Riconoscere i segnali dello shopping compulsivo: parliamo di oniomania
Lo shopping compulsivo, il bisogno fuori controllo di spendere, comprare, acquistare sempre di più, tanto da non sapere a volte cosa farsene di quel che si è preso
È noto anche con il termine oniomania coniato dallo psichiatra tedesco Emil Kraepelin. Kraepelin, con lo psichiatra svizzero Eugen Bleuler, identificò per la prima volta i sintomi associati all’oniomania nel corso del tardo diciannovesimo secolo.
È stata in particolare la studiosa statunitense S.L. McElroy ad occuparsi di questo fenomeno, proponendo i seguenti criteri diagnostici per distinguere le persone che praticano lo shopping come una normale attività, da quelle per cui esso assume caratteristiche patologiche:
- la preoccupazione, l’impulso o il comportamento del comprare non adattivi esperiti come irresistibili, intrusivi o insensati; comprare frequentemente al di sopra delle proprie possibilità oggetti inutili (o di cui non si ha bisogno), per un periodo di tempo più lungo di quello stabilito;
- la preoccupazione, l’impulso o l’atto del comprare causano stress marcato, fanno consumare tempo, interferiscono significativamente con il funzionamento sociale e lavorativo o determinano problemi finanziari (indebitamento o bancarotta);
- il comprare in maniera eccessiva non si presenta esclusivamente durante i periodi di mania o ipomania.
Un gruppo di psicologi dell’Università di Bergen (Norvegia), in collaborazione con altre università americane e inglesi, ha provato a stilare una lista dei sintomi indicativi e ne ha individuati sette che permettono di fare l’autodiagnosi a seconda del punteggio che si raggiunge.
Un test, descritto in un lavoro pubblicato su Frontiers in Psychology.
La capo ricercatrice Cecilie Schou Andreassen ha indicato anche il profilo psicologico di chi è più facile cada in questa trappola.
LE CAUSE DELLO SHOPPING COMPULSIVO
Sono soprattutto le donne ad esserne affette.
Il disturbo comincia a manifestarsi nella tarda adolescenza e prima età adulta, per poi diminuire con l’età.
Donne che sono: o molto estroverse oppure, toccate da problemi di ansia, depressione, scarsa autostima.
Le donne appartenenti al primo gruppo sarebbero portate agli acquisti irrefrenabili per sfoggiare in società, per esprimere la loro personalità espansiva, per voglia di contare di più socialmente.
Le donne appartenenti invece al secondo gruppo possono venire spinte a non frenarsi tra una vetrina e l’altra per tirarsi su.
A usare le “spese pazze” quasi come una medicina per spegnere l’ansia. «A volte, però, osserva la dottoressa Andreassen, questi sintomi di malessere sono non la causa ma il risultato del non sapersi controllare nei negozi». In seguito all’acquisto compulsivo di oggetti d’ogni tipo, che il più delle volte vengono messi da parte o regalati oppure buttati via, si riscontrano molto spesso sentimenti di colpa e vergogna.
SHOPPING COMPULSIVO: I SEGNALI D’ALLARME DELL’ONIOMANIA
- Pensare allo shopping di continuo
- Comprare per cambiare il proprio umore
- Comprare così tanto che lo shopping interferisce con le incombenze quotidiane (per esempio scuola o lavoro)
- Sentire la necessità di dover comprare di più e sempre di più per ottenere la stessa soddisfazione provata in precedenza
- Decidere di comprare meno, ma senza riuscirvi
- Sentirsi male se per un qualche motivo non si può fare shopping
- Comprare così tanto da mettere a rischio il proprio benessere
SHOPPING COMPULSIVO ONLINE
Lo shopping compulsivo online (Online shopping addiction) rientra nelle dipendenze da internet sviluppate nella fase di osservazione-ricerca del modello evolutivo proposto da Lavenia.
In questa fase, il soggetto si avvale di Internet in modo passivo, consultandone i contenuti senza apportarne di propri.
Le persone che presentano una dipendenza da shopping compulsivo online non comprano per il piacere di fare un nuovo acquisto, ma sperimentano uno stato di tensione crescente, per cui il desiderio di comprare si trasforma in un impulso irrefrenabile.
