Sinusite: sintomi, cause, diagnosi e trattamento
La sinusite è un processo infiammatorio che colpisce uno o più seni paranasali. Questi ultimi sono piccole cavità piene di aria posizionate dietro alle guance e alla fronte
Il muco prodotto dai seni paranasali solitamente viene drenato nel naso attraverso piccoli canali.
Quando la mucosa dei seni si infiamma (e quindi si gonfia) blocca i canali provocando una sinusite
Nella maggior parte dei casi l’infiammazione è causata da un’infezione virale (come accade con un comune raffreddore) e passa nel giro di 2-3 settimane, senza bisogno di trattamento o ricorrendo a semplici automedicazioni.
Incidenza e tipologia
- La sinusite può essere acuta: durata inferiore di 6-8 settimane o si verifica meno di 4 volte l’anno con durata di almeno 10 giorni e si risolve con adeguato trattamento medico.
- La sinusite cronica: durata superiore di 6-8 settimane o si verifica più di 4 volte l’anno con durata di almeno 10 giorni e non si risolve completamente con adeguato trattamento medico.
La rinosinusite è la sequela più frequente di un raffredore o di una rinopatia vasomotoria e, tenendo conto che almeno il 90% della popolazione presenta episodi di raffreddore, si può immaginare quale sia l’impatto di tale patologia.
Il 5% della popolazione italiana è affetta da sinusite cronica.
È presente nel 25-30% dei pazienti rinitici (rinopatia allergica, vasomotoria) e nel 40-45% dei pazienti asmatici.
La prevalenza è maggiore nelle donne e tende ad aumentare con l’età (> 45 anni).
I sintomi della sinusite
La sintomatologia della sinusite varia a seconda della sua evoluzione, in forme acute o croniche.
Disturbi che possono essere associati alla sinusite comprendono:
- mal di testa
- naso chiuso
- raffreddore o secrezioni nasali per oltre 7-10 giorni
- riduzione del gusto (disgeusia) e dell’olfatto (anosmia)
- tosse con catarro
- febbre
- mal di gola
- gonfiore attorno agli occhi
- alito cattivo (alitosi)
- mal di denti
Spesso contestualmente all’attacco di sinusite si registra la sensazione di orecchie tappate: ciò avviene perché quando il naso ha difficoltà a respirare, ne risentono non solo i seni paranasali ma anche la tuba di Eustachio (condotto che mette in comunicazione il naso con l’orecchio medio).
La sinusite nella forma acuta
La sinusite in forma acuta può comportare anche una secrezione giallastra-verde, contenente pus.
Questo muco giallo scende dal luogo dell’infiammazione fino al naso o alla gola (scolo retrofaringeo).
Il sintomo più comune di forme acute di sinusite è l’insorgenza di un dolore al volto unilaterale, che solitamente riguarda le guance, subito sotto gli occhi, e la mascella.
La sensazione di pressione sul viso può estendersi anche alle orbite oculari e il senso di pesantezza si acuisce quando si compiono movimenti del capo oppure quando viene effettuata una pressione sui seni paranasali colpiti dall’infiammazione.
Nella forma acuta, le manifestazioni tendono a risolversi entro due-tre settimane (completa guarigione in meno di 30 giorni).
Se si durano più a lungo, anche per due mesi e più, significa che la sinusite è diventata cronica.
I sintomi di quest’ultima sono più attenuati e protratti nel tempo, con picchi in certe occasioni, come a seguito di un colpo di freddo o un raffreddore.
Di solito, i pazienti colpiti accusano un dolore intermittente al volto, insieme a una sensazione di pesantezza all’occhio e lateralmente al naso.
Malgrado non generi sintomi particolarmente fastidiosi, l’infiammazione si estende e, nei casi più gravi, può giungere a compromettere la struttura delle ossa.
Le complicanze della sinusite cronica sono legate alla riacutizzazione del processo cronico e si possono suddividere in extracraniche e intracraniche.
Le extracraniche sono quelle ossee (ad es osteomielite del seno frontale) e quelle orbitarie (cellulite peirorbiataria, ascesso subperiostale o orbitario).
Le intracraniche sono le meningiti, ascessi cerebrali e tromboflebiti dei seni venosi durali.
Cause della sinusite rinogena e odontogena
A seconda dell’origine dell’infiammazione dei seni paranasali è possibile distinguere tra sinusite rinogena e odontogena.
La sinusite rinogena è causata dalla diminuzione o blocco completo della ventilazione, ossia dell’ingresso d’aria nella cavità nasale durante la respirazione.
