Vertigine parossistica posizionale, a cosa è dovuta?
La vertigine parossistica posizionale (anche detta canalolitiasi o cupololitiasi) è il tipo di vertigine più comune e colpisce in particolare le persone che hanno superato i sessant’anni di età
Questo tipo di vertigine si presenta con sintomi quali nausea, vomito, difficoltà a mettere a fuoco e fortissime vertigini improvvise.
Quali sono le cause della vertigine parossistica posizionale?
Nella maggioranza dei casi non è possibile individuare la causa scatenante della patologia, ma la sua comparsa è molto spesso legata a un trauma: una caduta, un tamponamento, uno scontro durante l’attività sportiva.
A innescare i sintomi è il distacco di piccoli sassolini, cristalli di calcio (otoliti), nell’orecchio interno, e il loro fluttuare nei canali semicircolari, strutture che si trovano nella parte posteriore del vestibolo.
Questo amplifica il segnale di posizionamento del capo innescando da ultimo la vertigine.
Come si cura la vertigine parossistica posizionale?
Il rischio è che la crisi vertiginosa possa causare una caduta e un incidente domestico.
Tuttavia, contrariamente a quanto spesso accade, il movimento è la fisioterapia naturale degli organi dell’equilibrio.
Laddove possibile dunque, il movimento agevola il recupero funzionale.
Anche nella fase acuta, le manovre vestibolari aiutano il riposizionamento degli otoliti e la risoluzione della crisi.
Per approfondire:
La Sindrome di Firenze, meglio nota come Sindrome di Stendhal
Vertigini: cosa sono, come si riconoscono e come si possono curare?
Acufeni, vertigini e ipoacusia fluttuante: sono i sintomi della malattia di Menière