Il Vigile del Fuoco è volontario, non volontariato: riflessioni su uno status che genera incomprensioni e litigi
C’è molta polemica sul tema dei Vigili del Fuoco nel magentino. Fra Magenta e Corbetta infatti si sta verificando una situazione complessa di divisione delle competenze e degli interventi fra Vigili del Fuoco effettivi e Vigili del Fuoco Volontari. Mentre i primi possono essere in zona con il comando di Legnano, i secondi sono presenti con quattro distaccamenti a Magenta, Abbiategrasso, Corbetta e Inveruno.
Negli scorsi mesi sono state molte le iniziative a mezzo stampa per denunciare problematiche di confronto e di organizzazione. Nei giorni scorsi è deflagrata la “bomba” con un articolo del quotidiano “Il Giorno” che recita testualmente: “Pompieri pronti a rinunciare all’indennità: basta attacchi” “Non è pensabile perdere la caserma” “Il sindaco dalla parte dei volontari”.
Premesso che al consiglio nazionale di Magenta i rappresentanti di tutta Italia si sono ritrovati per discutere sul futuro del nostro volontariato , messo a rischio dagli imminenti effetti della divisione degli elenchi che incideranno pesantemente su una situazione già dilaniata da quasi un decennio di mancati corsi e arruolamenti , la tematica nello specifico degli indennizzi orari (prevista per tutti i corpi vvf d’Europa – ad eccezione delle realtà autonome del Trentino e dell’Alto Adige che però godono di altre forme di sostegno economico per le proprie caserme e dotazioni) è stata ampiamente discussa con il sostegno anche di studiosi della materia sia sotto il profilo giurisprudenziale che amministrativo . Con l’occasione si è dimostrato invece (al contrario di quanto si possa intendere dall’interpretazione giornalistica) che l’attuale indennizzo , in forza appunto di precise leggi dello stato è perfettamente in linea con quanto è previsto sia per il volontariato vvf d’Europa e anche del volontariato di Protezione Civile Nazionale .Non solo , proprio per la cattivissima gestione del nostro volontariato perpetrata negli anni , che ha portato di fatto i pochi rimasti a dover decuplicare gli sforzi per coprire il servizio , è ad oggi impensabile individuare una soluzione che ne preveda l’eliminazione di tale emolumento senza prima aver portato agli standard europei di numero di personale nelle caserme e di risorse statali assegnate per il loro mantenimento e dotazione che ad oggi viene proprio sopperito con quei pochi soldi . Immorale è quindi strumentalizzare la tematica , senza aver analizzato , come è stato fatto , la situazione nel suo complesso . Ancora una volta ai polemici e ai denigratori , abbiamo dato una risposta basata sui fatti e sulle norme spesso dimenticate è così disattese , dimostrando in concreto quanto sia facile esercitarsi in filosofie che pur trovano la nostra condivisione sotto l’aspetto morale ma risultano totalmente inapplicabili e ingiuste vista l’attuale situazione reale . Non si comprende infatti come si possa pensare di coprire un servizio H 24 , 7 giorni su 7 , con professionalità e rischiando pure la vita , in 15 / 20 persone ( quando va bene ) , senza percepire alcun indennizzo sostituivo delle ore di lavoro perse e dei rischi connessi anche di natura professionale attualmente non coperti neppure in maniera adeguata sotto l’aspetto assicurativo . Ringraziamo comunque la città di Magenta per il sostegno dimostrato e la stessa testata giornalista per l’importante contributo fornito che con il presente intendiamo solo integrare e precisare .Il Presidente Nazionale Luca Bonello