Ciò determina un incremento della produzione di muco (causando un restringimento o un’ostruzione degli osti dei seni paranasali) e impedisce il normale drenaggio delle secrezioni verso la cavità nasale.
Il ristagno del muco nei seni paranasali può indurre lo sviluppo e la proliferazione di microrganismi patogeni, che, dal naso alla gola, possono giungere ai seni paranasali.
In questi casi, all’infiammazione si aggiunge l’infezione.
La sinusite rinogena può avere genesi virale (forma più comune), batterica o fungina
In genere, si registra l’insorgere della sinusite ia seguito di una rinite acuta (ossia un raffreddore) o cronica (allergica o ipertrofica).
A provocare la sinusite rinogena possono essere anche:
- le alterazioni anatomiche delle strutture nasali,
- le allergie
- i traumi (in modo particolare la frattura delle ossa che delimitano i seni paranasali).
La sinusite odontogena, invece, è la conseguenza di patologie infettive dentali.
Talora, infatti, può succedere che un ascesso periapicale di un dente mascellare si diffonda al seno sovrastante.
Le infezioni dell’arcata superiore dei denti possono trasmettersi ai seni paranasali anche in seguito a:
- posizionamento non idoneo di impianti dentali
- cure dentarie eseguite in modo errato (es. estrazioni dentarie, fistole oro-antrali non adeguatamente trattate e terapie endodontiche).
L’alterazione della funzione ventilatoria è alla base della generazione della sinusite in quanto un’alterazione del ricambio aereo e degli scambi gassosi a livello dei seni paranasali in seguito all’edema da infiammazione produce effetti di accumulo e sovrainfezione del muco ivi contenuto.
Diagnosi della sinusite cronica
La presenza del setto nasale deviato o di alcune varianti anantomiche sinusali sono fra i fattori predisponenti.
In questi casi, particolari tipi di deviazioni settali stenosanti o la presenza di varianti come ad esempio la “conca bullosa” possono predisporre in seguito ad un insulto infiammatorio ad una maggiore difficoltà ventilatoria e al blocco dei seni paranasali.
I traumi facciali che comportano la rottura di uno o più degli elementi ossei che costituiscono i seni paranasali;
Le infezioni del tratto respiratorio.
Le più comuni infezioni del tratto respiratorio che possono causare sinusite sono il raffreddore, l’influenza.
Tali infezioni, sostenute da Rhinovirus, Coronavirus, Mixovirus e Adenovirus sono responsabili di un processo infiammatorio che interessa lo strato mucoso dei seni paranasali.
Rappresentano le condizioni ideali per la crescita di agenti batterici, tra cui ricordiamo lo Streptococco pneumoniae, Haemophilus influenzae, Moraxella catarrhalis e Staphiloccoco aureus.
Le infezioni dentali, che si sono diffuse fino alle ossa mascellari del cranio e che hanno indotto un processo di tipo infiammatorio a carico dei seni mascellari.
La sinusite cronica si differenzia in una forma polipoide e una non-polipoide, in cui si può avere una sovrainfezione batterica o micotica.
La forma polipoide è frequentemente associata con bronchite asmatica ed intolleranza agli anti-infiammatori non steroidei (FANS-aspirina).
E’ di essenziale importanza consultare otorinolaringoiatra, quando i sintomi definiti come tipici della sinusite cronica durano per più di 4 settimane o vi siano complicanze in atto.
La diagnosi è in prima istanza ottenuta da un esame rinoscopico a fibre ottiche e confermato da un esame TAC del massiccio facciale, che di solito viene eseguito al termine di una terapia o subito in caso di complicanze.
Terapie
Si distingue una terapia per la forma cronica propriamente detta e la riacutizzazione della stessa.
Nella riacutizzazione di una forma cronica farmaco di scelta è l’antibiotico per uso orale e l’utilizzo di corticosteroidi sempre per uso orale e decongestionanti nasali con lavaggi per uso topico.
L’utilizzo di spray nasali a base di probiotici è stato proposto ma i cui effetti sono da configurare in determinate condizioni cliniche.
Nelle forme croniche sintomatiche, invece, l’utilizzo di coricosteroidi per uso topico insieme ai lavaggi nasali (soluzioni saline preferibilmente ipertoniche) per determinati periodo di tempo è la terapia più utilizzata.
Quando i sintomi non sono controllati dalla terapia medica o sono ricorrenti o predispongono ad infiammazioni delle basse vie respiratorie (bronchite asmatica- sindrome rino-bronchiale) si pone l’indicazione alla chirurgia per via endoscopica.
