Buon Compleanno Centodiciotto di Cagliari
Cagliari 29 marzo 2024
Sono passati quasi 40 anni dall’esperienza del 1985 con i tre PMA intorno alla Basilica di Bonaria, in occasione della visita di Papa Wojtyla.
Nel frattempo, dopo 14 anni dal 20 ot6tobre 1985, il 29 marzo 1999, ha avuto inizio l’attività del 118 di Cagliari.
Il fatto occasionale
La mattina del 29 marzo 2024 mi trovo all’undicesimo piano dell’Ospedale Brotzu di Cagliari per una visita di controllo.
Durante l’attesa guardo dai finestroni dell’ala nuova il panorama a occidente di Cagliari, verso l’elisuperfice sotto l’ospedale e l’aeroporto di Elmas.
Improvvisamente si sente un rumore ovattato e si materializza l’elicottero giallo del servizio di Elisoccoso Regionale.
Da quella posizione panoramica osservo tutto ciò che succede intorno all’elicottero dopo il suo atterraggio.
C’è l’addetto all’antincendio riconoscibile dalla divisa e con l’estintore carrellato.
Sulla rampa di accesso all’elisuperfice un’ambulanza sta in attesa.
Quando i motori sono spenti un operatore esce dall’elicottero e si avvicina all’ambulanza.
Gli operatori dell’ambulanza si avvicinano in sicurezza all’elicottero per prelevare il/la paziente che estraggono dalla parte posteriore.
Ormai da diversi anni la Sardegna ha finalmente un Servizio di Elisoccorso stabile con tre basi, a Cagliari e Alghero con AC 145 h 12, e a Olbia con AC 139 h.24.
Per me è automatico un balzo indietro nel tempo.
Anni novanta
Negli anni novanta ho avuto numerose occasione di atterrare sulla vecchia piazzuola del Brotzu con elicotteri militari (Nucleo Elicotteri dei Carabinieri di Elmas, Aviazione Leggera dell’Esercito AVES, e CSAR di Trapani).
Si volava per soccorso sanitario con i tecnici del Soccorso Alpino (SASS) trasportati da elicotteri militari, in virtù di un accordo nazionale con il Centro di Soccorso Aereo di Poggio Renatico.
Dal 1990 al 1997 avevo lavorato in ambiente extra ospedaliero, presso il centro radio della Protezione Civile della Provincia di Cagliari a Monteclaro.
Le risorse erano costituite da una frequenza radio che collegava un numero modesto di ambulanze (25), due auto mediche, i Pronto Soccorso dei 4 ospedali cittadini, le Forze dell’Ordine, i Vigili del Fuoco, la Prefettura, l’Aeroporto e la Capitaneria di Porto.
Il personale sanitario era decisamente insufficiente e spesso coadiuvato da medici volontari.
Un grande entusiasmo compensava le risorse umane veramente povere.
Non mancavano gli eventi eccezionali.
Per lo più si trattava di episodi di soccorsi singoli ma anche di quelli con grandi numeri di coinvolti, come il Naufragio della nave Caralis con 400 persone a bordo, e come un incidente ferroviario in città con circa 40 persone coinvolte.
Ricordo anche un episodio dell’autunno 1996, si trattava di…
Una Esplosione su una petroliera
Una sera verso le ore 23.00 arrivò a Monteclero una richiesta di soccorso per un incendio a bordo di una petroliera nel porto industriale di Sarroch a circa 20 km da Cagliari.
Poiché ero assente da Cagliari per malattia, l’operatore radio allertò un medico del Volontariato, che arrivò rapidamente in sala radio a Monteclaro.
Si trattava della dott.ssa Valeria Nieddu alla quale non mancava esperienza clinica e in ambulanza.
In breve tempo allertò a sua volta gli ospedali cittadini, quattro ambulanze, e quattro medici con due automediche che inviò sul posto dell’esplosione.
Nel giro di due ore dall’incidente due infortunati venivano assistiti e trasportati in ospedale.
Alle 01.00 la Capitaneria di Porto dichiarava il cessato allarme, come si può leggere in un raro verbale compilato a mano dalla collega.
Credo che il bilancio finale fosse apprezzabile: 5 medici, 4 ambulanze, 2 automediche, 2 feriti in ospedale in breve lasso di tempo.
Oggi sorrido ricordando che un’alta percentuale degli interventi di soccorso erano quasi tutti gratuiti, o impegnavano risorse pubbliche già esistenti e sottoutilizzate.
Dopo cinque anni di attività il bilancio degli interventi realizzati a Monteclaro (1990/1995) aveva fatto registrare diverse migliaia di interventi con mezzi di soccorso terrestri aerei e navali.
Nel frattempo non erano mancate le critiche secondo le quali il sistema era artigianale, il coordinamento insufficiente e la professionalità veramente scarsa.
In pochi trovavano il modo per elargire un feed back favorevole, soprattutto le migliaia di persone che avevano avuto soccorso.
Poi, dopo quegli anni, per la precisione a fine 1996, ci fu un periodo di buio e silenzio (1997-1998), quel sistema di soccorso artigianale scoordinato e di basso profilo era scomparso cancellato.
Prima e dopo il 118
Durante il biennio 1997-1998 ebbero inizio le attività formative e i preparativi per il personale sanitario e tutte le risorse umane e materiali destinati al 118 che finalmente iniziava la sua attività.
