Una nuova speranza per i malati di SLA: la stimolazione magnetica

Secondo un recente è possibile utilizzare della stimolazione magnetica cerebrale per rallentare la progressione della SLA

Una recente ricerca italiana ha portato una ventata di ottimismo nella lotta contro la Sclerosi Laterale Amiotrofica (SLA). Uno studio condotto dalla Fondazione Policlinico Universitario Campus Bio-Medico e dalla Fondazione IRCCS Istituto Auxologico Italiano ha mostrato risultati promettenti nell’utilizzo della stimolazione magnetica cerebrale per rallentare la progressione della malattia.

Cos’è la SLA e perché è così difficile da curare?

La SLA è una malattia neurodegenerativa che colpisce i motoneuroni, le cellule nervose che controllano i movimenti volontari. Con il progredire della malattia, i muscoli si indeboliscono progressivamente, rendendo sempre più difficili attività come camminare, parlare e deglutire. Fino ad oggi, non esistevano cure in grado di fermare o invertire il decorso della SLA.

Come funziona la stimolazione magnetica?

I ricercatori hanno scoperto che un’eccessiva attività delle cellule nervose coinvolte nella SLA potrebbe accelerare la degenerazione. La stimolazione magnetica, una tecnica non invasiva, agisce sui neuroni, modulando la loro attività e cercando di riequilibrare questo processo. Immaginate di regolare un volume troppo alto: la stimolazione magnetica agisce come un volume che viene abbassato, cercando di calmare l’eccessiva attività delle cellule nervose.

I risultati dello studio

Dopo 24 mesi di trattamento, oltre il 70% dei pazienti trattati con la stimolazione magnetica è sopravvissuto senza la necessità di un respiratore artificiale, a differenza del 35% dei pazienti che non avevano ricevuto il trattamento. Questo risultato è molto incoraggiante e suggerisce che la stimolazione magnetica potrebbe rappresentare una nuova strada per rallentare la progressione della malattia.

Cosa significa questo per i pazienti?

Sebbene i risultati siano promettenti, è importante sottolineare che si tratta di uno studio preliminare e sono necessari ulteriori approfondimenti. Tuttavia, questa ricerca offre una nuova speranza ai pazienti e alle loro famiglie, dimostrando che la scienza sta facendo progressi significativi nella comprensione e nel trattamento della SLA.

Il futuro della ricerca sulla SLA

I ricercatori sono ottimisti e ritengono che la stimolazione magnetica, combinata con altre terapie, possa rappresentare una nuova frontiera nella lotta contro la SLA. Sono in corso nuovi studi per confermare questi risultati e per valutare l’efficacia di questa tecnica su un numero maggiore di pazienti.

Un passo avanti verso una cura

Questa scoperta sottolinea l’importanza della ricerca scientifica e della collaborazione tra i ricercatori. Grazie a studi come questo, si avvicina sempre di più il giorno in cui sarà possibile rallentare, se non addirittura fermare, la progressione della SLA e migliorare la qualità di vita dei pazienti.

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