Assunzioni per infermieri e medici, ma nell’emergenza cambia qualcosa?
E’ stata approvata dal governo di Matteo Renzi la nuova manovra finanziaria, che stabilirà 113 miliardi di fondi per il settore sanitario, cioè 2 miliardi di euro in più del previsto, con i soldi destinati all’assunzione di oltre 7.000 fra infermieri e medici precari. Al momento la manovra finanziaria è sotto l’investigazione della Commissione Europea, che potrebbe comunque chiedere una revisione al ribasso degli impegni di spesa, per rispettare i patti europei. La legge finanziaria però dovrebbe garantire gli investimenti del triennio 2017-2019 e non è detto che i cambiamenti richiesti da Bruxelles possano concretizzarsi con novità sul settore sanitario.
L’obiettivo del Governo Renzi è di rafforzare la crescita partendo dagli investimenti in assunzioni e infrastrutture. Per il settore sanitario sono previste 7.000 assunzioni, mentre anche Forze dell’Ordine ed Esercito troveranno fondi per aumentare il proprio personale. Queste sono buone notizie per tutti i servizi di emergenza, che vedono impegnate in diverse fasi competenze e personale di realtà differenti come Vigili del Fuoco, medici e infermieri del 118, Guardia Costiera, Esercito, Marina e Aeronautica.
Nel settore sanitario si confermano le più grandi novità. Il SSN avrà un servizio finalizzato per le cure avanzate, dedicato ai farmaci oncologici e ai farmaci per le malattie più rare e complesse. Inoltre con l’aumento di 2 miliardi del fondo di investimento (da 111 a 113 miliardi) si inizierà il processo di stabilizzazione per gli infermieri e i medici precari che operano in ogni struttura sanitaria. Non sono previste azioni specifiche sul settore dell’emergenza pre-ospedaliera, ma è chiaro che l’indicazione di considerare come lavoro usurante quello di medici e infermieri di corsia, possa avere un passaggio quasi scontato anche sul settore dell’emergenza/urgenza, che ricade sotto il diretto controllo della Centrale Operativa e quindi degli Ospedali. Discorso diverso invece per i medici che operano in ambulatorio, per i quali non dovrebbe esserci nessuna forma di ricambio generazionale. Bisogna però attendere i decreti attuativi per capire come sarà tradotta in pratica questa manovra finanziaria.
A breve quindi devono partire i tavoli per il rinnovo dei contratti e per la stabilizzazione dei precari, come richiede a gran voce l’IPASVI. Le regole del turnover sui dipendenti sanitari seguiranno la stessa revisione di quelle per le Forze dell’Ordine. Oggi il turnover è limitato al 25% ma dal 2017 potrebbe non essere più così. Soprattutto per gli infermieri Matteo Renzi è intenzionato a scardinare il meccanismo che sta facendo invecchiare rapidamente il personale in corsia e in emergenza.
“Le Regioni e il ministero della Salute che del Comitato di settore fa parte – dichiara Barbara Mangiacavalli, presidente della Federazione nazionale dei Collegi Ipasvi – hanno mantenuto la promessa e non hanno ceduto alle pressioni dell’Economia che dietro il paravento del rischio di spesa ha cercato di vanificare le uniche certezze per i professionisti che possono venire dai nuovi contratti: crescita professionale e, legata a questa, una diversa organizzazione del lavoro che riconosca meriti e professionalità. Tutto questo nel anche se nonostante tutto la certezza di nuove risorse ancora non c’è, ma il Comitato di settore si dichiara pronto a “integrare” la suddivisione in caso di maggiori disponibilità. Inoltre -aggiunge – a quanto pare dalle dichiarazioni di Matteo Renzi, che vogliamo considerare non una promessa elettorale pre-referendum, ma una promessa legata alle reali esigenze del Paese, ci si è finalmente resi conto della situazione ai limiti della sopportabilità per gli organici: sono mesi ormai che la nostra Federazione denuncia la carenza di infermieri e i rischi legati all’innalzamento dell’età dei professionisti in servizio. Davvero una questione di sicurezza, che nel nostro caso è della salute e per risolverla servono almeno 17-18mila professionisti per far fronte a turni e riposi secondo le nuove regole Ue e altri 30mila per portare il rapporto ogni mille abitanti almeno a 6,3, contro i 9,1 medi nei paesi Ocse più avanzati”.
Secondo le stime attuali, nell’ambito del comparto sicurezza mancano circa 40.000 unità fra Vigili del Fuoco, Polizia, Guardia di Finanza, Carabinieri e Forze Armate. I dati ufficiali dicono che gli organici nel campo medico sono carenti per 3 mila unità, mentre sono 30 mila i dipendenti che dovrebbero essere assunti per coprire le esigenze dei turni fra tecnici sanitari, ausiliari e soprattutto infermieri. In linea di massima il governo intende procedere valutando caso per caso, sul modello che nelle scorse settimane e ha consentito di assumere «oltre i vincoli del turnover le educatrici precarie dei nidi e delle materne» in città come Roma e Bologna.
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