La Brigata San Marco fa 100: Fiammeblu alla Cerimonia Solenne di Venezia

Venezia – Lo scorso 30 Marzo, nella cornice di Piazza San Marco a Venezia, all’ombra del famoso campanile, si è svolta la cerimonia per il 100° Anniversario del conferimento del nome “San Marco” e dell’attribuzione del leone alato alla Brigata della Marina Militare.

La cerimonia solenne è iniziata con la resa degli onori in mare al Ministro della Difesa Elisabetta Trenta, accompagnata dal Capo di Stato Maggiore della Marina Valter Girardelli, da parte degli equipaggi delle Navi San Marco – nave che ospita da sempre nelle sue attività anfibie i Fucilieri di Marina – e Nave Aretusa, entrambe ormeggiate a Venezia per le celebrazioni. La cerimonia è quindi proseguita nella piazza, dove il Ministro e il Capo di Stato Maggiore della Marina hanno passato in rassegna le truppe.

E’ stata quindi effettuata la benedizione della Bandiera di Guerra del 1° reggimento San Marco da parte dell’Ordinario Militare Monsignor Santo Marcianò.

L’Ammiraglio Cesare Bruno Petragnani – Comandante della Brigata Marina San Marco, dopo aver dato il via alla manifestazione, ha lasciato quindi la parola al sindaco di Venezia Luigi Brugnaro. Il Sindaco nelle sue parole ha ricordato come la vicinanza di allora, era il 1919, è ancora presente oggi nei cittadini di Venezia. Ha ricordato l’impegno della Brigata nella recente alluvione del PO, dove proprio Nave San Marco è stata punto focale per l’attività di protezione civile. Un fuori programma non previsto, ma sicuramente di grande effetto da parte del Sindaco, è stato il saluto “per mare e per terra” a cui la piazza a risposto “San Marco”. La solennità della cerimonia è stata sugellata dalla consegna del “Leone Alato” – simbolo della città di Venezia – da parte del Sindaco, all’Ammiraglio Petragnani.

Ha preso quindi la parola il Capo di Stato Maggiore della Marina Valter Girardelli, dove in un lungo e coinvolgente intervento, ha ripercorso la storia della Marina Militare in correlazione alla città di Venezia. Ha tenuto a ricordare i due Fucilieri di Marina Massimiliano la Torre e Salvatore Girone, ancora coinvolti nella vicenda processuale in India. Nel proseguo dell’intervento ha voluto ricordare come la funzione attuale della Marina sia quella di dispositivo di difesa degli interessi strategici ed economici della nostra nazione.


Al termine ha passato la parola al ministro della difesa Elisabetta Trenta. Le unitá della Brigata San Marco “oggi costituiscono una risorsa unica e preziosa su cui l’Italia può sempre contare, in grado di affrontare le situazioni più imprevedibili in ambienti operativi dove acqua e terra si toccano e si fondono, come hanno dimostrato nelle delicate e impegnative missioni alle quali hanno partecipato in questi anni: dal Libano alla guerra nel Golfo, fino a tempi più recenti in Afghanistan e Iraq”, ha dichiarato il Ministro nel suo intervento, e ha ricordato l’importanza dell’operazione Sophia: “va accolta con grande soddisfazione la decisione del Consiglio Europeo di prorogare la missione UE Sophia fino al 30 settembre prossimo, seppur condizionata dalla temporanea sospensione dell’impiego degli assetti navali, finora utilizzati per il pattugliamento del Mediterraneo.

L’Italia sta chiedendo da mesi una revisione delle regole operative della missione e, sebbene la decisione sia stato frutto di un compromesso, consideriamo importante il risultato raggiunto, non solo perché consentirà di rafforzare le altre attività rientranti nel mandato di Sophia, cioè quelle di pattugliamento aereo e di addestramento-supporto alla Marina e alla Guardia costiera libica, ma anche perché ha confermato il comando italiano dell’operazione. La missione Sophia ci consente di giocare il ruolo strategico che ci spetta nel mediterraneo, al centro di uno spazio geopolitico la cui sicurezza nel complesso è fondamentale per mantenere la nostra sicurezza in Italia.

La Sicurezza è un sistema basato anche sulla Difesa e deve funzionare come un unico elemento. La presenza delle nostre navi in mare è fondamentale per assicurare il controllo dei traffici illegali di petrolio, di armi, di droga, protezione delle infrastrutture critiche e, purtroppo, anche per combattere il traffico di esseri umani; In altri termini il pieno sostegno agli interessi nazionali. A chi si chiede d’intervenire poi quando si temono i “pirati” se non alle navi della Marina? Questi nuovi pirati si prevengono non si combattono e, per questo, come Governo e io come Ministro della Difesa mi batterò anche in Europa perché il ruolo della missione EUNAVFORMED continui ad essere sostenuto nella sua accezione più completa.” Anche il Ministro ha ricordato inoltre i due Fucilieri la Torre e Girone: “A loro rinnovo la vicinanza del Governo e di tutto il Paese, nella speranza che la loro vicenda umana e giudiziaria venga definita nel corso dell’udienza arbitrale fissata per luglio.”


APPROFONDIMENTI:

Il 21 marzo 1861, a quattro giorni dalla proclamazione del Regno d’Italia, il Capo del Governo e Ministro della Marina Camillo Benso conte di Cavour sottopone al re Vittorio Emanuele II di Savoia il seguente Decreto, nel quale illustra l’opportunità di istituire un Corpo speciale con il nome di Fanteria Real Marina.

