Sindrome dell’intestino irritabile: cosa mangiare e cosa evitare

Sindrome dell’intestino irritabile: con l’arrivo della primavera, e in generale nei cambi di stagione, sono diverse le persone che lamentano dolori addominali e fastidi

Spesso associata a stitichezza o diarrea o ad entrambe, la sindrome dell’intestino irritabile sembra riacutizzarsi proprio in concomitanza dei cambi di stagione

Cosa fare e come regolarsi con l’alimentazione?

Che cos’è la sindrome dell’intestino irritabile?

La sindrome dell’intestino irritabile è una malattia infiammatoria cronica intestinale, interessa oltre il 10% della popolazione, in particolare le donne, con un tasso più alto di prevalenza dai 20 ai 50 anni.

È caratterizzata da fastidio o dolore addominale, associati all’alterazione della funzione intestinale e accompagnati da gonfiore o distensione addominale.

Colon irritabile: cosa mangiare e cosa evitare?

È bene specificare che la strategia terapeutica per la sindrome dell’intestino irritabile, proprio perché spesso non si conosce la causa, si basa principalmente sul trattamento dei sintomi riferiti dal paziente.

Le cause del disturbo infatti sono molteplici e non è riconoscibile un singolo fattore scatenante nel singolo paziente.

In generale, è consigliabile bere almeno due litri di acqua naturale al giorno, soprattutto per chi presenta stitichezza, in modo da evitare i gas che aumentano la sensazione di gonfiore e meteorismo.

L’ideale sarebbe bere lontano dai pasti.

Per quanto riguarda l’alimentazione, la dieta “low FODMAP” (Fermentable Oligo-saccharides, Disaccharides, Mono-saccharides and Polyols) può aiutare a limitare i sintomi: questa dieta prevede la riduzione – o l’eliminazione – degli zuccheri scarsamente digeribili, come gli oligosaccaridi, i monosaccaridi e tutte quelle sostanze che possono aumentare il richiamo di acqua nell’intestino.

In generale sono dunque da evitare gli alimenti che aumentano la fermentazione, come il latte vaccino, lo yogurt, i legumi, i carciofi, gli asparagi, i funghi, le mele, le pesche, le albicocche, le ciliegie, l’anguria, i pistacchi, la birra.

Sono invece consigliati il pesce, la carne, il riso, la quinoa, uova e tofu, le banane, le fragole, le carote, le patate, i pomodori, le zucchine, le melanzane e i formaggi stagionati.

Ciascun paziente ha però una sua tolleranza individuale agli alimenti, pertanto è bene affidarsi ai consigli del gastroenterologo e del dietista al fine di ricevere le indicazioni più opportune per la propria alimentazione.

Infine, non bisogna dimenticare di dedicarsi a una costante attività fisica, benefica anche per la salute dell’intestino.

Per approfondire:

Emergency Live ancora più…live: scarica la nuova app gratuita del tuo giornale per iOS e Android

Sindrome dell’intestino irritabile: i sintomi con cui può manifestarsi

Malattia di Crohn e colite ulcerosa, è allerta per le donne su fertilità e menopausa

Malattia di Crohn e Colite Ulcerosa, pronta una nuova somministrazione sottocutanea per le MICI

I cinque tipi di morbo di Crohn: quali sono, cosa determinano

Morbo di Crohn: cos’è e come si cura

Colite e intestino irritabile: qual è la differenza e come distinguerle?

Colite ulcerosa: quali sono i sintomi tipici?

Malattie infiammatorie croniche intestinali: i sintomi e le cure per la malattia di Crohn e la colite ulcerosa

Malattia di Crohn o sindrome dell’intestino irritabile?

Fonte dell’articolo:

Humanitas

Potrebbe piacerti anche