Report Usa lancia l’allarme: a 2 settimane dal ritorno a scuola boom di contagi
Boom di contagi tra gli studenti USA, la Società Italiana di Pediatria: “Massima copertura vaccinale per evitare l’esplosione dei contagi a scuola”
Ritorno a scuola, preoccupa il boom di contagi negli USA
“Occorre una copertura vaccinale quanto più estesa possibile per l’età pediatrica e adolescenziale, quale potenziale serbatoio di virus e di un possibile sviluppo di nuove varianti”.
Lo sostiene con forza Annamaria Staiano, presidente della Società italiana di pediatria (Sip), in vista della riapertura della scuola.
Con il ritorno in classe “i contagi potranno essere tantissimi se non vacciniamo soprattutto gli alunni- continua la professoressa universitaria- in particolar modo dai 12 ai 15 anni per i quali c’è l’autorizzazione al vaccino ma le coperture vaccinali non risultano essere ancora ottimali.
Permangono, infatti, resistenze legate ad una non adeguata informazione di alcuni genitori in merito ai rischi – benefici della vaccinazione dei loro figli”.
L’aumento dei contagi con la riapertura della scuola è stato però dimostrato, chiarisce la presidente Sip, anche da un rapporto del Dipartimento del Mississippi, negli Stati Uniti, da cui è emerso che “dopo solo due settimane dalla ripresa della scuola si è verificato un aumento di circa 1.000 contagi tra studenti e 300 tra insegnanti e personale, concentrati in 69 focolai. Sono stati più di 4.000 inoltre gli studenti in quarantena per l’esposizione al Covid-19 nella sola settimana dal 2 al 6 agosto”.
Il boom di contagi negli USA devono servire come monito
Da qui l’appello dei pediatri italiani per estendere la vaccinazione al più presto anche agli under 12: “Occorrono campagne massive di informazione sulla vaccinazione indirizzate ai genitori perché- aggiunge Staiano- i bambini possono essere vettori di virus a casa”.
Questo dato è dimostrato da un altro studio condotto in Canada su un campione di oltre 6.000 soggetti tra 0 e 17 anni, pubblicato sulla rivista Jama Pediatrics e intitolato ‘Association of Age and Pediatric Household Transmission of SARS-CoV-2 Infection’.
Dalla ricerca è emerso che soprattutto i bambini della fascia di età 0-3 anni hanno maggiori probabilità di trasmissione del virus Sars-Cov-2 sia in ambito familiare che scolastico, essendo bisognosi di maggiori cure e contatto fisico.
“In pericolo– conclude Staiano- sono i soggetti fragili, le persone immuno-compromesse. Ecco dunque che sono tanti i motivi per cui bambini e ragazzi devono essere vaccinati”.
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