Croce Verde di Pietrasanta, 150 anni di Assistenza Pubblica appassionante: Ecco le ambulanze della riviera
E’ del Marzo ‘66 l’acquisto successivo, e si tratta di un mezzo decisamente diverso, per non dire opposto: una grande berlina (come dimensione ma anche come immagine) è la base scelta per una ambulanza decisamente fuori dagli schemi, allestita ancora da Mantelli su una Fiat 2300 con una carrozzeria del tutto fuoriserie; questo mezzo, capace di raggiungere i 160 km/h e dunque perfetto per il lunghi viaggi come per le emergenze, grazie anche al motore a 6 cilindri molto pronto e dolce nella accelerazione, aveva una linea squadrata assai particolare per questo carrozziere.
Altra particolarità , montava un lampeggiatore piccolo Hella, mentre di norma le realizzazioni di Mantelli prevedevano un lampeggiante molto più grande , di marca francese, uguale a quello montato sul precedente 600T.
Decisamente più strana la presenza, nel frontale , dei fari della Fiat 1500, una macchina che nella gamma torinese si poneva al gradino immediatamente inferiore a quello occupato dalla 2300 : era invece molto comune il percorso inverso, cioè montare particolari di una berlina di classe superiore su una mezzo meno pregiato per conferirgli un’immagine di maggior ricchezza.
Sia come sia, l’ambulanza ha portato alto il nome della Croce Verde pietrasantina in giro per l’Italia, oltre che nel territorio versiliese, fino al 1978 anno in cui anche per questa unità si rese necessario il pensionamento.
Gli anni ’70 si presentano, dal nostro punto di vista, con l’arrivo il 25 Novembre del 1970 di una Fiat 850 Fissore, a tetto basso, che si affianca alla precedente Fiat 600T nei servizi ordinari, per sostituirla quando questa venne spostata, come abbiamo visto, a S. Anna.
Con gli stessi limiti , e con gli identici vantaggi della 600T, rimase in servizio fino al 28 Febbraio 1984.
Già nel 1972, il 22 Ottobre, nell’autoparco era entrata un’ambulanza dello stesso modello (alla fine, evidentemente i lati positivi superavano quelli negativi) ma stavolta dotata di un moderno tetto alto che consentiva un maggior spazio di manovra per i volontari.
Opera della ditta F.lli Mariani, era allestita come ambulanza pediatrica e la termoculla veniva fornita alla bisogna dalla S.A.U.B. Versilia Nord ( le S.A.U.B. erano le antesignane delle attuali USL).
Il mezzo aveva un motore più prestante della precedente, essendo quello di 903 cc della Fiat 127 e questo permetteva di mantenere prestazioni identiche a quelle dell’omologo a tetto basso nonostante la maggior sezione frontale ed il maggior peso.
L’acquisto impegnò l’Associazione per la cifra dii 1.215.000 lire.
Anche questa ambulanza, sul finire della carriera, passò alla sezione di S. Anna, dove rimase fino al 1982, anno in cui fu trasformata in furgone di appoggio per l’impresa funebre della Croce Verde.