Uso di farmaci psicotropi legato alla mortalità nei pazienti cardiopatici: uno studio
Secondo uno studio pubblicato di recente sull’European Journal of Cardiovascular Nursing, l’uso di farmaci psicotropi è associato a un aumento della mortalità nei pazienti cardiopatici
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Pernille Fevejle Cromhout, Ph.D., del Copenhagen University Hospital in Danimarca, e colleghi hanno esaminato l’associazione tra uso di farmaci psicotropi, ansia e mortalità per qualsiasi causa, a un anno, tra i pazienti cardiaci del sondaggio DenHeart.
Lo studio danese su farmaci psicotropi in pazienti cardiaci
Sono stati inclusi i dati di 12.913 pazienti, di cui il 18% utilizzava questi farmaci e il 3% è deceduto entro un anno.
L’uso dei suddetti farmaci era maggiore nelle donne, nei pazienti più anziani, nei fumatori, nei pazienti vedovi, in quelli con un’istruzione inferiore e nei pazienti con più comorbilità.
I farmaci psicotropi erano usati dal 28% dei pazienti con sintomi di ansia e dal 14% di quelli non affetti da ansia
I ricercatori hanno scoperto che l’uso di questi farmaci era associato a un aumento della mortalità per qualsiasi causa a un anno (odds ratio: 1,90).
Dopo le dimissioni ospedaliere, i pazienti con sintomi di ansia avevano una probabilità significativamente maggiore di usare tali farmaci (odds ratio: 2,47).
“L’uso di farmaci psicotropi potrebbe parzialmente spiegare la maggiore mortalità tra i pazienti cardiopatici con sintomi di ansia”, scrivono gli autori.
“Tuttavia, la maggiore mortalità tra i pazienti cardiopatici con sintomi di ansia potrebbe essere attribuibile a una malattia psichiatrica sottostante piuttosto che all’uso di farmaci psicotropi”.
Uso di farmaci psicotropi legato alla mortalità nei pazienti cardiopatici: lo studio completo:
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