E spiega: “Fra i Corpi che costituiscono la Marina da guerra appo ogni Potenza marittima, tiene non ultimo rango la Fanteria di Marina, la quale fornisce le guarnigioni negli arsenali e negli stabilimenti marittimi, i distaccamenti di bordo, sulle Regie Navi”.

Con tale atto il Reggimento Real Navi piemontese si fonde con l’analogo Corpo di Fanti di Marina napoletano e siciliano. Tutti questi reparti sono continuativamente in servizio dalla prima metà del XVIII Secolo, eredi a loro volta di reparti già presenti a bordo sin dalla battaglia di Lepanto. Dalla loro fusione e riorganizzazione prende così vita la Fanteria Real Marina.

I compiti assegnati prevedono l’impegno a terra per la sorveglianza e la difesa dei porti e degli arsenali e a bordo di alcune navi da guerra come Compagnie da sbarco. Per assolvere tali incarichi vengono quindi costituiti due Reggimenti formati da tre Battaglioni strutturati su sei Compagnie

I fanti di Marina italiani saranno presenti, in genere come Compagnie da sbarco delle singole navi, in tutte le campagne della Marina, distinguendosi: nel 1897-1900 durante l’insurrezione di Creta (prima vera e propria operazione di peacekeeping a livello internazionale); nel 1900-1905 in Cina ed estremo oriente; nel 1911, durante la Guerra italo-turca, meritando la Medaglia d’Oro al Valor Militare per la propria Bandiera di Guerra.

Il 1917 rappresentò una decisa svolta nel crescente contributo della Regia Marina nella lotta sul fronte terrestre. A protezione dell’ala a mare della 3^ Armata, sul fronte giulio, erano operativi sin dall’inizio del conflitto assetti difensivi, costituiti da batterie costiere fisse e mobili, che si aggiungevano al possente sostegno assicurato all’Armata stessa dalle artiglierie pesanti inquadrate nel 33° Raggruppamento. La difesa venne altresì incrementata con l’utilizzo e lo sfruttamento dei canali e dei corsi d’acqua interni della laguna veneta, che furono utilizzati sapientemente per rifornire il fronte lontano dalle insidie del nemico. Dall’autunno 1917, a seguito dello sfondamento di Caporetto, e della conseguente impossibilità per la 3^ Armata di farsi carico dell’intero fronte, l’ammiraglio Paolo Thaon di Revel, Capo di Stato Maggiore della Marina e Comandante in C apo delle Forze Navali Mobilitate, assunse l’onere della difesa a oltranza di Venezia. Ciò comportò la trasformazione della Serenissima e di tutta la laguna in una efficiente base, che vide l’impiego coordinato di mezzi navali, aerei e terrestri a protezione dell’ala a mare del fronte. Venne altresì costituita la Brigata Marina, unità operativa terrestre che fu impiegata nelle operazioni sul litorale veneto.

Nell’ambito del dispositivo della 3^ Armata, era quindi la Regia Marina che assumeva così la difesa della città, costituendo con i marinai del Reggimento di Fucilieri di Marina, posto al comando del capitano di vascello Dentice di Frasso, una forza articolata su quattro battaglioni che presero il nome dalle località presso le quali si erano attestati per la difesa del territorio: GradoCaorle,MonfalconeGolametto. L’azione dei marinai appartenenti alle unità attestate sul basso Piave, tra le quali la fortissima artiglieria di Marina del 33° Raggruppamento, impedì agli austriaci di avanzare verso la città di Venezia.

La campagna difensiva condotta con onore dai marinai italiani prelevati da La Spezia a Messina, dalle varie unità navali, non fu mai dimenticata dalla città veneta, tanto che al termine della Guerra, la città di Venezia, riconoscente ai Fucilieri di Marina, fece l’onore di dare al reparto di Marina il nome del proprio Santo protettore nonché il proprio simbolo, il leone alato. Alla fine del 1° Conflitto Mondiale, con decreto Nr. 444 del 17 marzo 1919 Vittorio Emanuele III di Savoia decretò che: “Il Reggimento Marina…omissis…assume la denominazione di Reggimento San Marco”.

 

Brigata Marina San Marco:

La Brigata Marina San Marco (BMSM) svolge le funzioni di proiezione di forza dal mare, di supporto alle navi nelle operazioni di interdizione marittima e antipirateria, e difesa alle istallazioni sensibili nazionali.

Insieme alle navi anfibie della Marina, San Giorgio, San Marco e San Giusto, oggi la Forza da Sbarco costituisce la componente anfibia delle Forze Armate italiane; uno strumento efficacissimo capace di schierarsi rapidamente e in qualsiasi parte del mondo.

La Brigata Marina San Marco è in grado di svolgere sul territorio nazionale e in ambito internazionale importanti missioni che vanno dalla difesa delle istallazioni e dei siti sensibili della Marina, al raid anfibio, al concorso nelle operazioni antipirateria – grazie alla capacità boarding – fino al supporto al combattimento in operazioni di forze speciali, per far fronte in maniera sempre più efficace alle dinamiche esigenze operative della nostra Forza Armata.

Il Fuciliere di Marina della BMSM è un marinaio che, oltre a spiccate capacità operative, frutto di addestramento continuo, possiede caratteristiche psicofisiche assolutamente particolari.

Questo essere sempre pronto ad affrontare qualsiasi evenienza durante il combattimento consente al Fuciliere di superare con maggiore disinvoltura le incertezze, le situazioni più inconsuete e imprevedibili, dimostrando così quello spirito di adattamento al variare della situazione che è tipica di chi va per mare.

Tutti i Fucilieri del San Marco sono addestrati, professionisti altamente specializzati, seri e motivati.

 

 

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