Con Gli Occhi della Guerra "Il massacro (dimenticato) di bambini"
Emergency Live sostiene il progetto “Gli Occhi della Guerra” un’iniziativa editoriale che vuole incrementare e sviluppare il reportage d’inchiesta, anche con il crowdfunding. Gli occhi della Guerra spinge il nostro sguardo verso quegli angoli di mondo e quelle tragedie che non possiamo o non vogliamo vedere. Nei reportage de “Gli Occhi della Guerra” appaiono non solo quelli che devono difendersi o vogliono attaccare altri esseri umani, ma anche quelli che corrono e soffrono per salvare vite; professionisti e volontari che mettono a repentaglio la vita nel prestare servizi di soccorso e di emergenza.
Questa settimana abbiamo deciso di riprendere un reportage del giornalista Fulvio Scaglione, dal titolo “Il massacro (dimenticato) di bambini”
“Un genocidio di bambini”. È questa l’espressione che i rappresentanti dell’Unicef in Italia hanno usato per quanto accade in queste settimane ad Aleppo. E hanno ragione: 96 minori uccisi (e 230 feriti) in una settimana di bombardamenti russo-siriani giustificano lo sdegno. Quello che accade ad Aleppo è tipico della guerra contemporanea. L’intervento russo del settembre 2014 ha rovesciato l’inerzia dello scontro per il controllo della città e le truppe leali a Bashar al-Assad sembrano vicine a una vittoria strategica. I ribelli (non più di 5-6 mila miliziani, secondo fonti militari siriane) sono accerchiati da luglio nei quartieri di Aleppo Est, dove ancora vivono circa 250mila persone. Tra loro si nascondono senza troppi scrupoli i miliziani, su di loro si abbatte senza troppi scrupoli la forza militare degli attaccanti. Come in Afghanistan, in Iraq e altrove, il peso dello scontro si scarica quasi interamente sui civili. I combattenti, in realtà, sono “vittime collaterali”.
Quindi ripetiamolo: la strage andrebbe fermata, l’orrore è giustificato. Quello delle persone oneste, però. O del Vaticano, che condanna i bombardamenti di questi giorni come condannò l’intenzione americana di intervenire militarmente nel 2013. Quello che risulta insopportabile è lo sdegno dei politicanti di professione o degli umanisti da strapazzo, che pontificano qua e là come se i valori umani li avessero inventati loro ma che mai hanno mostrato, prima, un segno vero di interesse per le vittime più indifese.