Negli anni 2000 prese inizio l’Elisoccorso sperimentale stagionale del 118 di Cagliari, con Enti pubblici (Vigili del Fuoco) e Società private di lavoro aereo in convenzione con la Regione Sardegna >(Air Green, Ely Friulia).
Nell’est6ate del 2000 la prima base era ospitata nell’hangar dell’Aviazione Leggera dell’Esercito (AVES) presso l’aeroporto civile di Elmas.
Dal 1999 al 2024
In questi giorni, proprio il 9 marzo 2024, ricorrono 25 anni dalla data di avvio della Centrale Operativa del Centodiciotto di Cagliari (oggi 112/118) e del sistema di emergenza sanitaria territoriale per le province di Cagliari e Oristano (centro-sud) con circa un milione di assistiti.
Subito dopo veniva attivata la Centrale Operativa di Sassari che aveva competenza per le province di Sassari e Nuoro (centro-nord) con circa seicentomila residenti.
Se non ricordo male i costi regionali della tecnologia telefonica radio e informatica ammontava a 10 miliardi in vecchie lire per le due centrali e per cinque anni (come da contratto tra Regione Sardegna ed ente fornitore).
L’esame del 118 di Cagliari
Un episodio memorabile si verificò a Cagliari, dopo una settimana dall’inizio (il 5 aprile 1999 giorno di Pasquetta) ci fu una inaspettato ‘collaudo’. Si trattava di un intervento di soccorso “combinato” sulla S.P. 17 (litoranea per Villasimius) intasata dal traffico dei gitanti di Pasquetta.
Si era verificato un grave incidente stradale con auto fuori strada e due persone coinvolte, gravi.
Le risorse nel territorio erano costituite da un sola ambulanza medicalizzata (MSA 20) a Cagliari e un numero ancora modesto di ambulanze dei Volontari (MSB).
Il personale medico e infermieristico era preso in prestito dai reparti di Pronto Soccorso, Rianimazione, UTIC e medici del Volontariato con provata esperienza lavorativa anche in ambulanza.
Nonostante la relativa e provvisoria scarsità di risorse intervennero, fortunosamente, tre ambulanze (l’unica Medicalizzata di Cagliari Mike 20, i Volontari della Misericordia di Sinnai, i Volontari del Soccorso di Villasimius) e un provvidenziale elicottero del Nucleo Elicotteri dei Carabinieri di Cagliari Elmas, che fu determinante per la realizzazione dei soccorsi.
Quest’ultimo infatti riuscì a prelevare il medico del MSA – Mike 20, bloccato dal traffico a metà strada, per trasportarlo velocemente sul luogo dell’incidente.
Un numero di soccorritori e di mezzi di soccorso veramente notevole e tempi di intervento decisamente contenuti.
Un risultato lusinghiero per un Servizio avviato da una settimana appena.
Quando l’elicottero con il ferito più grave atterrò a Cagliari ci fu un grande sospiro di sollevo per tutto il personale della neonata centrale operativa.
Il giorno dopo (6 aprile 1999) un testimone diretto dell’incidente, il giornalista Carlo Figari, riportò sulle pagine del quotidiano L’Unione Sarda il suo resoconto ricco di particolari e sotto un titolo memorabile…
Il 118 supera l’esame
4 / 6
Oggi ricordo come eravamo e tutti i giovani protagonisti del 1999 e rivolgo un grande plauso a loro e anche a tutti gli operatori del soccorso sanitario che si sono avvicendati e che continuano quell’attività meravigliosa, incominciata sotto una buona stella.
Considerazioni finali e Auguri
Ho abbandonato il servizio attivo a giugno del 2010 e il numero degli interventi di soccorso realizzati nel corso di dieci anni era superiore ai 500.000.
Un risultato rilevante realizzato con grande spirito di sevizio da Medici, Infermieri, Autisti soccorritori e Volontari del soccorso.
Per avere idea dell’importanza e delle differenze numeriche tra le regioni italiane, basta pensare che nello stesso periodo di tempo:
a Cagliari la centrale operativa era gestita da 7 medici e 24 infermieri e – dal 2000 – con un elisoccorso sperimentale stagionale per 1.000.000 di abitanti in un territorio di oltre 20.000 km quadrati.
In qualche regione la centrale operativa era gestita da 7 medici e 24 infermieri, con due basi di elisoccorso stabile per 600.000 abitanti in 10.000 km quadrati.
Altri dati emersi nel corso degli anni riguardano il numero di ambulanze medicalizzate MSA e il numero di Infermieri sulle stesse.
In Sardegna, nel progetto iniziale gli Infermieri sui MSA erano due poi ridotti misteriosamente a una unità.
Inoltre, i MSA vennero distribuiti in Sardegna con un rapporto di uno ogni 100.000 abitanti.
In altre regioni si arrivava a un MSA per 20.000 abitanti.
Tutti questi numeri si commentano da soli.
Per concludere, rivolgo ancora a tutti un caloroso grazie e un grande abbraccio.
Buon Compleanno Centodiciotto di Cagliari
Piero Golino Medico 118
Hanno collaborato
Andrea Coco Giornalista per i testi
Michele Golino per le immagini
Enrico Secci per la grafica