Incidente di Bologna: una reazione immediata da parte di tutti gli enti di emergenza e soccorso ha evitato la strage.
Il bilancio dei soccorsi rilasciato dal Servizio Sanitario Regionale dell'Emilia-Romagna. La reazione immediata di ambulanze, vigili del fuoco, polizia e carabinieri ha evitato la strage per il rotto della cuffia.
BOLOGNA – Un’inevitabile corsa contro il tempo, quella dei soccorritori che lunedì, su un tratto della A14 ha scongiurato la tragedia. Alle ore 14:00 circa, un tamponamento tra due tir. Niente di così strano, si potrebbe pensare, d’altronde succede spesso. Se non che, il mezzo pesante che ha travolto il tir di fronte era un’autocisterna che trasportava GPL.
L’impatto è violento, l’autista dell’autocisterna muore sul colpo e il tratto di strada si blocca. Si scatena immediatamente un incendio e un’intensa colonna di fumo si solleva in aria. Le auto sono ferme e in molti osservano e scattano foto. Imminenti sono le segnalazioni al comando dei Vigili del Fuoco e alla centrale di polizia. In particolare Riccardo Muci, poliziotto a servizio del commissariato Santa Viola di Bologna, che assieme ad un collega raggiunge il posto dell’incidente. L’inconfondibile odore di gasolio nell’aria, non promette niente di buono e immediatamente fa allontanare tutti i curiosi dalla strada.
Pochi secondi e l’autocisterna esplode. Un’esplosione travolgente e potente. Investe sia Riccardo che il collega che si trovavano a circa 20 metri dall’autocisterna. Come sostengono i Vigili del Fuoco in un comunicato, gli effetti dello scoppio si avvertono per un raggio di 200 metri. I cittadini di Borgo Panigale chiamano i soccorsi, poiché a causa del violento spostamento d’aria finestre e vetrine sono andate in frantumi. Per non parlare della concessionaria Peugeot situata proprio accanto al cavalcavia del raccordo, crollato a causa dell’esplosione. Parte dell’edificio e delle auto sono ora carbonizzate dalle fiamme.
Completate le ricerche e i rilevamenti della sezione USAR per la ricerca di altre vittime sotto le macerie con esito fortunatamente negativo. Sono stati effettuati circa 200 interventi di bonifica e verifica degli edifici danneggiati e sul posto rimane un presidio con squadre ed UCL (Unità di Comando Locale) per eventuali ulteriori richieste. Al momento sono in corso lavori dei tecnici da parte della Società Autostrade per il controllo dei pilastri e delle strutture del viadotto. La Polizia di Stato comunica che l’esplosione ha comportato danni per un milione di euro e pare che ci impiegheranno circa cinque mesi per ripristinare la circolazione sul raccordo autostradale di Bologna.
Tuttavia, nonostante lo scenario apocalittico, la prima ambulanza ci impiega solo 5 minuti a raggiungere il luogo del sinistro. In poco tempo, tutti i veicoli sanitari disponibili della zona, in tutto 26 ambulanze e 3 automediche e un elicottero, provenienti anche da paesi limitrofi si ritrovano a Borgo Panigale per soccorrere i feriti, mentre i Vigili del Fuoco, mobilitando anche l’elicottero antincendio, combattono le fiamme. Circa 3 ore per domarle e per permettere così a carabinieri e USAR di fare i rilevamenti e le ricerche.
Ora la situazione è sotto controllo, il traffico è stato in parte ristabilito e i feriti sono ricoverati in diversi ospedali della zona, tra cui 2 nel Centro Ustioni dell’Ospedale Maggiore di Parma.
145 i feriti, 4 in gravi condizioni, nessuno in pericolo di vita – La prima ambulanza è arrivata sul posto in 5 minuti
— Ultimo aggiornamento : 07/08/2018
I feriti registrati nelle strutture sanitarie di Bologna sono nel complesso 145, di questi 120 nei PS dell’Azienda USL di Bologna. Nessuno di questi è in pericolo di vita, 4 sono in gravi condizioni, in prognosi riservata e sono ricoverati nei 2 Centri Grandi Ustionati della Regione Emilia-Romagna presso gli Ospedali di Cesena e Parma (2+2), e sono stati trasferiti in eliambulanza, uno dei quali di notte.
88 dei 120 pazienti dell’Azienda USL di Bologna sono già stati dimessi, 18 sono ricoverati, altri 14 si trovano ancora in Osservazione Breve Intensiva.
Per fare fronte all’afflusso di pazienti, sono stati attivati 14 posti letto presso l’Ospedale Maggiore e 11 presso la Chirurgia Plastica dell’Ospedale Bellaria.
Presso la Casa della Salute Borgo Reno, gli operatori, sentita l’esplosione, hanno provveduto a organizzare un ambulatorio dedicato a cui si sono rivolti spontaneamente 10 persone. Di questi 10, 5 sono stati curati e dimessi in 3 ore, gli altri 5 sono stati inviati al PS del Maggiore.
21 persone sono state registrate al PS del S.Orsola, 16 di queste sono già state dimesse.
4 persone sono infine sono state accolte al PS del Rizzoli, 3 sono già state dimesse, e una è stata ricoverata al S.Orsola.
Sul luogo dell’incidente, ieri, erano intervenute complessivamente 26 ambulanze, 3 auto mediche e un elicottero del 118, per un totale di 75 operatori direttamente coinvolti nei primi soccorsi.
Per gli aspetti organizzativi: 2 coordinatori infermieristici sul posto, 2 in Centrale Operativa, e uno in Prefettura.
La prima ambulanza è arrivata sul posto alle 13.55 dopo che la Centrale 118 era stata attivata alle 13.50.
Il personale sanitario è stato potenziato mantenendo in servizio gi operatori della mattina sia negli ospedali cittadini che negli ospedali della provincia.
In particolare, coinvolti anche i Chirurghi Plastici fin dalla prima fase di gestione dei pazienti richiamando in servizio medici e infermieri che si trovavano in ferie.
Il Dipartimento di Sanità Pubblica ha attivato la squadra NBCR (rischio Nucleare, Biologico, Chimico, Radiologico) per affiancare ARPAE e Vigili del Fuoco per le rilevazioni su eventuali emissioni in atmosfera dovute all’incendio.