Burkina Faso, assalto a convoglio umanitario: 25 sfollati uccisi nei pressi di Kaya. UNHCR sotto shock
Burkina Faso, almeno 25 persone sono state uccise in un assalto ad un convoglio umanitario nella notte tra il 4 e il 5 ottobre.
A denunciare il grave fatto, accaduto a circa 30 km dalla città di Kaya, l’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati (UNHCR): “25 persone – tutti uomini – sono morte e un’altra gravemente ferita dopo che un convoglio che trasportava 46 persone è caduto in un’imboscata da parte di un gruppo armato nei pressi di Pissila, in provincia di Sanmatenga.
Durante questo attacco, gli uomini sono stati separati dal gruppo e giustiziati, uno di loro è stato ritenuto morto ed è sopravvissuto. Le donne e i bambini sono stati poi rilasciati, mentre il gruppo armato è fuggito”, hanno dichiarato.
I sopravvissuti sono riusciti a trovare rifugio nella non lontana Pissila.
LE VIOLENZE NEL BURKINA FASO, NEL MALI E NEL NIGER
Il Burkina Faso, insieme ai confinanti Mali e Niger, è uno dei Paesi della fascia saheliana colpiti dalle violenze intercomunitarie e jihadiste.
La violenza ha finora causato quasi tre milioni di sfollati e rifugiati.
Il Burkina Faso paga il prezzo più alto con un milione di sfollati, ovvero quasi il 5% della popolazione.
I morti nel solo Burkina Faso sono già oltre 1.100.
In apertura, lunedì 5 ottobre, della 71a sessione del comitato esecutivo dell’UNHCR, l’Alto Commissario per i Rifugiati, Filippo Grandi, si è detto particolarmente preoccupato per la situazione umanitaria nel Sahel.
“Poche situazioni mi hanno scioccato così tanto. Solo lo scorso anno, più di 600.000 persone sono state costrette a lasciare le loro case (…) e la parte peggiore sono le migliaia di donne violentate” ha detto.
PER APPROFONDIRE:
BURKINA FASO E LE FOSSE COMUNI: LA DENUNCIA DI HUMAN RIGHTS WATCH