvengono in occasione di normali visite e controlli medici.
In presenza di altri fattori di rischio, come la sedentarietà, il sovrappeso, il fumo o livelli alti di colesterolo, il controllo della pressione deve essere più frequente.
Come si cura
Quando il paziente è nella fase di ipertensione iniziale, e in assenza di altri fattori di rischio, è necessario innanzitutto modificare stile di vita e abitudini.
Si raccomanda di:
- fare attività fisica, in particolare esercizio aerobico come la camminata, la corsa o il nuoto;
- seguire una dieta equilibrata con un basso consumo di grassi saturi;
- limitare gli alcolici;
- evitare il fumo;
- fare attenzione al sale.
I farmaci per la pressione alta
Se la pressione va oltre la soglia 160/100 o se, anche con valori più bassi, ci sono fattori di rischio concomitanti (come diabete e colesterolo alto), è necessario assumere anche una terapia farmacologica.
I farmaci maggiormente utilizzati sono gli ACE-inibitori e/o i sartani, i farmaci calcio-antagonisti, i beta bloccanti (per chi soffre di ipertensione diastolica) ed eventualmente i diuretici in associazione.
Solitamente quando si inizia la terapia farmacologica la si continua per tutta la vita, controllando periodicamente i valori, in particolare d’estate quando è più facile incorrere in episodi di ipotensione.
L’ipertensione è un problema anche femminile?
Si, assolutamente.
Esistono differenze di genere riguardanti la prevalenza, che nelle donne aumenta con l’età e con fattori associati, come le gravidanze o la menopausa.
In questi casi il rischio è maggiore.
Esistono diversità anche sulle conseguenze: stiamo osservando che nelle donne il danno d’organo si può instaurare più precocemente e con minor risposta alle terapie, per questo vanno sottoposte a screening precoci.
* NCD Risk Factor Collaboration (NCD-RisC) (2021) Worldwide trends in hypertension prevalence and progress in treatment and control from 1990 to 2019: a pooled analysis of 1201 population-representative studies with 104 million participants. The Lancet. doi.org/10.1016/S0140-6736(21)01330-1.
Per approfondire:
Farmaci per la pressione sanguigna: la soluzione per prevenire arresti cardiaci?
Cos’è e come si misura la pressione oculare