Sicilia, cosa non funziona nella dislocazione delle ambulanze?
Un’ambulanza che fa tre corse al mese non è uno spreco, se deve servire una zona isolata e poco raggiungibile. Ma se le ambulanze che non fanno corse sono 70 su 252 allora qualcosa che non funziona forse c’è, ed è quanto segnalato dal quotidiano La Repubblica in un articolo apparso nell’edizione di Palermo.
Lo spreco sarebbe evidente, se si pensa che ogni ambulanza siciliana costa 440 mila euro tra mezzi e stipendi dei 3.100 autisti soccorritori della penisola, mentre in Toscana lo stesso sistema costa 84.000 euro.
A gestire – e quindi a dover spiegare – cosa sta succedendo nell’organizzazione dei trasporti siciliani è la SEUS, che rimanda le scelte logistiche all’assessorato alla salute della regione Sicilia. Ma si tratta di vero spreco, di errori logistici riparabili oppure di una prevenzione in luoghi dove il trasporto del malato può essere difficoltoso? Ecco un estratto dell’articolo:
L’ambulanza meno impiegata in assoluto è quella di San Mauro Castelverde: 37 interventi all’anno, una media di tre al mese. Ma il paesino dista 60 chilometri dal primo ospedale, e quindi l’ambulanza serve, anche se potrebbe girare per i paesi vicini, così da effettuare più interventi, e il personale potrebbe ruotare visto che “meno interventi si fanno, meno si è preparati ad affrontare le emergenze”, come sostengono gli esperti di 118. Ma tra le postazioni che fanno meno soccorsi c’ è anche quella di Scillato, con una media di otto interventi al mese. Attiva 24 ore su 24 senza medico a bordo, è affiancata dalla postazione di Caltavuturo, ad appena nove chilometri di distanza, che a sua volta di interventi ne fa solo cinque. Altro caso limite è quello dell’ambulanza fissa a Erice: appena dieci soccorsi al mese, uno ogni tre giorni. Anche questa in servizio 24 ore su 24, è ad appena undici c h i l o m e t r i d a l l ‘ o s p e d a l e Sant’ Antonio Abate, e la Seus mantiene attive altre quattro postazioni del 118 nei dintorni: quella di Valderice dista da Erice appena 8,9 chilometri, quella di Trapani città è a 10,9 chilometri e quella di Trapani Fulgatore a 9,7 chilometri. Quest’ ultima fa appena 28 interventi al mese, meno di uno al giorno. Altra postazione fantasma è quella di Ragusa Ibla: operativa per 12 ore, effettua meno di un intervento al giorno, con una media di 29 al mese. La Seus mantiene però attive altre due ambulanze a Ragusa, che distano 3,5 chilometri da quelle di Ibla, e hanno tempi di arrivo all’ospedale della città inferiori ai sette minuti. A San Cono è attiva 24 ore su 24 una postazione del 118 che fa 18 interventi al mese, mentre nella vicina Mirabella Imbaccari è attiva un’altra ambulanza che di interventi ne fa appena 22