Soffocamento: cosa fare nei 5-6 minuti che abbiamo a disposizione
Il soffocamento, raccontano le statistiche, è una causa di morte accidentale tra le più frequenti.
Le linee di indirizzo del Ministero della Salute in tema parlano chiaro: noccioline, uvetta, sbocconcellate volanti di pezzi di pane o merendine…sono circa 500 i bambini in Europa che perdono la vita ogni anno. 1.000 i bimbi italiani ospedalizzati nei 12 mesi. I “quasi eventi”, cioè gli episodi fortunatamente conclusi con esiti meno impattanti, sono stimati 50-80 volte quelli che determinano ospedalizzazione.
Ai soffocamenti in età pediatrica vanno aggiunti quelli ai danni di persone con deglutizione difficoltosa (anziani, alcune categorie di disabili, per esempio).
Insomma, tu sei lì ad osservare in preda all’ansia (una nemica che va sconfitta fin da subito) una persona, spesso cara, che si fa cianotica e ha la classica “fame d’aria”.
Soffocamento: prime operazioni da eseguire
Che cosa fare? Bé, prima di ogni altra cosa è importante chiamare i soccorsi: che a nessuno venga in mente di agire a vanvera per l’aver visto tutte le stagioni di ER!
Riferirsi a chi ha fatto del soccorso un proprio modo di respirare la vita è fondamentale.
Assolto questo primo step, si devono certamente tentare le pratiche di disostruzione e la manovra di Heimich. Su entrambe abbiamo dedicato parecchi articoli, li potete trovare in fondo all’articolo, aveste la voglia di approfondire. Alternare cinque “colpi sulla schiena” con cinque “spinte addominali” (manovra di Heimlich) è, volendo sintetizzare, l’abc da farsi subito.
Soffocamento: la tracheotomia d’urgenza
E se nulla di tutto ciò funziona? Se i minuti si accumulano e i soccorsi è lecito pensare arriveranno troppo tardi? In questo caso, ma solo in questo caso, è bene conoscere la tracheostomia, o cricotiroidotomia. E’ una pratica medica, e solo personale medico è autorizzato ad eseguirla.
Se stai correndo un trail nel deserto del Gobi e sei fisicamente la sola persona che può risolvere un problema di vita o di morte (anche in altre situazioni, ma ci siamo perfettamente capiti, no?), allora è necessario tu individui la zona sovrastante la membrana cricotiroidea sul collo della vittima.
Essenzialmente, individuato il pomo d’Adamo e scendendo col dito, è la protuberanza appena sotto. E’ nota come cartilagine cricoide.
Tra le due protuberanze si pratica l’incisione, che deve essere orizzontale e appena superiore al centimetro. Questa incisione deve essere mantenuta pervia per consentire la respirazione: può essere una buona idea, se disponibile, utilizzare una cannuccia o una penna a sfera (la comunissima penna Bic).
E dopo? Cosa accade?
Se la vittima ricomincia una respirazione spontanea, ci si può limitare a fare in modo che tutto prosegua nella giusta direzione. Se non è quanto accade, è necessario concentrarsi su insufflazioni e controllo del battito cardiaco.
All’arrivo dei soccorsi il paziente verrà certamente intubato, e sarà affidato alle mani di professionisti dell’arte medica.
PER APPROFONDIRE:
Manovra di Heimlich nelle scuole
Arresto cardiaco: le cose che genitori e insegnanti dovrebbero sapere