Volontariato, l'esperienza delle Caritas della Toscana in un incontro: cosa ha cambiato il lockdown?

Le Caritas della Toscana si sono ritrovate in un interessante dibattito, cui hanno partecipato anche l’assessora alle Politiche Sociali della Regione Toscana, Serena Spinelli, ed il Vescovo di Pescia e  delegato della Conferenza episcopale toscana per la Pastorale della carità, Monsignor Roberto Filippini

Volontariato, la Caritas toscana riflette sulla reciprocità nella carità

Il periodo Covid (ed il lockdown in particolare) è stato certamente uno spartiacque da cui partire, volendo progettare un sostegno alle fragilità migliore: è questo il dato principale che emerge dal dibattito intitolato “Uno per l’altro: la reciprocità territoriale quale cifra nell’esperienza delle Caritas toscane nella partecipazione ai fondi solidali per la ripartenza”.

Già, la ripartenza. Che c’è ma che paradossalmente prevedrà un aumento esponenziale delle persone al di sotto della soglia di povertà, chioserà nel finale l’assessora Spinelli.

Tra il titolo della presentazione e la riflessione finale dell’esponente della Regione, moltissimi spunti, tante analisi, un dibattito vero.

Molti rappresentanti territoriali hanno ripercorso il cammino a tratti incerto dei primi fondi di aiuto a chi vive un momento di fragilità per poi analizzare gli strumenti attuali.

Il primi “prestiti solidali” hanno avuto fortune differenti a seconda dei territori nei quali si sono calati, ma hanno lasciato comunque in eredità una consapevolezza: fare rete e migliorarli sono i capisaldi di un nuovo approccio al welfare civile e ad una carità intimamente religiosa.

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Le Caritas e la rete della reciprocità

Un po’ tutte le Caritas, e con loro le Misericordie (altra organizzazione esplicitamente cattolica), si sono prodigate durante il lockdown nelle azioni di vicinanza e aiuto a quelle famiglie e a quei singoli che prima non erano conosciuti ai servizi sociali.

Cioè ai tantissimi che il Covid ha fatto entrare nel difficile mondo di chi è al di sotto della soglia di povertà.

Contatti a volte inaspettati, che hanno necessitato non solo di un aiuto concreto e immediato, cioé del mettere cibo in tavola, ma anche di un percorso di accompagnamento al di fuori di quella inedita e triste condizione.

Non si è  però parlato solo di contingente, come accennato: il tavolo di lavoro approntato da Spazio Spadoni in seno alla convention “Fare Spazio alla Reciprocità” ha affrontato anche la questione dei nuovi strumenti messi in campo da Regione e Governo italiano, delle note positive e in quelle negative.

Nella seconda categoria si annoverano due grandi lacune: la prima riguarda la questione casa, annosa perché lesiva di un diritto fondamentale della persona, la seconda il tema del lavoro, centrale nella buona uscita dei soggetti con fragilità economica dalla loro situazione.

Fare rete, per l’appunto: tra istituzioni e organizzazioni del terzo settore. E’ questo il viatico necessario per bypassare questi limiti.

Un punto sollevato da un po’ tutti i partecipanti ha riguardato per l’appunto l’estemporaneità dell’aiuto economico tout-court.

L’accompagnamento dell’individuo deve essere corale e strutturato.

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In perfetta sintesi con il percorso attuale e futuro della Caritas, ha commentato il Vescovo Filippini: l’organizzazione già con la propria nascita ha rappresentato un passaggio di mentalità radicale.

“Dal ricevere si è passati al dare”, ha dichiarato agli astanti.

Quella odierna è una Caritas che rappresenta il passaggio da una Chiesa che assiste ad una Chiesa che accoglie. Che accoglie il bisognoso completamente, nelle diverse necessità.

E il lavoro da fare sarà molto, perché si evince anche dalla riflessione conclusiva dell’assessora Serena Spinelli.

La Regione Toscana, ha affermato, ha allestito gli strumenti di sostegno nel 2019, lasciandosi alle spalle la parte peggiore della crisi economica del 2008.

Ma i danni determinati dal Covid non si esauriranno con la risoluzione dell’epidemia: gli effetti di questo ultimo periodo, infatti, sono stati fortemente mitigati da strumenti come il blocco degli sfratti ed il blocco dei licenziamenti.

Provvedimenti che “ci hanno consentito di compiere azioni”, ha dichiarato l’assessora Spinelli.

“Noi rischiamo – ha aggiunto – di avere un aumento esponenziale delle persone sotto soglia povertà perché quelle misure sono ora senza blocco.

Mi piacerebbe non sprecassimo l’occasione del Covid, per rimettere al centro il tema di alcuni diritti delle persone.

Il sociale deve diventare sempre più elemento proattivo per mantenere le persone all’interno delle proprie comunità”.

Insomma, se il periodo Covid ha rappresentato il momento delle soluzioni in emergenza, il periodo post Covid sembra chiamare le organizzazioni di volontariato e del Terzo Settore in genere, come la Caritas, e le istituzioni, ha una ragionata pianificazione delle azioni.

E l’assessore ha fissato in ottobre il momento per sedersi attorno ad un tavolo per questo motivo.

Un ottimo risultato emerge quindi da questo incontro di “Fare Spazio alla Reciprocità”.

Ringraziamo per le foto Valentina Giunchi

Per approfondire:

Volontariato, “Fare Spazio alla Reciprocità”: il convegno sulle dimensioni civili ed economiche della vocazione

Volontariato, si terrà a Lucca la convention “Fare Spazio alla Reciprocità”

Fonte dell’articolo:

Spazio Spadoni

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