Italia- Nepal, gemellaggio per la formazione di una squadra di soccorso nepalese

Tecnici di soccorso alpino ed esperti di medicina di montagna altoatesini sono stati in Nepal per formare una squadra di intervento nepalese che possa soccorrere in loco e in autonomia le vittime di incidenti sulla montagna più alta del mondo.

La squadra di altoatesini sta mettendo a punto la formazione della prima equipe nepalese di soccorso in montagna. Si tratta della seconda fase di un’operazione iniziata l’anno scorso quando il gruppo, composto da una ventina di guide alpine locali e medici, aveva trascorso un periodo in Alto Adige e che oggi continua a Katmandu sotto la guida degli istruttori del soccorso alpino dell’Alpenverein Südtirol, dei medici dell’Istituto per la Medicina di Emergenza in Montagna dell’EURAC e della Commissione internazionale per il soccorso alpino (ICAR MEDCOM).

Per lo più gli sherpa e le guide alpine nepalesi non lavorano in condizioni di sicurezza e non hanno conoscenze di base su come prestare soccorso ai feriti. Lo aveva affermato Buddha Basnyat, direttore medico della Himalayan Rescue Association, presente in Alto Adigela insieme all squadra di nepalesi durante il corso.

L’auspicio di Basnyat era mettere in condizione i partecipanti al corso di gestire in autonomia un soccorso in montagna per poi a loro volta insegnare le tecniche ad altre guide, trasmettere le conoscenze  e dar vita nel tempo a qualcosa di simile a una scuola in loco.

Se attualmente il soccorso viene organizzato con l’elicottero da operatori stranieri che hanno mezzi e competenze molto diversi dalle guide locali, è opportuno che per quanto possibile anche i nepalesi cerchino di acquisire conoscenze e abilità, sviluppandoi un sistema di soccorso efficace e sfruttando i mezzi a loro disposizione, senza dover ricorrere a costose apparecchiature tecniche e mediche. Il percorso di formazione ha previsto tecniche di soccorso alpino ed elementi teorici e pratici della medicina di emergenza in montagna.

 

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