Questa chirurgia si basa sul principio di liberare i seni paranasali bloccati dall’edema o dai polipi ripristinando le comuni vie di drenaggio e ventilazione e migliorando di conseguenza la respirazione nasale e, molte volte ma non sempre, l’olfatto e di conseguenza il gusto.
Terapie per forme di sinusite leggere e croniche
Ultimo trend di terapia per le forme croniche polipoidi recidivanti associate ad asma è l’utilizzo di un farmaco “biologico” (immunoterapia- anticorpo monoclonale) che va a ridurre secondo i primi risultati la tendenza alla recidiva e a migliorare, in modo particolare dopo l’intervento, la sintomatologia del paziente.
Se la sintomatologia da sinusite è leggera e ha una durata inferiore alla settimana, misure di automedicazione possono bastare per attenuarla, liberando le cavità nasali dal muco, riducendo il dolore e la febbre, se presente.
Per rimuovere il muco e liberare il naso, è necessario eseguire più volte al giorno lavaggi nasali con soluzione salina.
Un altro sistema per attenuare l’ostruzione nasale è il ricorso a decongestionanti e mucolitici.
Si noti, però, che per evitare la dipendenza o assuefazione, oppure la così detta “congestione di ritorno”, ossia la congestione causata proprio dal loro impiego, è preferibile non utilizzarli per più di una settimana.
Per attenuare il dolore e abbassare la febbre, se presenti, possono essere assunti farmaci da banco ad azione antidolorifica e antinfiammatoria come, per esempio, il paracetamolo e l’ibuprofene.
È sempre comunque auspicabile chiedere il consultare il medico curante che conosce lo stato di salute generale dei suoi pazienti.
L’applicazione d’impacchi caldi sul viso può contribuire ad alleviare il dolore e ad agevolare il drenaggio del muco dai seni nasali.
Terapie in caso di sintomi gravi
Nel caso di sintomi gravi, in assenza di miglioramenti dopo 7-10 giorni o in presenza di un peggioramento dei disturbi (sinusite cronica), è necessario consultare il medico curante.
All’occorrenza, potrebbe prescrivere una cura con antibiotici o con corticosteroidi in spray, gocce nasali o aerosol.
Gli antibiotici sono utili nel caso la sinusite sia provocata da un’infezione batterica e devono essere presi solo dietro prescrizione medica seguendo attentamente le indicazioni circa le dosi e la durata della cura.
Se i trattamenti medici non sono stati sufficienti alla guarigione dalla sinusite che, quindi, si è cronicizzata, potrebbe essere necessario sottoporsi a una visita specialistica da un otorinolaringoiatra per valutare l’opportunità di un intervento di tipo chirurgico.
La sinusite non è classificabile come disturbo grave, tuttavia può diventarlo quando la patologia viene trascurata o addirittura curata in modo incongruo e condurre così a gravi complicazioni.
Consigli utili
Per tale ragione è fondamentale non sottovalutarne i sintomi e agire tempestivamente.
Per alleviare i disturbi associati alla sinusite e favorire la guarigione, inoltre, esistono alcune misure utili come:
- cercare di soffiare una narice alla volta: in tal modo, si previene l’eccesso di pressione nelle orecchie che può facilitare il passaggio dei batteri nei seni paranasali
- bere molta acqua durante la giornata, per mantenere una giusta idratazione e contribuire a rendere meno dense le secrezioni nasali
- evitare gli ambienti secchi ed affollati
- umidificare l’ambiente in modo adeguato, così da favorire il drenaggio nasale.
- astenersi dal fumo di sigaretta, in quanto irrita la mucosa respiratoria e ne blocca i meccanismi di difesa, soprattutto il trasporto muco-ciliare;
- non esporsi a correnti d’aria: il freddo può peggiorare il dolore associato alla sinusite, così come il contatto diretto con una fonte di calore. Il caldo intenso agisce aumentando, infatti, lo stato d’infiammazione
- massaggiare le zone doloranti
- fare esercizio fisico
- applicare panni umidi e caldi sui seni paranasali
- bere bevande calde
- ricorrere alle cure termali (inalazioni di vapore)
- per fluidificare il muco eseguire suffumigi con acqua bollente e bicarbonato oppure irrigazioni delle fosse nasali con una soluzione salina. Il lavaggio nasale può essere eseguito anche con altri metodi, come la doccia micronizzata e gli spray a base di soluzione salina acquistabili in farmacia.
Per approfondire
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