Le Misericordie del neopresidente Domenico Giani: ecclesialità e cura della persona i due punti cardine
Le Misericordie d’Italia hanno espresso un nuovo presidente, Domenico Giani. L’aria del volontario si coniuga fin dai primi minuti con il background di chi per una vita ha servito le istituzioni ad un certo livello, e ci si mette poco a capire lo spessore della persona. “Persona”, sarà questa una delle parole chiave del nostro dialogo
Ma prima di entrare nel vivo dell’intervista, abbiamo voluto chiedere all’essere umano quali sensazioni fossero derivate, da questa nomina.
“Sul lato umano – ci ha risposto – sono ovviamente orgoglioso e felice: mai avrei immaginato, quando ho iniziato a 12 anni i primi servizi alla Misericordia di Arezzo, che sarei stato chiamato alla guida di questo movimento, in un momento oltretutto molto particolare, nel quale le Misericordie avranno un compito molto forte, e dopo ne parleremo.
La sensazione è di avere una grande responsabilità, che mi è stata da tante sorelle e tanti fratelli.
Da un altro lato c’è anche la consapevolezza che oggi le Misericordie devono ritrovare una reale attenzione alla persona, e quindi lavorare assieme in uno spirito di squadra”.
“Presidente Giani, la sua elezione giunge all’indomani di un periodo molto evolutivo, per le Misericordie d’Italia: quali sono i cardini attorno cui ruoteranno le Misericordie d’Italia durante il suo mandato?”
“A mio avviso le Misericordie avranno come cardini alcuni valori. Il primo è quello dell’ecclesialità.
Noi nasciamo come un movimento ecclesiale: San Pietro Martire nel 1244, durante l’eresia catara creò questo gruppo di persone che avevano come argomento aggregativo la difesa della fede.
San Pietro Martire lo esplicò con il servizio alla carità: da 777 anni le Misericordie si tramandano, di generazione in generazione, questo spirito di servizio.
Ed è questa che deve essere la base di tutto: il servizio alla persona.
E’ chiaro come accanto all’ecclesialità vi siano altri valori, ma dovendo completare la risposta, l’altro valore è la persona.
Quindi avere a cuore la cura della persona”.
“Volontariato patrimonio immateriale dell’Unesco, volontari strumento per un “nuovo umanesimo” (citandola): quale ruolo del volontariato in un sistema, quello dell’emergenza urgenza, professionalizzante per propria natura?”
“Il nuovo umanesimo: perché? Ne ha parlato il Santo Padre, ne ha parlato il Presidente della Repubblica: l’epoca post pandemica richiede la persona messa al centro.
Perciò ho detto che al centro del Pil economico, che misura il benessere di una società, ci deve essere un Pil dell’uomo: l’attenzione al benessere dell’uomo.
Il Volontariato specialistico nel campo dell’Emergenza Urgenza non è solo uno straordinario fenomeno sociale, ma è soprattutto una enorme risposta per il Paese e per il benessere del Paese.
In questo tempo contrassegnato dal Covid, le grandi organizzazioni di volontariato, quindi Misericordie, Anpas e Croce Rossa hanno dato vita ad un’azione quotidiana nei quali i volontari hanno dato una risposta straordinaria.
E lo abbiamo fatto al fianco del Sistema Sanitario Nazionale in maniera integrata e sussidiaria, con risultati altissimi, che sono evidenti e incoraggianti.
Il nostro servizio consente al sistema dell’emergenza di disporre di una vastissima rete di mezzi e soccorritori. E’ quindi una grandissima risorsa a disposizione del Paese, che garantisce oggi il 65% del servizio 118.
Il ruolo del volontariato ritengo non sia di evolvere verso una professionalizzazione, ma quello di stare al fianco di un sistema di professionisti.
E’ un problema che ci dobbiamo porre: se il volontariato è un patrimonio, come lo è, esso non si deve sostituire: noi dobbiamo ricoprire un ruolo intermedio, nella società”.
“Presidente Giani, in quest’ottica, cosa chiedono le Misericordie alla politica, in vista dell’annunciata riforma del sistema 118?”
“Io sono un neofita, del tema. Ma sono molto lieto, perché ho ricevuto immediatamente la chiamata del capo della Protezione civile, con il quale collaboriamo da decenni, quella del presidente della Croce Rossa, con il quale sono vecchio amico, e mi onoro di avere avuto anche la Croce d’Oro al Merito della Croce Rossa, sono amico di tante persone che prestano servizio nelle Anpas, quindi non mi sento un uomo di parte, ma istituzionale.
