Polizia Locale, nuove competenze richiedono formazione e mezzi adeguati
Perché la Polizia Locale deve dotarsi di nuovi materiali, allestimenti speciali per la sicurezza e attrezzature che si muovono fra il soccorso sanitario e quello dei Vigili del Fuoco? Ne abbiamo parlato con il Comandante Pierangelo Villa, della Polizia Locale di Brugherio.
Oggi il tema della multi-disciplinarietà è sempre più presente fra soccorritori, Vigili del Fuoco e agenti delle Forze dell’Ordine. Negli ultimi anni sono stati soprattutto Polizia di Stato, Carabinieri, Guardia di Finanza e Corpi di Polizia Locale a “sporcarsi le mani” con saperi collaterali che da sempre riguardano gli operatori sanitari oppure i pompieri. Il motivo è semplice: l’agente di Polizia Locale ha funzioni chiare in ambito giudiziario, stradale, ambientale, amministrativo, tributario, nella pubblica sicurezza, ed è equiparato all’agente di Polizia di Stato quando si tratta di TSO e ASO. Le competenze di questa figura si sono espanse parecchio negli ultimi anni, e l’integrazione dei saperi è giunta di conseguenza. Questo non significa che la Polizia Locale sostituisce l’ambulanza. Ma è buona cosa che tutti gli agenti di Polizia Locale siano abilitati al primo soccorso, sappiano usare un DAE e ne abbiano uno disponibile.
“Oggi il Vigile Urbano non esiste più. Esiste l’Agente Municipale, ed è l’italiano stesso a definire i nostri nuovi limiti – spiega il comandante della Polizia Locale di Brugherio, Pierangelo Villa-. “Non operiamo più come vigiles, vigilanti e controllori, ma come agentis, entità che fanno e agiscono. Questo cambiamento lo abbiamo assorbito e lo stiamo portando in ogni nostra attività”.
Brugherio è un comune della cinta metropolitana di Milano. Fa parte di una regione, la Lombardia, che ha speso molto nel rinnovamento della figura dell’agente di Polizia Locale. Fra i tanti comuni che hanno sperimentato delle novità, l’amministrazione a sud di Monza è una delle più attive, anche per via dei fatti di cronaca che deve spesso affrontare. La periferia infatti è una zona “difficile”, e il lavoro che si effettua in concomitanza con altre realtà limitrofe è davvero molto intenso.
Per questo motivo la Polizia Locale di Brugherio si è dotata nel tempo di veicoli di pronto intervento veloci, come la Subaru Levorg entrata in servizio nel corso del 2016, oppure il nuovissimo mezzo di pronto intervento su Subaru Forester, pensato per gli interventi misti sanitari e di emergenza.
“L’idea di costruire un mezzo specifico per il pronto intervento è arrivata dallo storico degli interventi che abbiamo vissuto sul nostro territorio negli ultimi anni. Dati alla mano, abbiamo fatto un’analisi di quello che sarebbe stato più utile e siamo giunti all’idea di realizzare qualcosa di diverso dal classico veicolo, che ci aiutasse ad essere più efficienti”.
Le auto di pronto intervento come quella allestita da Bertazzoni Veicoli Speciali sono una realtà presente nelle Forze di Polizia e nelle forze speciali, perché devono prevedere una lunga serie di opzioni di intervento potenziali. Allo stesso modo il mezzo scelto dalla Polizia Locale di Brugherio è allestita con parecchio materiale.
“Abbiamo pensato ad un mezzo che potesse aiutarci con attrezzatura adeguata per intervenire su sinistri stradali, TSO, ASO, azioni di polizia giudiziaria e situazioni di soccorso. Il veicolo – che è un 4×4 per arrivare un po’ dovunque – ha tanti strumenti e dotazioni di sicurezza a 360 gradi. Il primo che voglio citare è il DAE, perché abbiamo nel 2018 abbiamo avuto 4 richieste di intervento dal 118 per supporto, e siamo arrivati prima dell’automedica e dell’ambulanza. Avere il DAE sul mezzo può essere importante, ma soprattutto è fondamentale fare – come stiamo facendo – formazione all’intero corpo degli agenti. Stiamo seguendo la specializzazione per il BLSD e speriamo si riveli utile al momento del bisogno”.
