Salvati due bambini dopo una notte a -7 gradi: ora polemiche sui soccorsi
Il miracolo di Capodanno, così è stato definito il salvataggio di due bambini di 5 e 4 anni che hanno passato all’addiaccio l’ultima notte del 2013 sul monte Livata tra Lazio e Abruzzo dopo una passeggiata, sta lasciando uno strascico di polemiche e alcuni punti oscuri. I piccoli, sopravvissuti con lievi ferite a temperature di -7°, sono stati ritrovati l’indomani in buone condizioni dagli uomini della Forestale e della Protezione Civile.
Finora a finire sul banco degli imputati è stato il comportamento della donna che accompagnava i bambini, la mamma di uno e l’attuale compagna del padre dell’altra: dopo avere deciso un’escurisone montana troppo lunga da farsi con due bambini piccoli, la donna è stata sorpresa dall’oscurità nel bosco. A notte fonda ha deciso di lasciare i piccoli da soli, protetti da un anfratto roccioso e si è incamminata nel bosco alla ricerca di aiuto, incontrando una squadra di soccorso intorno alle 2. La donna, con un principio di assideramento e in stato di profonda prostrazione, non ha saputo fornire notizie in merito ai bambini. I 250 uomini intervenuti in quest’operazione interforze che si è svolta proprio la notte di Capodanno, hanno moltiplicato gli sforzi, riuscendo infine a trovare i due piccoli sani e salvi.
“Non dobbiamo dimenticarci di queste persone straordinarie che vigilano giorno e notte sulla nostra sicurezza – ha detto il presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti premiando con una targa al merito gli operatori del radiosoccorso di Filettino, il centro operatori radiosoccorso sublacense, i guardiaparco dei Monti Simbruini e l’Ares 118 – in una giornata di festa in cui siamo stati tutti in apprensione è stata data una prova di altruismo e di generosità”.
Ora, però, la gioia iniziale sta lasciando spazio alle polemiche: secondo il Corriere della Sera, “su quelle operazioni potrebbe scattare un’indagine conoscitiva dal parte del Soccorso alpino del Lazio: sembra che i primi operatori che hanno raggiunto i bambini non abbiano rispettato i protocolli sanitari previsti per queste situazioni e che non sia stato possibile individuare la loro posizione con contatti radio per inviare subito un elicottero da parte del Soccorso alpino del Lazio, coordinatore degli interventi (…) Inoltre i bambini – come si vede nelle numerose fotografie di quei momenti – sono stati mossi, presi in braccio, portati via dopo un’ora: per alcuni una prassi imprudente perché in quel momento nessuno li aveva visitati e non potevano escludersi lesioni gravi. Un altro mistero in una vicenda che ha tenuto tutti con il fiato sospeso e sulla quale si è appena cominciato a indagare”.
Il dibattito è aperto: cosa ne pensate?