Riflesso pupillare alla luce: meccanismo e significato clinico
Con “riflesso pupillare alla luce” (anche chiamato riflesso fotomotore) è un riflesso nervoso che modula il diametro della pupilla in risposta all’intensità della luce che arriva alla retina
Ciò grazie a due meccanismi opposti:
- aumento dello stimolo luminoso –> restringimento della pupilla (miosi) che consente l’ingresso di una minore quantità di luce diretta alla retina;
- diminuzione della luce ambientale –> dilatazione della pupilla (midriasi) che permette l’ingresso di una maggiore quantità di luce diretta alla retina.
L’occhio sano è capace di passare velocemente dalla miosi alla midriasi passando da un ambiente molto luminoso ad uno buio e viceversa, si pensi ad esempio a quando, guidando un automobile in pieno giorno, entriamo o usciamo in una galleria buia.
Semplificando, tale sistema consente di non rimanere abbagliati in presenza di una eccessiva luce ambientale ed al contempo di “catturare” la poca luce disponibile in ambienti bui, permettendoci la migliore qualità possibile di visione notturna.
Meccanismo fisiologico del riflesso pupillare
- Il nervo ottico costituisce la via afferente del riflesso pupillare: percepisce la luce in ingresso.
- Il nervo oculomotore ne costituisce la via efferente: controlla i muscoli costrittori della pupilla.
Nel dettaglio, il percorso del riflesso pupillare chiama in causa in successione 4 neuroni:
- Le cellule gangliari della retina, che trasportano l’informazione dai fotorecettori al nervo ottico. Questo raggiunge il nucleo pretettale nel mesencefalo superiore.
- Di qui, un secondo neurone raggiunge il nucleo di Edinger-Westphal.
- Dal nucleo di Edinger-Westphal un terzo neurone forma i nervi oculomotori ipsi- e controlaterale, che raggiungono i gangli ciliari.
- Infine, il quarto neurone forma il nervo ciliare breve, che innerva il muscolo costrittore della pupilla.
Significato clinico del riflesso pupillare
Oltre a regolare la quantità di luce che entra nell’occhio, il riflesso pupillare alla luce fornisce un utile strumento diagnostico.
Esso, infatti, permette a un medico oppure a un oculista di valutare l’integrità delle funzioni sensitive e motorie dell’occhio.
In condizioni normali, le pupille di entrambi gli occhi rispondono in maniera identica a uno stimolo luminoso, indipendentemente da quale occhio venga stimolato.
La luce in ingresso in un occhio produce una costrizione sia della pupilla dello stesso occhio (risposta diretta), sia di quella dell’occhio non stimolato (risposta consensuale). Il confronto di queste due risposte in entrambi gli occhi è utile per localizzare una lesione.
Per esempio:
- una risposta diretta nella pupilla destra senza risposta consensuale in quella sinistra indica un possibile problema nella connessione motoria alla pupilla sinistra (come risultato di un danno al nervo oculomotore oppure al nucleo di Edinger-Westphalnel tronco encefalico);
- la mancanza di risposta alla stimolazione luminosa dell’occhio destro se entrambi gli occhi rispondono normalmente quando viene stimolato il sinistro indica un danno della via afferente sensitiva dall’occhio destro (la retina oppure il nervo ottico di destra).
Normalmente, entrambe le pupille dovrebbero restringersi quando la luce è diretta in uno solo dei due occhi.
La mancanza oppure un’anormalità del riflesso pupillare possono essere dovute — oltre che a un danno del nervo ottico o del nervo oculomotore — anche a morte del tronco encefalico o a farmaci che deprimono il sistema nervoso centrale, come i barbiturici.
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