Primo Soccorso, la manovra OPACS in medicina d’urgenza: significato, esecuzione e vantaggi

La sigla OPACS è un acronimo usato in medicina d’urgenza per indicare un insieme di cinque azioni specifiche utilizzate dai soccorritori di primo soccorso per monitorare rapidamente i segni vitali respiratori del soggetto da soccorrere, utilizzando vista, udito, tatto ed un semplice saturimetro

L’OPACS si effettua generalmente alla lettera “B” della regola ABC, quindi DOPO aver verificato la pervietà delle vie aeree (lettera “A”) e PRIMA di verificare la circolazione (lettera “C”).

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OPACS o GAS

Se l’infortunato è cosciente in genere si usa la manovra OPACS, se invece è incosciente si usa la manovra GAS.

La OPACS serve principalmente per verificare la “qualità” della respirazione (certamente presente se il soggetto è cosciente), mentre la GAS serve principalmente per verificare se il soggetto incosciente respira o no.

Le cinque lettere che compongono l’acronimo OPACS, significano:

  • osservo;
  • palpo;
  • ascolto;
  • conto;
  • saturimetria.

Per eseguire l’OPACS, il soccorritore dovrà quindi in seguenza:

  • valutare se il torace si espande correttamente, osservandolo; negli uomini l’espansione riguarda anche l’addome; osservare anche la normale simmetria del torace;
  • sentire se ci sono deformità o lesioni palpando leggermente il torace e zone limitrofe; tale palpazione è molto utile per ricercare ad esempio segni di volet costale, di enfisema sottocutaneo, di gonfiori, di traumi, di emorragie.
  • ascoltare se sono presenti rumori respiratori, come ad esempio rantoli o fischi; è importante anche auscultare il torace (possibilmente con un fonendoscopio) per verificare se gli apici e le basi polmonari sono ventilate correttamente;
  • contare la frequenza respiratoria per verificare la presenza di eupnea, bradipnea o tachipnea (una frequenza respiratoria normale è mediamente di 12 atti respiratori al minuto; un atto respiratorio include inspirazione ed espirazione);
  • misurare la saturazione emoglobinica arteriosa (spesso denominata più semplicemente saturazione dell’ossigeno) con un dispositivo chiamato saturimetro.

OPACS, valutare la saturazione

Mentre i primi quattro punti sono relativamente semplici da attuare, la misurazione e valutazione della saturazione emoglobinica arteriosa con saturimetro potrebbe essere ritenuta più complessa da un soggetto non esperto.

La saturazione si rileva velocemente tramite un semplice saturimetro da dito: basta applicarlo ad un dito del soggetto e premere il pulsante sullo strumento, che restituirà in pochi secondi un numero %.

Una misurazione fisiologica della saturazione “in aria ambiente” (senza ventilazione artificiale) si attesta tra il 95 e il 99%, solitamente intorno a 97%, sia in adulti che in bambini: tale valore è quindi normale.

Valori lievemente diversi, non indicano necessariamente patologia: ad esempio negli anziani la % potrebbe essere normale pur essendo lievemente inferiore al normale, ad esempio intorno al 94%.

Valori tra il 99% ed il 100% potrebbero essere normali in caso di somministrazione artificiale di ossigeno, oppure potrebbero essere causati da iperventilazione, come avviene ad esempio durante un attacco di panico.

A volte anche valori intorno al 90%, quindi apparentemente patologici, possono in realtà essere “normali” in alcuni pazienti: è il caso di persone affette da broncopneumopatia cronica ostruttiva (BPCO).

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Se il soggetto non respira

Se l’infortunato non respira, si inizia con tecniche di rianimazione come la respirazione bocca a bocca.

La manovra OPACS ha molti vantaggi:

è facile da usare;

può essere usata da persone che possiedono minime competenze mediche;

non necessita di macchinari specifici se non di un semplice saturimetro;

consente di intuire rapidamente quanto sia grave la situazione;

migliora le possibilità di evitare danni anche gravissimi ed irreversibili all’infortunato;

migliora le possibilità di evitare la morte del soggetto infortunato.

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Primo Soccorso: la manovra GAS (Guardare Ascoltare Sentire) in medicina d’urgenza

Fonte dell’articolo:

Medicina Online

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