Sicurezza del soccorritore, è tempo di agire
Dopo quanto accaduto alcuni giorni fa nel quartiere di San Basilio a Roma un certo clima di agitazione si è incominciato a percepire all’interno dell’organigramma dell’Ares. Intervenire per la sicurezza del soccorritore non è più un qualcosa di secondario, bensì una necessità alla quale provvedere il più presto possibile. Toni accesi dunque, quelli che nella mattinata di venerdì scorso hanno accolto l’assemblea indetta dalla FP CGIL, CISL FP e UIL FPL per discutere sulle azioni utili a contrastare le ormai continue aggressioni al personale dell’Ares 118.
La sicurezza del soccorritore diventa così una delle tematiche bollenti d’inizio estate; l’Ares vuole sottolineare la continua indisponibilità da parte di una certa parte della cittadinanza riguardo le operazioni di soccorso dei volontari. Minacce, percosse e insulti gratuiti che il più delle volte, oltre a degenerare in autentici episodi di violenza, ostacolano non poco le stesse operazioni di soccorso.
Queste le parole di Antonio De Santis , direttore generale di Ares 118
è indubbio che a pagare le conseguenze di questi inqualificabili episodi diffusi sul territorio romano siano i cittadini e gli operatori, ostaggio di pochi violenti.Bisogna reagire con forza e, per questo, abbiamo sollecitato ad intervenire tutte le istituzioni per favorire azioni utili non più rinviabili per contrastare il fenomeno con lo scopo di tutelare direttamente lavoratrici, lavoratori e i servizi per la cittadinanza”. I segretari di Roma e Lazio delle tre sigle sindacali hanno sottolineato come “ad oggi purtroppo abbiamo ricevuto solo formali e scontati atti di solidarietà. Non vorremmo che l’attenzione a questa problematica si attenui con il passare dell’attenzione mediatica: pertanto rinnoviamo verso le Istituzioni tutte l’invito a partecipare alla nostra assemblea cittadina per ascoltare gli operatori dell’Ares 118, recepire le difficoltà e trovare insieme le soluzioni