Emergenza Ucraina, la straordinaria storia del piccolo Makhar: il racconto della Croce Rossa
Il piccolo Makhar è oggi in italia con la sua mamma, e grazie alla Croce Rossa ha una possibilità di un futuro migliore
Da Vorzel, vicino Bucha, a Leopoli e poi in Italia, grazie alla Croce Rossa Italiana.
É il viaggio di Makhar, bimbo di 20 mesi che necessita di accertamenti e di un delicato intervento per una labiopalatoschisi, impossibili al momento in Ucraina
Il piccolo è stato evacuato dalla CRI durante l’ultima missione e adesso si trova ospite della volontaria e medico pediatra Carolina Casini, membro del team che l’ha portato in Italia, vista l’impossibilità a trovare altre soluzioni abitative per i due.
Papà Serhij è militare dell’esercito ucraino ed è felice, nonostante il distacco, per il fatto che la sua famiglia sia al sicuro in Europa e che il suo bambino abbia la possibilità di migliorare la propria la vita.
Mamma Alona è commossa ed emozionata ed ora, insieme al suo piccolo, grazie alla CRI sta facendo anche un percorso di supporto psicologico, visto il dramma vissuto e al fatto che con la famiglia sia rimasta chiusa in una cantina per tre settimane prima di intraprendere il viaggio verso Leopoli.
La riflessione del presidente Rocca sul piccolo Makhar
“Questa storia è bellissima e rappresentativa, così come tante altre, della forza dell’Umanità, il primo – commenta il Presidente della CRI, Francesco Rocca – dei nostri Principi.
Il dialogo e la collaborazione tra le Consorelle consentono di realizzare piccoli e grandi miracoli.
Questa vicenda toccherà il cuore di molti e mi auguro faccia riflettere sulle tragiche conseguenze che le guerre hanno sui più vulnerabili”.
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