Risposta alle emergenze sanitarie: cos’è la missione 6 del PNRR sulla Salute?
Cos’è la missione 6 del PNRR? Linee di azione per rafforzare e rendere più sinergica la risposta sanitaria territoriale e ospedaliera, promuovere e diffondere l’attività di ricerca del Servizio Sanitario Nazionale
Per la missione 6 che riguarda la salute, il PNRR intende indirizzare “risorse per il rafforzamento della resilienza e della tempestività di risposta del Sistema Sanitario Nazionale alle patologie infettive emergenti gravate da alta morbilità e mortalità, nonché ad altre emergenze sanitarie”
Questa missione è caratterizzata dunque da linee di azione per rafforzare e rendere più sinergica la risposta sanitaria territoriale e ospedaliera, nonché per promuovere e diffondere l’attività di ricerca del Servizio Sanitario Nazionale.
Le linee d’azione puntano allo sviluppo della Sanità di prossimità e una più forte integrazione tra politiche sanitarie, politiche sociali e ambientali al fine di favorire un’effettiva inclusione sociale.
Un altro obiettivo dichiarato, coerentemente con le richieste dell’Unione Europea, è anche quello di investire nella digitalizzazione dell’assistenza medica ai cittadini, promuovendo la diffusione del Fascicolo Sanitario Elettronico e la Telemedicina, ma anche nell’adozione di tecnologie digitali nel settore dell’assistenza medica e dei servizi di prevenzione.
Il piano prevede anche di avviare un investimento nell’ambito della cronicità e delle cure a domicilio, per superare le attuali carenze del SSN delle Residenze Sanitarie Assistenziali (RSA) e dei presidi sanitari nelle aree rurali e marginali del Paese.
È previsto anche un investimento a sostegno della ricerca medica, immunologica e farmaceutica. In questo contesto, anche le politiche e le iniziative di valorizzazione del personale sanitario assumono un’importanza cruciale.
Missione 6: Medicina territoriale e di prossimità
Per quanto riguarda il primo aspetto della medicina territoriale e di prossimità, gli investimenti del PNRR sono orientati a potenziare gli strumenti di cura sul territorio, nonché presso le abitazioni stesse dei pazienti (utilizzando la Telemedicina), soprattutto quelli cronici, per lasciare le cure ospedaliere solo quando veramente necessarie.
Questo significa migliorare la diagnostica in termini di strumentazione e utilizzo, la formazione e l’aggiornamento del personale, coordinamento tra strutture di cura e accoglienza.
Gli strumenti deputati a tutto ciò, e che dunque sono oggetto degli investimenti di potenziamento in molti territori, dovrebbero essere le case della salute o case di comunità, le cure a domicilio (home care) o Assistenza Domiciliare Integrata, la Telemedicina, ma anche le stesse RSA, gli appartamenti o le residenze protette, le comunità alloggio e i centri diurni.
Per quanto riguarda la Sanità Digitale il PNRR può fornire l’opportunità di potenziare tre criticità:
- L’ammodernamento della strumentazione diagnostica e dei vari dispositivi, così da potersi avvalere in tutto il territorio nazionale di strumenti non più obsoleti ma al passo con lo sviluppo tecnologico e scientifico;
- Gli strumenti ed iniziative che sfruttano le tecnologie digitali: Fascicolo Sanitario Elettronico, Ricetta Elettronica, Telemedicina, ma anche iniziative di diagnostica e cura che si basino sui Big Data e sull’Intelligenza Artificiale;
- Una adeguata formazione o aggiornamento sull’utilizzo di strumentazione aggiornata tecnologicamente e degli strumenti della Sanità Digitale a partire dagli studi universitari, per passare ai medici di medicina generale e al resto del personale.
Per approfondire:
La nuova era dell’Emergenza, quali sono le richieste degli operatori? Le risultanze dal Convegno