Fatta questa premessa, è importante marciare assieme nei valori comuni.
E in tal senso credo che occorra ottimizzare l’integrazione tra il Servizio Sanitario Nazionale e le reti nazionali del Terzo Settore, quindi riconoscere il ruolo ed il contributo che queste organizzazioni apportano al sistema delle emergenze.
Ma non solo: bisogna anche preservare le capacità e le caratteristiche volontaristiche del nostro servizio.
In questo periodo abbiamo assistito al tentativo di professionalizzare il volontariato, e portarlo su percorsi formativi insostenibili per i volontari.
Il tutto mosso da motivazioni certamente lecite ma che non puntano su necessità operative.
E’ quindi necessario definire il ruolo del soccorritore partendo dalle competenze attribuite, non dal monte orario necessario per il riconoscimento della figura.
Noi non vogliamo entrare nel tema delle professioni sanitarie e delle logiche contrattuali dei lavoratori, ma queste non possono trovare spazio a discapito di migliaia e migliaia di volontari.
In questo dibattito intendo essere portatore di istanze di chi rappresento, e alzerò la voce a tutela di questi volontari che operano su tutto il territorio nazionale”.
“Misericordie, ma anche altre organizzazioni, al centro di fatti di cronaca onestamente spiacevoli. Presidente Giani, come evitare che il concetto di volontariato diventi appannaggio di persone becere e prive di scrupoli? Quali poteri ha chi gestisce, in tal senso?”
“Veda, recentemente fatti di cronaca ci hanno fatto vedere cose tristi che riguardano il governo della Chiesa, ma personalmente ho sempre detto che non può essere che alcune persone, che possono essere anche qualche migliaio, non possono offuscare il grande lavoro che la Chiesa ha fatto in due millenni, che è quello di essere prossimi alla persona, che è il lavoro educativo, a salvaguardia della dignità umana.
Non può essere che alcune persone offuschino il lavoro di tenti: gli episodi che riguardano le Misericordie sono gravi, gravissimi, gridano vendetta al cospetto di Dio, e non possono queste persone dirsi sorelle e fratelli di misericordia, ma questa cosa fa parte a mio avviso dell’umanità.
Il Papa dice sempre che il problema non è il peccato, ma la corruzione, che è un sistema.
Noi dobbiamo riproporre il tema della legalità, che significa avere a cuore certi temi. Ed il primo tema è di essere rispettosi di certi valori.
Siccome fare volontariato non è un obbligo, né lo è aderire alle Misericordie, se aderisci devi rispettare certe regole.
Se uno sbaglia, certamente non ci può stare in questa struttura: certamente lo dobbiamo aiutare, ma in un’altra maniera”.
“Cosa direbbe oggi ad una persona che desiderasse entrare come volontario in una Misericordia?”
“Io credo che oggi non bisogna essere egoisti: come ha detto il Papa, quel venerdì della San Pietro deserta, che però non è mai stata tanto piena come quella sera di gente, non siamo soli. Siamo tutti nella stessa barca.
Io credo che quindi oggi donarsi agli altri è quasi un imperativo. La povertà è aumentata di 2 milioni e mezzo di persone, la povertà totale è arrivata a coinvolgere 5 milioni e mezzo di persone: noi dobbiamo fare qualcosa.
Quindi un giovane, un anziano, un pensionato, dovrebbe avere questo stimolo.
Fare volontariato fa bene, ci sposta dall’egoismo e ci apre il cuore agli altri.
E’ per questo che io credo che anche chi governa dovrebbe guardarsi allo specchio: quando tu vuoi fare una legge che danneggia questo, significa che tu non hai rispetto per la persona”.
Congediamo il gentile Domenico Giani soddisfatti delle risposte: un neo eletto ha sempre bisogno di un po’ di tempo per formarsi un quadro preciso della situazione, e se partiamo da questo assunto, le risposte del presidente sono state quantomai esaustive.
Approfittiamo (di rado si fa) per ringraziare Giuliana Cantini, responsabile della comunicazione delle Misericordie, per aver reso possibile questa videointervista.
La versione integrale e non tagliata è visibile nel video qui sotto:
Per approfondire:
Domenico Giani nuovo presidente delle Misericordie d’Italia, la soddisfazione della Toscana
Il patrimonio umano: la più grande ricchezza delle Misericordie per raggiungere un ‘nuovo umanesimo’