Un caso di fibrillazione ventricolare con esito positivo [CASE REPORT]
CASO CLINICO. Mi trovo in una nota località balneare in vacanza, quando alle h 18 circa mentre ero in un centro commerciale in attesa di incontrare amici per una serata in compagnia, suona il telefono. Uno di questi amici, mi chiede un paio di consigli medici, in quanto il padre della sua ragazza, 50 enne in buona salute, ravvisava un dolore toracico ingravescente insorto dopo un giro in bicicletta.
Mi trovo solo a 2 km dalla casa del paziente. Dico di chiamare comunque il 118 e di riferire “dolore toracico” in paziente 50enne, e mi reco sul posto.
Una volta sul luogo, trovo solo l’ambulanza infermierizzata, l’automedica era impegnata in un altro servizio. Troviamo il paziente a letto, sofferente, con un dolore 8/10 scala VAS, pallido e diaforetico. Riferisce dolore retrosternale insorto alle h 18 dopo aver fatto un giro in bicicletta.
Dolore che rimane fisso al torace; forte fumatore, iperteso in trattamento farmacologico, e con numerosi stati d’ansia trattati saltuariamente con una debole benzodiazepina.
Chiedo all’infermiere di eseguire un tracciato a 12 derivazioni, pur essendo regredito il dolore toracico.
Effettuato l’ecg si vede uno sopraslivellamento del tratto ST in tutte le derivazioni inferiori (II, III e AVF) e e in anterolaterale (I-AVL-V4-V5-V6).
Chiamiamo la centrale operativa, informiamo sul fatto, l’automedicalizzata rimane sempre impegnata, trasmettiamo l’ecg all’UTIC, e riceviamo esito positivo di accettazione del paziente direttamente in sala di cateterismo coronarico bypassando il pronto soccorso.
Non avendo sull’ambulanza infermieristica la dotazione farmacologica somministriamo solo aspirina 500mg e ossigeno con maschera.
Applichiamo preventivamente le placche del defibrillatore, e…… durante il caricamento della barella sull’ambulanza, sentiamo il rumore della frequenza cardiaca del monitor aumentare esponenzialmente, il paziente cosciente fino a pochi attimi prima, perde coscienza, il monitor defibrillatore evidenzia una chiara fibrillazione ventricolare.
L’infermiere prontamente inizia subito il massaggio cardiaco intanto che io carico il defibrillatore. Viene prontamente defibrillato, e come per magia….il ritmo ritorna sinusale, il paziente cosciente, apre gli occhi e dice: “mi avete dato qualcosa per farmi dormire vero?”
Mi metto a bordo dell’ambulanza, con il parere positivo della centrale operativa, visto che l’automedicalizzata rimaneva impegnata. Durante la consegna ai colleghi dell’UTIC, il paziente nuovamente converte il ritmo in FV, ma con un ulteriore defibrillazione torna in sinusale.
EPILOGO
La coronarografia metteva in evidenza un’occlusione totale della discendente anteriore e nel 70% della coronaria destra. Viene messo a beneficio di una PTCA (h 18:45). Il paziente dopo circa 1 settimana viene dimesso in migliorate condizioni generali.
CONSIDERAZIONI FINALI: Le complicanze aritmiche di un’infarto miocardico acuto sono sempre in agguato. Durante l’emergenza extraospedaliera un punto cardine del lavoro è il “PENSIERO CRITICO”. Essere preparati a fronteggiare ogni tipo emergenza fa di ogni operatore sanitario un vero professionista.
Dr. Med. Michele Musiari