Vengono acquistati oggetti di ogni tipo che, molto spesso, vengono subito messi da parte o buttati via, e la persona prova profondi sensi di colpa e vergogna.
S.L. McElroy, nel 1994, ha proposto 4 caratteristiche che contraddistinguono le persone che praticano lo shopping online come attività dai risvolti patologici:
- la preoccupazione, l’impulso o il comportamento del comprare online sono vissuti come irresistibili, intrusivi o insensati;
- il comprare frequentemente al di sopra delle proprie possibilità oggetti inutili (o di cui non si ha bisogno);
- la preoccupazione, l’impulso o l’atto del comprare in rete causano stress, interferiscono significativamente con il funzionamento sociale e lavorativo o determinano problemi finanziari (indebitamento o bancarotta);
- il comprare in maniera eccessiva non si presenta esclusivamente durante i periodi di mania o ipomania (nel caso di un disturbo dell’umore bipolare).
Ci sono alcuni elementi che favoriscono l’insorgere della dipendenza dello shopping online:
- la possibilità di reperire su internet oggetti rari e inusuali;
- l’eliminazione, tramite la rete, dell’intermediazione umana;
- l’utilizzo delle carte di credito o di metodi di pagamento alternativi come Paypal che aumentano la facilità di acquisto online e rinforzano la condotta di tipo compulsivo;
- la possibilità di partecipare ad aste virtuali.
Una ricerca francese (Duroy et al, 2014) su un campione di studenti universitari parigini ha messo in evidenza come lo shopping online compulsivo possa essere definito come un vero e proprio disturbo comportamentale con specifiche caratteristiche di perdita del controllo, alterazione della motivazione e impatto significativo sulla gestione del tempo e sulle finanze.
TRATTAMENTO DELLO SHOPPING COMPULSIVO
Lo shopping compulsivo può essere affrontato con la psicoterapia mirata ad individuare le problematiche sottostanti e a interrompere il circolo vizioso tra la persona e l’acquisto di oggetti da cui essa dipende.
La pianificazione di una terapia adeguata al disturbo da shopping compulsivo dovrebbe tenere conto del genere e delle potenziali comorbilità psichiatriche (Nicoli de Mattos et al., 2016).
Identificato da alcuni ricercatori come una compulsione e da altri come una dipendenza tale disturbo può essere trattato ricorrendo ad una terapia farmacologica, alla partecipazione a gruppi di auto-aiuto e mediante un percorso di terapia cognitivo-comportamentale.
Fondamentale è affidarsi ad uno specialista per comprendere se la propria modalità di acquisto rappresenti o meno una patologia (Lee & Mysyk, 2004).
Negli ultimi anni è stato identificato un nuovo disturbo denominato disturbo da acquisto impulsivo-compulsivo (ICBD) ovvero un disturbo del controllo degli impulsi non altrimenti specificato caratterizzato da pulsioni e comportamenti compulsivi (acquisto di beni non necessari), disagio personale, compromissione del funzionamento sociale e professionale, problemi finanziari.
La terapia cognitivo-comportamentale e gli inibitori selettivi della ricaptazione della serotonina (SSRI) sono attualmente considerati i trattamenti più efficaci per questa patologia emergente (Dell’Osso et al., 2008).
Articolo scritto dalla dottoressa Letizia Ciabattoni
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FONTI
Schreiber L, Odlaug BL, Grant JE., Impulse control disorders: updated review of clinical characteristics and pharmacological management., in Front Psychiatry., Feb 21;2:1, 2011
G.Lavenia, Internet e le sue dipendenze, Franco Angeli Editore, Milano 2012 ISBN 978-88-568-4809-0
- Lavenia, M. Marcucci, A. Di Ruggero – Quaderni di Psichiatria, Psicologia e Psicoterapia Nosto, Mediateca delle Marche, 2006
(EN) McElroy, S.L., Keck, P.E., Phillips, KA . Kleptomania, compulsive buying and binge eating disorder, Journal of Clinical Psychiatry, 1995, 56, 14-27
(EN) McElroy, S.L., Keck, P.E., Pope, H.G. et. al. Compulsive buying: A report on 20 cases, Journal of Clinical Psychiatry, 1994, 55, 242-248
- Marino, E. Barozzi, C.Arrigone, Shopping Compulsivo: l’altra faccia dello shopping edizioni Odòn, 2013