Garbage island, la Protezione Civile presenta il sistema SAURO
L’impegno della Protezione Civile per la salute dell’ambiente in cui viviamo varca i confini nazionali e si sposta verso il Mediterraneo e verso l’oceano Pacifico. In questi giorni infatti al Circolo Ufficiali della Marina Militare sarà testato il modello di dispositivo per le bonifiche delle acqua marine SAURO. Recuperare inquinanti e rifiuti in mare sarà più semplice, economico ed efficace. Grazie al sistema Sauro-Sea Antipollution Unit for Rapid Off-shore drainage brevettato dal Dipartimento della Protezione Civile infatti ci saranno meno problemi nell’intervenire su zone contaminate da inquinanti solidi o liquidi.
Sauro è uno skimmer – dispositivo utilizzato per le bonifiche delle acque – in grado di separare e recuperare sia rifiuti solidi (plastiche) sia liquidi (oli), anche contemporaneamente. Si tratta di un sistema piuttosto semplice dal punto di vista tecnologico, realizzato con costi contenuti e molto versatile, in grado di essere utilizzato da diversi modelli di nave.
Il sistema è in grado di recuperare materiali di varie dimensioni, da particelle submillimetriche fino ad oggetti misurabili in metri. Può essere utilizzato anche con condizioni meteomarine avverse e a velocità superiori a quelle dei normali skimmer. Il recupero dei materiali non si limita solo alla superficie, ma si spinge fino ad alcuni metri di profondità.
Sauro viene presentato e testato oggi nella sede del Circolo Ufficiali della Marina Militare, utilizzando un modello realizzato da Unifi-Dst Università di Firenze Dipartimento di Scienze della Terra in scala 1:50 e montato su un modello di nave rimorchiatore della stessa scala, solitamente usato in assistenza alle piattaforme petrolifere.
A margine delle attività dimostrative viene firmato un accordo tra Dipartimento della Protezione Civile e Marina Militare, sulla base del quale la Marina metterà a disposizione un’unità navale “reale” per l’utilizzo del sistema Sauro.
In termini di prospettive, il sistema potrebbe essere utile per bonificare il “Pacific Trash Vortex”, “l’isola di plastica del Pacifico” un immenso ammasso di plastica in galleggiamento che potrebbe aver raggiunto ormai le 100 milioni di tonnellate di detriti.