Stroke, i tre punti fondamentali per riconoscere un ictus
L’ictus, o stroke, è un infortunio cerebrovascolare che l’OMS definisce come “segnale clinico a rapida evoluzione di un deficit focale della funzione cerebrale, di potenziale origine vascolare”.
Quando di durata superiore alle 24 ore si parla appunto di ictus, quando al di sotto di tale soglia, si parla – a livello OMS – di attacco ischemico transitorio. Si tratta di una delle principali cause di morte nei paesi sviluppati, e per riconoscerne i sintomi si utilizza un metodo classico
Lo stroke si riconosce in ambito preospedaliero con la Cincinnati Prehospital Stroke Scale.
Questa scala di valutazione medica è impiegata per diagnosticare la presenza di ictus in un paziente, da parte del personale sanitario e dei soccorritori che operano nella fase ospedaliera e pre-ospedaliera. La scala offre una valutazione (espressa in termini di normalità e anormalità) di tre aspetti:
- Mimica facciale: invitare il paziente a sorridere o mostrare i denti.
- Normale: se entrambi i lati del viso si muovono allo stesso modo
- Anormale: se un lato del viso si muove in modo diverso dall’altro
- Spostamento delle braccia: invitare il paziente a chiudere gli occhi e sollevare le braccia
- Normale se entrambi gli arti si muovono allo stesso modo
- Anormale se un arto cade o si muove in modo diverso dall’altro
- Linguaggio: invitare il paziente a pronunciare una frase.
- Normale se il paziente pronuncia correttamente la frase
- Anormale se il paziente sbaglia le parole, le strascica, o è incapace di parlare.
Pazienti con un parametro “anormale” su 3 hanno una probabilità del 72% di avere un ictus ischemico; se sono “anormali” tutti e 3 i parametri, la probabilità sale all’85%.