La medicina nell'esercito romano: un viaggio attraverso la storia
Dalle origini ai sofisticati sistemi di cura dei legionari
Origini e sviluppo della medicina militare romana
La medicina nell’esercito romano ha avuto un’evoluzione significativa nel corso dei secoli. Durante il periodo di Giulio Cesare e la conquista della Gallia (58-51 a.C.), i soldati feriti venivano lasciati nell’accampamento mentre l’esercito continuava la marcia. Con l’avvento dell’esercito professionale sotto Ottaviano Augusto (27 a.C. – 14 d.C.), si assiste alla nascita di un corpo medico organizzato. I giovani che si arruolavano potevano contare su uno stipendio fisso dal tesoro militare (aerarium militare) e benefici speciali, incluso lo status di equite per i medici, che li rendeva cittadini a pieno titolo e con diritto all’anello equestre. Il reclutamento nell’esercito era subordinato ad una valutazione sanitaria obbligatoria, accettando solo uomini sani e forti. La figura del medicus diventa fondamentale, con specializzazioni diverse tra cui chirurghi, oftalmologi e urologi.
La pratica medica e gli strumenti chirurgici
I medici romani, erano spesso schiavi greci liberati o individui con un’educazione greca nel campo della guarigione. La cura delle ferite semplici era il procedimento chirurgico più comune. I kit chirurgici di base comprendevano sonde, uncini, pinze, aghi, strumenti di cauterizzazione e bisturi. Una tecnica comune era la sutura delle ferite con ago e filo, ma in caso di infezione si preferiva la tecnica delle fibulae, che prevedeva l’utilizzo di spilloni in lega di rame passati attraverso la ferita e fili intrecciati intorno ad essi in modo ad otto.
Valetudinaria: gli ospedali militari romani
Le legioni romane disponevano di ospedali militari chiamati valetudinaria, dove venivano trattate ferite e malattie più gravi. Questi ospedali erano piuttosto piccoli, capaci di ospitare fino al 5% di un’unità. I soldati che necessitavano cure a lungo termine o convalescenza potevano essere congedati per recuperare altrove. Nel II secolo d.C., quasi tutti i campi militari più grandi avevano personale medico permanente, con medici, assistenti e personale dedicato alla produzione di unguenti e bende. I capsarii, soldati addestrati al primo soccorso, prestavano cure di base, mentre i medici più qualificati si occupavano di interventi più complessi.
Galeno e l’impatto sulla medicina militare
Uno dei medici più influenti di questo periodo fu Galeno (circa 130-200 d.C.), di origine greca, che ebbe un enorme impatto sullo sviluppo della medicina. Le sue prime esperienze furono nella scuola dei gladiatori di Pergamo, dove si occupava della salute dei gladiatori e compiva i primi passi in anatomia e chirurgia. Le conoscenze di Galeno, ottenute anche attraverso autopsie effettuate in Grecia, gli conferirono rispetto e autorità nel campo della medicina. Galeno fu nominato medico di corte dall’imperatore Marco Aurelio, grazie alla sua fama e competenza.
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