Legge sui vaccini, giro di vite soltanto a metà, ma i novax aggrediscono i politici in piazza
La legge sui vaccini non è dura come previsto e richiesto da molti medici. I vaccini saranno obbligatori per i prossimi 3 anni, e nel testo sono 6 più 4. Non sarà tolta la patria potestà ai disubbidienti, e non ci sarà l’obbligo per chi lavora negli ambienti scolastici o in emergenza.
ROMA – Mentre gli anti-vaccinisti più accaniti dimostrano la loro propensione alla democrazia aggredendo tre deputati del PD davanti a Piazza Montecitorio (cose che non sono mai accadute con leggi ben più gravi e in situazioni storiche ben più pesanti dell’attuale ndr), è stato approvato in via definitiva il testo del decreto legge del 7 giugno 2017 sull’obbligo di vaccinazione. Andiamo a rendere più semplice e leggibile a tutti il testo di questo decreto che tocca migliaia di genitori e soprattutto tutelerà tanti bambini che non possono vaccinarsi e che devono essere protetti dalla cosiddetta immunità di gregge.
I vaccini obbligatori per legge (comma 1) saranno per i minori di 16 anni i vaccini per poliomielite, difterite, tetano, epatite B, pertosse e influenza di tipo b.
Sono altresì obbligatorie (ma per un comma 1 bis, quindi per un comma separato dal precedente e quindi più facilmente abrogabile in futuro) le vaccinazioni contro morbillo, rosolia, parotite e varicella.
Il minstero della salute, a discrezione ma sentiti tutti i pareri degli enti preposti, potrà sospendere l’obbligo per una o più vaccinazioni del comma 1-bis.
Sono garantiti – ma non obbligatori – e gratuiti, anche i vaccini per il meningococco B e C, lo pneumococco e il rotavirus.
Semplificazione degli adempimenti per l’iscrizione alle scuole
L’iscrizione scolastica sarà collegata alle vaccinazioni a partire dall’anno scolastico 2019/2020, quando i dirigenti dei servizi scolastici saranno tenuti a trasmettere alle aziende sanitarie competenti, entro il 10 marzo stesso dell’anno scolastico, l’elenco degli iscritti. Le ASL entro il 10 giugno dovranno restituire gli elenchi completandoli con l’indicazione dei soggetti che risulteranno non in regola con le vaccinazioni.
Saranno quindi le scuole a invitare i genitori dei minori a depositare in 30 giorni documentazione comprovante l’effettuazione dei vaccini o l’esenzione dalle stesse.La mancata presentazione delle documentazioni comporta la decadenza dell’iscrizione scolastica.
Comunicazioni più forti per promuovere la vaccinazioni
A decorrere dal 1º luglio 2017, il Ministero della salute promuoverà iniziative di comunicazione e informazione istituzionale per illustrare e favorire la conoscenza delle disposizioni contenute nel decreto, e per diffondere nella popolazione e tra gli esercenti le professioni sanitarie la cultura delle vaccinazioni. Queste iniziative verranno svolte anche grazie alla collaborazione dei medici di medicina generale, dei pediatri di libera scelta e dei farmacisti delle farmacie del territorio. Il compito di diffondere le informazioni contenute nel decreto viene inoltre affidato ai consultori familiari. Ministero della salute e il Ministero dell’istruzione, per l’anno scolastico 2017/2018, avvieranno inoltre iniziative di formazione del personale docente ed educativo, e iniziative di educazione delle alunne e degli alunni, delle studentesse e degli studenti sui temi della prevenzione sanitaria e in particolare delle vaccinazioni, anche con il coinvolgimento delle associazioni dei genitori e le associazioni di categoria delle professioni sanitarie.
Sanzioni ridotte e modulabili in base alla gravità, niente perdita della patria potestà
Ma se un genitore vorrà un figlio ignorante ma non vaccinato, potrà comunque non preoccuparsi. Perché chi non vaccina i figli, avrà multe da 100 euro fino a 500 (contro i previsti 7.500 euro iniziali). Le sanzioni saranno modulate in base alla gravità dell’infrazione ma è da capire cosa significhi, dato che tutte le vaccinazioni sono importanti. Non è più presente nel testo nessun rischio di perdere la patria potestà.
E’ prevista la possibilità in via sperimentale di prenotare le vaccinazioni nelle farmacie convenzionate attraverso il Centro unificato di prenotazione (Sistema Cup). Viene anche istituita l’Anagrafe vaccinale nazionale, che registrerà la vita vaccinale degli italiani, per ricostruire i vaccini effettuati, i richiami da fare e individuare chi non può sottoporsi alla profilassi. Viene inoltre rafforzata la farmacovigilanza per la rilevazione degli eventi avversi legati ai vaccini, ma anche i danni della mancata vaccinazione.
Sono caduti anche gli obblighi nei confronti dei professori, degli operatori scolastici e di quelli sanitari di essere vaccinati. Basterà un’autocertificazione per garantire la copertura, dato che l’anagrafe vaccinale non pare essere in grado di tenere traccia dei vaccini fatti dagli adulti, in questo momento. L’obbligo di vaccinazione è chiaramente esteso a tutti i minori non italiani residenti in italia non accompagnati.
Anche se enormemente più costosa, viene introdotta la possibilità di procedere alla vaccinazione monocomponente. Il soggetto immunizzato adempie all’obbligo vaccinale, di norma e comunque nei limiti delle possibilità del Servizio sanitario nazionale, con vaccini in formula monocomponente o combinata in cui sia assente l’antigene per la malattia infettiva per la quale sussiste l’immunizzazione. Le procedure accentrate d’acquisto dei vaccini obbligatori dovranno riguardare anche i vaccini in formato monocomponente. Annualmente l’Aifa dovrà pubblicare sul suo sito i dati relativi alla disponibilità dei vaccini in formula monocomponente o combinata.