Esercito italiano, l’ufficiale medico Valentina Di Nitto: “Celebriamo chi ha supportato il paese”
Il Capitano Valentina Di Nitto, ufficiale medico dell’Esercito italiano impegnata nel reparto Covid dell’ospedale Celio di Roma, alla vigilia dei 160 anni della Forza Armata
160 anni di Esercito Italiano, l’intervista al Capitano Valentina Di Nitto
Dal piazzale dell’ospedale Celio di Roma, pronta per il turno di notte che la vedrà impegnata nel reparto Covid l’Ufficiale medico dell’Esercito italiano, il Capitano Valentina Di Nitto, ha definito la ricorrenza dei 160 anni della Forza Armata, che ricorrono domani: “Sarà l’occasione per celebrare tutte le persone che hanno supportato il Paese in un momento così difficile”.
“La ricorrenza avverrà nel Cortile d’onore del Sacrario militare del Palazzo Esercito, alla presenza delle principali autorità.
Durante la cerimonia- ha spiegato il Capitano- ci saranno anche i conferimenti di onoreficenze alle persone che si sono distinte in questo anno difficile”.
A proposito dell’andamento dell’emergenza sanitaria, Di Nitto ha precisato: “La situazione oggi è più dinamica e in divenire.
Quel che è cambiato è lo spostamento dell’asse: dalla malattia alla prevenzione con la vaccinazione e la diagnosi precoce. S
ono stata impiegata insieme con altri colleghi del Celio in Nord Italia, dove abbiamo lavorato gomito a gomito con i colleghi della sanità civile- ha ricordato-.
Da quel momento in poi l’Esercito non si è mai fermato nè risparmiato.
Uomini e donne hanno dato sostegno a livello logistico, sanitario, dai drive through agli ospedali da campo.
Il Celio- ha aggiunto- è un Hub Covid Hospital e abbiamo posti letto di degenza ordinaria e terapia intensiva”.
Essere ufficiale medico nell’Esercito Italiano
Valentina Di Nitto ha scelto il giuramento alla Patria dopo quello di Ippocrate: “Mi sono arruolata nel 2012 alla fine della mia specializzazione come cardiochirurgo.
Avevo questo sogno nel cassetto già all’inizio dell’Università, ma allora per le donne non c’era possibilità di iniziare da subito dall’Accademia.
E’ stata un’esperienza di vita incredibile.
Far parte dell’Esercito italiano- ha concluso- vuol dire affrontare ogni giorno nuove sfide e mettere la propria vita e il proprio lavoro al servizio della comunità e del Paese” .
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