Sedentarietà e rischio di tumori: un legame preoccupante
Come uno stile di vita sedentario può aumentare il rischio di sviluppare il cancro
Correlazione tra vita sedentaria e cancro
Una meta-analisi del 2014 ha esaminato i dati di oltre 68.000 casi di cancro e ha trovato che comportamenti sedentari prolungati, come guardare la TV o sedersi per lavoro, sono associati ad un aumento del rischio di cancro al colon, all’endometrio e al polmone. Un aumento dell’8% e del 10% rispettivamente nel rischio di cancro al colon e all’endometrio è stato osservato per ogni due ore aggiuntive di tempo sedentario al giorno. Questa associazione positiva tra comportamento sedentario e cancro è creduta essere causata da vari fattori, tra cui obesità, infiammazione cronica a basso grado, resistenza all’insulina e carenza di vitamina D.
L’impatto dell’obesità e della carenza di vitamina D
L’obesità, fortemente associata alla mancanza di attività fisica, può causare infiammazione cronica e danni al DNA, portando al cancro. L’obesità può anche portare a un aumento dei livelli di insulina, che può promuovere la progressione del cancro. Inoltre, uno stile di vita sedentario può portare a una carenza di vitamina D, essenziale per la regolazione del calcio e del fosforo, e una sua carenza è stata collegata ad un rischio aumentato di cancro al colon e al seno.
Attività fisica e prevenzione del cancro
D’altra parte, l’attività fisica è stata collegata a un rischio ridotto di morte per cancro al colon e alla prostata. Studi epidemiologici suggeriscono che l’attività fisica dopo una diagnosi di cancro al colon è associata a un rischio di morte per cancro al colon inferiore del 30% e a un rischio di morte per qualsiasi causa inferiore del 38%. Per il cancro alla prostata, l’attività fisica è associata a un rischio di morte inferiore del 33% per cancro alla prostata e del 45% per qualsiasi causa.
Ricerca e raccomandazioni
Gli studi clinici forniscono la prova più forte del legame tra attività fisica e riduzione del rischio di cancro, poiché eliminano il bias legato a malattie preesistenti e inattività fisica. Per confermare le evidenze osservazionali e definire l’entità dell’effetto, sono in corso numerosi grandi studi clinici che esaminano interventi di attività fisica e/o esercizio fisico in pazienti e sopravvissuti al cancro. Tra questi ci sono il trial Breast Cancer Weight Loss (BWEL) per pazienti di recente diagnosi di cancro al seno, il trial CHALLENGE per pazienti con cancro al colon che hanno completato la chemioterapia, e il trial INTERVAL-GAP4 per uomini con cancro alla prostata metastatico resistente alla castrazione. Questi studi mirano a rispondere a domande ancora aperte su vari aspetti della ricerca sull’attività fisica e il cancro, come i meccanismi attraverso cui l’attività fisica riduce il rischio di cancro, il tempo ottimale nella vita, l’intensità, la durata e/o la frequenza dell’attività fisica necessaria per ridurre il rischio di cancro, sia complessivamente che per siti specifici, e se il comportamento sedentario sia associato a un rischio aumentato di cancro.