Procedure sul paziente: che cosa si intende per cardioversione elettrica esterna?

La cardioversione elettrica esterna è una procedura in grado di interrompere aritmie cardiache eseguendo una sorta di “reset” dell’impianto elettrico del cuore. Può essere eseguita come procedura programmata o in fase di urgenza/emergenza

Come funziona la cardioversione elettrica esterna?

La cardioversione elettrica viene eseguita sia in elezione (procedura programmata) sia in urgenza/emergenza per trattare aritmie mal tollerate dal paziente dal punto di vista emodinamico e che possono provocare riduzioni della performance cardiaCA, situazione che può condizionare ipotensione, mancanza di fiato, angina pectoris o sincope.

Lo shock elettrico sincronizzato viene erogato attraverso la parete toracica tramite delle piastre collegate a un defibrillatore esterno; tali piastre possono essere manuali (posizionate dall’operatore al momento dell’esecuzione) o adesive e vengono generalmente posizionate a livello del torace e della schiena.

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Come avviene la procedura di cardioversione elettrica esterna?

Viene eseguita in sedazione profonda (ovvero il paziente viene addormentato, ma mantiene funzioni vitali autonome e pertanto non richiede supporto ventilatorio meccanico).

Al paziente viene erogata una scossa elettrica che attraversa il cuore e ne attiva tutte le cellule simultaneamente, provocando nella quasi totalità dei casi un arresto dell’aritmia e il ripristino del normale ritmo sinusale.

La procedura viene sempre eseguita in ambito ospedaliero nelle sale attrezzate di elettrofisiologia, sotto il controllo di un’equipe composta da un cardiologo, un anestesista e un infermiere.

Tutti i parametri vitali sono controllati prima, durante e dopo l’erogazione dello shock.

L’esecuzione della procedura, se l’origine dell’aritmia è superiore alle 72 ore o ignota, è subordinata all’esito di un ecocardiogramma transesofageo, che serve a escludere l’eventuale presenza di trombi all’interno delle cavità cardiache (evenienza il cui rischio risulta essere aumentato in tutti i pazienti affetti da aritmie cardiache).

Al termine della procedura, una volta ripristinato il normale ritmo cardiaco, il paziente viene mantenuto monitorizzato per alcune ore al fine di valutare la stabilità del ritmo.

La procedura richiede il ricovero ospedaliero e una notte di degenza.

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La cardioversione elettrica esterna è dolorosa o pericolosa?

La procedura è generalmente molto ben tollerata in quanto si svolge in sedazione profonda.

Chi può effettuare il trattamento?

Tutti i pazienti affetti da aritmie cardiache recentemente insorte, non databili ma al primo episodio o per le quali sia stata esclusa la strategia ablativa possono essere sottoposti a cardioversione elettrica.

Follow-up

Le successive valutazioni cliniche e strategie terapeutiche vengono pianificate caso per caso.

Per approfondire:

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Fonte dell’articolo:

Humanitas

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