Amatissimo, al centro delle attività delle Misericordie, Francesco Revello è un faro per i confratelli
Al Meeting delle Misericordie di Modena il solo nominare Francesco Revello, ha scatenato entusiasmi da stadio. Il suo nome risuona più e più volte all’altoparlante, tanti lo chiamano, lo cercano. Evidentemente si tratta di una punto di riferimento per molte delle persone intervenute, giovani e meno giovani.
La curiosità cresce. Francesco Revello ha una mansione precisa nella Confederazione, è uno dei principali artefici di questa grande manifestazione e ha contribuito in prima persona a mettere insieme il campo della Protezione Civile e la prima colonna mobile delle Misericordie. Ma c’è dell’altro e il fatto che sia un uomo carismatico si percepisce appena gli si stringe la mano e scambiando le prime battute, si ha la piacevole sensazione di conoscerlo da sempre.
Il suo sorriso aperto è magnetico e contagioso, ma soprattutto s’intuisce immediatamente di essere davanti a una persona abituata alle sfide, che non teme di mettersi in gioco e che, quasi certamente, non sta mai fermo. Soprattutto si ha subito l’idea che per Francesco Revello essere così, attivo e intraprendente, sia l’unica possibile scelta di vita, lontana da ogni risonanza mediatica e da ogni desiderio di mettersi in mostra.
Darsi da fare, non fermarsi di fronte alle difficoltà, andare avanti e rendersi utili quanto più possibile, questo è lo spirito che accomuna i volontari della Confederazione, Francesco Revello primo fra tutti.
“Apparteniamo alla Misericordia di Alba, siamo entrati nell’UGEM, l’organo tecnico centrale da cui dipende l’intera organizzazione di protezione civile delle Misericordie, e da sempre collaboriamo con la realtà sociale. Fin da piccolo avevo questa vocazione, ho iniziato come boy scout…” – sorride Francesco –
” Sono un sostenitore dell’utilità del volontariato, la storia delle Misericordie lo insegna. E sono dell’idea che vada valorizzato. Se da un lato il volontariato sanitario ha già una collocazione precisa perché gestisce il trasporto, i servizi sociali, anche il volontariato come quello che mettiamo in campo non solo nelle situazioni di emergenza come il terremoto che ci ha visto largamente e lungamente coinvolti, ma soprattutto quello che svolgiamo in difesa del territorio, va assolutamente salvaguardato.
È un peccato che siamo chiamati a soccorrere solo in caso di disastri, allagamenti ecc. sarebbe più opportuno che le istituzioni ci dessero una mano sostenendoci per la bonifica del territorio che ha tanto bisogno di manutenzione. Certamente costerebbe meno!
C’è una grande forza disponibile che potrebbe essere utilizzata per fare prevenzione sul territorio e che a costi irrisori, potrebbe svolgere interventi utilissimi, per esempio per la bonifica delle vallate, per la pulizia dei letti dei fiumi. Si potrebbe lavorare con i mezzi privati, senza bisogno di investimenti ingenti.
Il Ministero degli Interni, che è il nostro interlocutore, dovrebbe collaborare col volontariato per mettere in sicurezza le numerose aree a rischio in Italia e permetterebbe di evitare parecchie delle calamità di cui il paese è vittima e che costa molto di più gestire dopo.
Bisogna trovare un modo per dialogare e valorizzare questa imponente forza lavoro, dipanando anche la questione che per avere sostegni e finanziamenti si debba essere una società che assume, perché non ci sono i fondi per farlo, mentre paradossalmente ci sono le energie, le persone e la volontà di collaborare.
Da parte nostra stiamo dedicando tempo e impegno alla formazione dei volontari per essere sempre e meglio all’altezza delle situazioni che il nostro ruolo richiede”.
Francesco saluta con sorriso, esce dalla Sala Operativa e con entusiasmo si avvia verso le persone che lo stanno aspettando per chiedergli chissà quali delucidazioni.
A conclusione del Meeting, nella commovente cerimonia che ha ricordato le vittime del terremoto in Emilia e ringraziato le Misericordie per il prezioso aiuto alle popolazioni, proprio a Francesco Revello, definito “allenatore della squadra”, il Prefetto Franco Gabrielli ha consegnato la bandiera della Misericordia firmata dai Confratelli, un riconoscimento per il grande lavoro svolto.