Report: i mezzi anti-ebola della Croce Rossa Italiana

Strumenti speciali per casi speciali. Si tratta delle ambulanze della Croce Rossa Italiana attivi all’aeroporto di Fiumicino. Vediamoli a fondo

Il terrore dell’Ebola oggi, fortunatamente, corre più velocemente sul web che nella realtà. Ma c’è chi è già pronto per fronteggiare qualunque tipo di emergenza,anche la più complessa come quella relativa al virus mortale che si sta propagando dall’Africa occidentale in tutto il mondo. La Croce Rossa Italiana infatti è l’unica in Europa oggi ad avere disponibili dei mezzi con barelle ISOARC, ad alto bio-contenimento e munite di appositivi filtri di protezione. Il reparto di Sanità Pubblica dell’ente dispone in esclusiva in tutta Europa tali strumenti, e li ha messi in campo per contrastare il diffondersi della malattia. Le ambulanze possono essere trasportate tramite aerei cargo in ogni punto della nazione, partendo dall’aeroporto internazionale di Fiumicino.

In Italia un aereo con a bordo un caso sospetto di Ebola può atterrare quindi all’aeroporto romano di Fiumicino o in quello milanese di Malpensa, dove sono attivi 24 ore su 24 i “canali sanitari” predisposti per fronteggiare l’emergenza del virus, dalla Sanità Aerea dell’USMAF del Ministero della Salute, dal personale dell’ospedale Spallanzani di Roma, dalla Croce Rossa Italiana e dal personale del Pronto soccorso di Aeroporti di Roma. Nel caso in cui, a bordo di un aereo proveniente da un’area dell’Africa dov’è in corso l’emergenza Ebola, ci sia un caso sospetto (basta una banale febbre), per prima cosa il comandante deve avvertire il personale sanitario a terra. Una volta atterrato, l’aereo viene fatto sostare in una piazzola decentrata dell’aeroporto e lì interviene il personale specializzato appositamente attivato.

COSA SUCCEDE IN CASO DI EBOLA SU UN VOLO
Dall’aereo non può né salire né scendere nessuno
mentre i medici, che nel frattempo hanno già allertato l’ospedale Spallanzani e la Croce Rossa, si recano sotto bordo e, dopo avere indossato le particolari tute di protezione di “Classe3”, con guanti e mascherine in grado di proteggere dagli agenti batteriologici e biologici, prendono in carico il paziente. Questi viene subito trasferito all’ospedale Spallanzani su un apposito automezzo della Croce Rossa. Per eventuali familiari o passeggeri che si trovavano nelle immediate vicinanze della persona potenzialmente infetta, vengono attivati una serie di controlli sanitari, primo fra tutti quello della temperatura, e anche loro sono poi portati, sempre a bordo di uno speciale mezzo ad alto bio contenimento dotato di filtri ad elevata protezione, allo Spallanzani per ulteriori controlli. Tutti gli altri passeggeri che si trovavano a bordo dello stesso sono invece invitati a compilare un’apposita scheda, consegnata all’arrivo in aeroporto dal personale sanitario, su cui indicheranno i propri dati per poter essere eventualmente contattati in seguito. Nel caso di un volo non diretto, le procedure di emergenza verranno ovviamente avviate nel primo scalo dell’aereo.

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