Croce Verde di Pietrasanta, 150 anni di Assistenza Pubblica appassionante: Ecco le ambulanze della riviera
Prima della ambulanza pediatrica era in realtà stata inaugurata 12 Agosto dello stesso anno la Citroen ID20 F, sempre allestita da F.lli Mariani di Pistoia e destinata sia alle emergenze che ai lunghi
viaggi. La macchina ebbe un costo di 2.670.000 lire (più del doppio di quella pediatrica appena vista) ma aveva come tutte le Citroen l’enorme vantaggio della souplesse di marcia dovuta alle particolari sospensioni che garantivano un grandissimo confort al paziente.
Non per nulla furono le regine dei trasporti a lunga percorrenza nei parchi di quasi tutte le associazioni di volontariato.
Anche questa ebbe i suoi giorni di gloria, e terminò il servizio il 27 Marzo del 1983 solo a seguito di un grave incidente riportato in urgenza ( già, perché comunque era un’ambulanza a cui si congegnavano anche i servizi di questo tipo, non solo i trasferimenti) a seguito del quale riportò danni talmente elevati che non furono giudicati convenientemente riparabili.
Tra l’altro, già dal 24 Aprile del 1977 era stata affiancata dalla Citroen CX 2.000 che a sua volta aveva preso il posto della ormai obsoleta Fiat 2300.
La CX venne utilizzata, come del resto le due di cui abbiamo appena parlato, sia per le emergenze che per i lunghi viaggi, terreno quest’ultimo che con i suoi oltre 170 km orari di velocità massima e con le sospensioni pneumatiche che le davano un morbidezza di marcia unica le era davvero congeniale.
Da segnalare che anche questa Citroen fu donata dalla Cassa Rurale e Artigiana di Pietrasanta, e stavolta l’occasione fu il compimento dei 25 anni di esistenza dell’Istituto bancario cittadino.
Rimase in servizio fino al 1992 sostituita dal Fiat Ducato mk2 inaugurato nello stesso anno.
Naturalmente, con il passare degli anni, il ritmo delle acquisizioni aumenta ed il 23 Dicembre 1981 ( 60 anni ed un mese dopo la prima ambulanza) arriva in sede per essere inaugurato un Volkswagen T3, a tetto basso, direttamente prodotto dalla casa di Wolfsburg.
Costata 15.000.000 di lire, era colore crema con bande rosse e fin da subito venne rivista negli interni – per renderla più in linea con l’utilizzo che se ne voleva fare – ad opera di un gruppo di dipendenti, fra i quali Antonio Colonna, Carlo Alberto Maffei, Egidio Pelagatti , che montarono rivestimenti in acciaio e seggiolini prelevati da un Fiat 238 al posto dell’allestimento originale, posizionando centralmente la barella.
Dopo qualche tempo, in seguito ad un incidente, si colse l’occasione di rialzarla e renderla identica anche nella colorazione al successivo Volkswagen T3, scegliendo per la delicata operazione la carrozzeria F.lli Mariani.
Furono mantenuti, sul tetto, i tre lampeggiatori piccoli Hella presenti nella versione originale tedesca, ed in mezzo ai due anteriori trovò alloggiamento il cupolino della sirena bitonale.
Nella nuova configurazione poté svolgere ancora meglio il duplice ruolo di ambulanza per le emergenze, come anche per i servizi ordinari.