La tragica storia di Mimmo Gelli
Era il 20 Giugno del 2008, una calda giornata estiva, quando alle 14 circa un’ambulanza del 118 della provincia di Ferrara, viene chiamata in codice rosso in località Massa Fiscaglia. La postazione del 118 di competenza è quella dell’ospedale del Delta , dove in quel momento è presente l’ambulanza di un altro ospedale del ferrarese, quello di Comacchio. Istantaneamente la “echo 52” di Comacchio , condotta da Gasperino “Mimmo” Gelli, con a bordo l’infermiera Stefania Grandi e il medico Orem Krimciasky, viene inviata sul “codice rosso”. Mimmo è un autista di provata esperienza, un 50 enne legato alla famiglia e al suo lavoro. Dopo pochi chilometri, a seguito di un’errata manovra effettuata proprio per lasciar transitare il veicolo di soccorso che procedeva con i segnalatori accesi, una opel astra che procedeva in direzione opposta invade la corsia opposta e colpisce frontalmente l’ambulanza, che capotta su un fianco. Il medico, pur ferito, esce dal portellone posteriore e inizia i soccorsi. Sul posto si recano due elicotteri, rispettivamente dalle elibasi di Ravenna e di Bologna. L’infermiera ha diverse fratture ad una gamba, l’automobilista è grave pure lui, ma Mimmo ci ha lasciato per sempre, sotto il peso del fiat ducato rovesciato sulla fiancata di sinistra. E’ questa la cronaca che ha colpito moltissimo chi sta scrivendo queste righe, sia per la drammaticità dell’evento, sia per il fatto che Mimmo lo ha conosciuto 25 anni prima e da lui ha imparato moltissimo. L’invito da parte mia è sempre e solo uno e sia personalmente che tramite la CoES si vuole tramandare: USARE PRUDENZA, SEMPRE! E se Nico Cereghini citava anni fa la famosa frase : “casco in testa, luci accese anche di giorno e PRUDENZA : SEMPRE!”, mi sento di dire ” CINTURA DI SICUREZZA SEMPRE INDOSSATA, SIRENE ACCESE ANCHE DI NOTTE E PRUDENZA : SEMPRE!