Una delle situazioni più difficili da affrontare, sicuramente, è il ruolo di tutela della sicurezza in caso di TSO e ASO. “La contenzione e il controllo di questi pazienti in situazioni poco piacevoli è fondamentali per la sicurezza di tutti. C’è spesso un potenziale rischio, soprattutto negli ASO. E strumenti come i caschi, lo scudo-cuscino, il giubbetto e il paracollo anti-taglio servono per garantire agli operatori di non farsi male quando si lavora in operazioni da non sottovalutare. E’ sempre difficile intervenire o chiedere di intervenire ad un agente, in situazioni che, di fatto, non danno la possibilità di muoversi senza rischiare di farsi male”.
Poi ci sono situazioni particolari, dove la Polizia Locale arriva prima dei Vigili del Fuoco, e ci si è resi conto che sono spesso situazioni in cui l’azione dei pompieri (che sono in numero ridotto rispetto alle necessità cui devono fare fronte ndr) può essere evitata da un’infarinatura di sicurezza relativa all’apertura porte o ad altre piccole ma fondamentali azioni per la sicurezza dei cittadini. “Ci troviamo con la necessità di muoverci rapidamente ma con partenze dei Vigili del Fuoco che sono ovviamente piuttosto lunghe. L’allestimento di un mezzo di primo intervento ci permette di mettere a disposizione del cittadino la nostra forza in piccole situazioni che sono si fuori dalla sicurezza, ma di urgenza. Penso al caso di alcuni cittadini che sono rimasti chiusi in casa, per svenimenti, e che non erano raggiungibili. L’autoscala dei Vigili del Fuoco avrebbe impiegato 40 minuti per l’intervento, mentre noi eravamo già lì”.
Come detto però non sarebbe possibile uno sviluppo così forte verso l’interdisciplinarietà da parte della Polizia Locale, se non ci fossero i fondi e il sostegno di Regione Lombardia. Brugherio, per esempio, nel 2018 è stato capofila della sperimentazione delle dashcam, telecamere molto utili in situazioni di criticità e dinamiche. “Le immagini in quel caso diventano elementi probanti della criticità delle situazioni affrontate. Sono elementi di aggravante per andare a provare il pericolo causato alla popolazione dai criminali, e per attestare una situazione alla centrale che deve capire come gestire gli eventuali rinforzi” spiega Villa. Brugherio inoltre è uno dei primi comuni italiani che sta sperimentando la blindatura dei veicoli di Polizia Locale, con una tecnologia molto più semplice ed economica che in passato.
“La nostra attenzione alla protezione può sembrare eccessiva ma non lo è. In passato i nostri agenti sono stati oggetto di fuoco da parte di delinquenti. Due episodi di sparatorie che hanno visto un conducente ferito da un proiettile, e un agente con un trauma lesivo importante. Questo è il motivo che ci ha portato verso la blindatura leggera, una tecnologia dell’ultima ora che risulta facile da installare e non troppo pregiudizievole nelle prestazioni dei mezzi. Abbiamo sperimentato la tecnologia, siamo andati a vederla e abbiamo pensato anche al costo complessivo. Alla fine, abbiamo deciso di inserirla in tutti i veicoli. Il grande lavoro amministrativo ci ha permesso di avere contributi regionali da parte di Regione Lombardia”.
Ormai quindi non è più il tempo di parlare di Vigile Urbano, ma non è più neanche il tempo di parlare di un corpo di Polizia minoritario rispetto alle altre forze dell’ordine. “Vorrei – aggiunge Villa – che quanto stiamo facendo a livello di sperimentazioni e di processo amministrativo siano di spunto per gli altri. Non credo infatti che il nostro modo di operare sia perfetto, ma si può sfruttare e migliorare quanto si sta facendo in Lombardia, regione dove il termine Vigile Urbano è desueto. E’ cambiato il lessico perché è cambiato il ruolo dell’agente di polizia locale. Ci viene chiesto di fare di più e bisogna dare di più, incrementando l’interazione con gli altri corpi. Indossiamo maglie diverse, con ruoli diversi, ma il campionato in cui giochiamo è unico, e si corre per lo stesso obiettivo.
e vigile urbano ormai è desueto in Lombardia. Non ho nulla contro il termine, ma se si parla di direzione del traffico e delle multe siamo distanti anni luce. E’ stata cambiata la denominazione come Polizia Locale, in Lombardia, perché è acambiato, da vigile (che vigila e controlla) ad agente (che vigila controlla e agisce) ci si chiede di più e si deve dare di più. C’è interazione con tutti gli altri. Che si indossi maglie di colore diverso ma il campionato è lo stesso e unico. Sperimentando insieme, si migliora tutti”.