Psicosi post-partum: conoscerla per saperla affrontare

Diversi Autori concordano nel ritenere la psicosi post-partum come la forma di evoluzione più grave della depressione puerperale. La psicosi pust-partum si manifesta in meno di 2 casi ogni 1000 parti

L’esordio di solito inizia tre settimane dopo il parto e spesso anche nell’arco di pochi giorni.

La psicosi post-partum, detta anche psicosi puerperale, è una forma grave di depressione post-partum

Rappresenta quindi uno specifico tipo di depressione che può colpire le donne dopo il parto e che si verifica, con diversi livelli di gravità, dal 7% al 12% delle neomamme, più frequentemente fra la sesta e la dodicesima settimana dalla nascita del figlio (fonte: Ministero della Salute).

La psicosi post-partum è una delle malattie psichiatriche considerate tra le più gravi e drammatiche

È caratterizzata da un’improvvisa insorgenza di sintomi psichiatrici e spesso neurologici, soprattutto nelle prime due settimane dopo il parto.

Colpisce soprattutto le donne, senza alcuna storia medica ed è quindi difficile da prevedere.

L’incidenza è molto bassa (0,25-0,50 su 1.000 parti), ma il rischio relativo per la prima insorgenza di psicosi affettiva è 23 volte superiore nel periodo post-partum rispetto a qualsiasi altro periodo (OMS).

Questa forma di psicosi (decisamente più rara e più grave della meglio conosciuta depressione post-partum) è più probabile che si sviluppi in persone che soffrano già di un disturbo mentale come, ad esempio, di disturbo bipolare o di schizofrenia.

Sono svariati i fattori di rischio che possono provocare i disturbi mentali postnatali: la mancanza di supporto dal partner, dalla famiglia e dalla società, uno stato di povertà, il lavoro eccessivo, le difficoltà coniugali e le complicazioni in relazione con la gravidanza.

I sintomi causati dalla psicosi post-partum sono numerosi e possono includere sbalzi di umore come: umore alto, euforia, sensazioni di esaltazione, parlare e pensare troppo o troppo rapidamente; umore basso, tristezza, scarsa energia, perdita di appetito e difficoltà a dormire, sono tra i sintomi più comuni.

Se trattata tempestivamente e in modo adeguato, la prognosi a breve termine è promettente

Tuttavia, il rischio che insorga una malattia invalidante che possa durare per tutta la vita, come ad esempio, il disturbo bipolare e quello di una eventuale recidiva in seguito alla successiva gravidanza, sono elevati.

Questo disturbo è stato inserito nel database Orphanet, il portale di riferimento per le informazioni sulle malattie rare, in data 29 febbraio 2016, con un ufficiale riconoscimento per una patologia spesso mal diagnosticata, che può portare al suicidio o all’infanticidio.

VUOI CONOSCERE MEGLIO LE MALATTIE RARE? VISITA LO STAND UNIAMO IN EMERGENCY EXPO

Sono state le ricercatrici Arianna Di Florio, dell’Università del Nord Carolina (U.S.A.), Trine Munk-Olsen e Veerle Bergink, dell’Università di Aarhus, in Danimarca, in una lettera pubblicata sulla rivista scientifica The Lancet Psychiatry, a mettere in evidenza questa importante novità per il mondo della salute mentale.

L’inclusione della psicosi post-partum nella lista delle malattie rare è un importante riconoscimento per le donne colpite, le loro famiglie e l’intera comunità psichiatrica.

In primo luogo, tale inclusione riduce lo stigma, offrendo uno status medico ufficiale, promuovendo l’informazione scientifica, e collegando i pazienti e le loro famiglie alle organizzazioni competenti e ai centri specializzati.

In secondo luogo, aiuta a ottimizzare gli sforzi di ricerca: l’elenco dei progetti in corso e gli archivi di dati disponibili su Orphanet possono facilitare la collaborazione e la comunicazione tra i ricercatori e i centri specializzati.

La prevenzione può essere un ottimo metodo di “schermatura” per tutte quelle donne incinte che hanno avuto nel loro pregresso disturbo di depressione, schizofrenia, disordine bipolare, ansia severa sia precedentemente alla gravidanza che tra una gravidanza e l’altra.

Tale accortezza diminuirà decisamente l’alto rischio di sviluppare psicosi post-parto.

Articolo scritto dalla dottoressa Letizia Ciabattoni

Per approfondire:

La psicosi non è la psicopatia: differenze in sintomi, diagnosi e terapia

Operatori sanitari e soccorritori in burnout: i sintomi, la strada per uscirne

Ansia, panico e paura: distinguerli ancor prima di gestirli

Fonti:

https://www.osservatoriomalattierare.it

https://www.msdmanuals.com/it-it/professionale/ginecologia-e-ostetricia/assistenza-al-post-partum-e-disturbi-associati/depressione-post-partum

https://www.news-medical.net/health/Postpartum-Postnatal-Psychosis-(Italian).aspx

https://www.salute.gov.it/portale/donna/dettaglioFaqDonna.jsp?lingua=italiano&id=170

https://www.ilfattoquotidiano.it/2012/12/16/depressione-post-partum-cinema-e-teatro-rompono-tabu-su-madri-infanticide/447536/

Il giuramento di Ippocrate. Il romanzo di una psicosi post-parto, di Armida Savoldi, Guaraldi, 1998

La nascita della prima malattia psichiatrica orfana: la psicosi post-partum, di Francesco Fuggetta 17 agosto 2016

La depressione post partum. Cause, sintomi e diagnosi Condividi, V. Fanos (Curatore) T. Fanos (Curatore), Hygeia Press, 2013

FILMOGRAFIA

“Ninna nanna”, regia di Enzo Russo e Dario Germani

“Tutto parla di te”, regia di Alina Marazzi

“Maternity blues. Il bene dal male”, regia di Fabrizio Cattani

Potrebbe piacerti anche