L'Ungheria farà un referendum contro gli immigrati entro ottobre 2016

Fonte: traduzione comunicato del Governo Ungherese

In conseguenza della decisione della Corte Costituzionale Ungherese di martedì, il governo di Viktor Orban ha detto che indirà un referendum sul blocco dell’immigrazione nel paese e sui campi di residenza e contenimento forzati per i migranti, da tenersi ai primi di autunno.

La Corte Costituzionale non ha infatti accolto le quattro petizioni raccolte dagli ungheresi e dai cittadini europei contro il referendum anti-immigrati per il rispetto delle quote prestabilite dall’Unione Europea. Il Ministro per la Comunicazione Tuzson ha detto che “le iniziative anti-referendarie sono state portate avanti dai partiti di sinistra, fra cui i socialisti dell’europarlamentare Tibor Szanyi e Gabor Fodor, ma questi ostacoli sono stati rimossi. Basandosi sui limiti di legge, il referendum si terrà a settembre o a ottobre, come previsto”.

Il governo Orban chiederà agli ungheresi di dire NO all’accoglienza forzata dei migranti. “Vogliamo dire alla stampa – ha spiegato Tuzson – che il consiglio dei ministri sta iniziando a prepararsi per il referendum. In quest’ottica, saranno gli ungheresi a decidere su una questione di sovranità popolare e di affari interni, che potrebbe alterare l’Ungheria nei suoi principi economici, culturali ed etnici, che sono tali da centinaia di anni – forse da sempre. L’Europa non può essere ribaltata. In Europa le decisioni sono prese prima dalle Nazioni, e Bruxelles, la Commissione Europea, sono fatte per implementare le decisioni di queste nazioni sovrane, non per aggirarle”. Tuzson ha anche spiegato di avere con sé la reltà di quella zona dell’Europa, intendendo così di rappresentare le vere opinioni degli ungheresi.

Secondo il governo ungherese la pressione dei migranti sui confini europei non è in diminuzione. In questo contesto – ha detto Tuzson – i piani di ridistribuzione dei migranti sono un invito per quelli che stanno cercando una strada per entrare in Europa. “Dobbiamo evitare i ricollocamenti forzati, dobbiamo fermare Bruxelles”. Tuzson si aspetta nuovi attacchi dai paesi europei contro l’Ungheria per le sue posizioni.

“Più ungheresi daranno voce alle proprie emozioni, meglio sarà per questo referendum” ha concluso Tuzson.

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