Ospedale e Casta, la studentessa che ha denunciato: "minacciata di querela ed espulsione"
ROMA – E’ ormai un caso sociale e politico la denuncia effettuata dalla studentessa in infermieristica Roberta Cristofani, che ha spiegato come una stanza presso il Policlinico Umberto I di Roma sia stata “liberata” dai pazienti perché diventasse una stanza singola per un Senatore della Repubblica Italiana. Ora a schierarsi è anche la AADI, Associazione Avvocatura in Diritto Infermieristico che si mette a difesa della studentessa. La quale, su Facebook, racconta di aver subito “minaccia di querela ed espulsione” dall’Università:
“Per noi Roberta eÌ€ un’eroina. Chi afferma che sia una bugiarda deve dirmi quali interessi potrebbe avere una studentessa di infermieristica a denunciare un fatto del genere quando eÌ€ oramai la normalitaÌ€; che interessi dovrebbe avere a indicare precisamente il senatore De Poli e non altri.
Anche se diversi capi di governo hanno promesso che sotto la loro direzione non ci sarebbero stati piuÌ€ privilegi di casta e che sarebbero state garantite cure uguali per tutti senza discriminazione alcuna, gli infermieri che lavorano negli ospedali pubblici sanno bene che queste promesse non sono mai state mantenute. Sono decine le denunce che pervengono all’A.A.D.I. ogni mese ma che i mass-media non vogliono pubblicare rendendo vano ogni nostro comunicato stampa.
Il post della lettera
Oggi, bencheÌ Ferragosto, l’A.A.D.I. ha aperto le porte a Roberta; ho voluto sentire la versione dei fatti che reputo vera e ho voluto conoscere la persona che ha avuto il coraggio di denunciare questo malcostume a tutti. Roberta si eÌ€ lamentata del fatto che mentre tutti hanno espresso il loro parere sulla vicenda, il prof. Violi non ha palesato alcun parere in merito. La lettera era diretta al prof. Violi che si eÌ€ chiuso in un mutismo ingiustificato evitando di assumersi le proprie responsabilitaÌ€.
Come Associazione vogliamo sapere dal prof. Violi se la decisione di sistemare nella stanza a due letti il senatore dell’UDC (stranamente dello stesso partito del direttore generale) sia stata autonoma o gli sia stato ordinato dall’alto. Vogliamo sapere se i due pazienti che sono stati aggiunti nelle due stanze giaÌ€ piene a 4 letti (quindi come 5° letto) siano stati informati del motivo del loro disagio e se hanno denunciato il fatto al Tribunale dei diritti del malato.
Andremo fino in fondo alla questione attraverso le interrogazioni parlamentari che chiederemo alla senatrice Ivana Simenoni, che come infermiera conosce bene queste dinamiche. GiaÌ€ tempo fa al Policlinico avvenne la stessa cosa, l’onorevole Pannella fu sistemato nella singola stanza sterile di cardiochirurgia bencheÌ non fosse stato trapiantato; ancora la questione eÌ€ oggetto di discussione tra i colleghi del Policlinico.
In quell’occasione nessuno disse nulla; oggi, invece, la piuÌ€ debole tra tutti gli operatori sanitari cioeÌ€ una studentessa, ha avuto il coraggio di parlare e per questo i forti devono tacciarla di falso, minacciarla, per insegnare a tutti gli infermieri a stare zitti.
L’A.A.D.I. le ha offerto l’assistenza legale gratuita in tutte le giurisdizioni e in tutti i gradi di giudizio; oggi Roberta eÌ€ diventata socia dell’A.A.D.I. e siamo onorati di avere tra noi una persona coraggiosa che incarna perfettamente lo spirito della nostra associazione cioeÌ€ denunciare gli illeciti in sanitaÌ€ e diffondere la cultura del rispetto e del diritto.