Vigili del Fuoco di Terni in rivolta: La politica prima cercano di ridurre il numero del personale, poi si dimentica le forniture
Vigili del fuoco di Terni
Nel mese di gennaio, dopo le forti scosse che hanno nuovamente sconvolto l’Italia centrale, l’amministrazione con una decisione intempestiva, ha intrapreso un’azione per ridurre la presenza del contingente umbro dei vigili del fuoco nel territorio del cosiddetto cratere di Norcia.
A questa decisione ci siamo immediatamente opposti e, con preposte molto concrete, abbiamo concordato con direzione regionale una rimodulazione del contingente da inviare nell’area del sisma che, pur producendo un risparmio per le casse dello stato, riesce a valorizzare dal punto di vista professionale il personale impegnato nel “cratere”.
Con questo nuovo dispositivo per l’emergenza sisma si potrà far fronte sia alle quotidiane richieste dei cittadini, sia alle istanze che arrivano da Ministero dei beni culturali per la tutela del patrimonio artistico.
Tutto risolto? Certamente no, l’amministrazione deve ancora darci risposte in merito all’equipaggiamento in dotazione anche se alcuni importanti capi di abbigliamento sono stati distribuiti, mancano ancora le calzature adatte agli interventi programmati.
In questa lunga trattativa, vogliamo sottolineare, l’ostacolo maggiore alle richieste dei lavoratori, in particolari di quelli di Terni, lo abbiamo riscontrato nell’atteggiamento del coordinatore regionale della CGIL VV.F. dell’Umbria, il quale, da prima ha posto eccezioni di carattere formale sulle modalità di convocazione delle organizzazioni sindacali e successivamente, ha cercato di bloccare la trattativa non sottoscrivendo il verbale della riunione.
Tale posizione, chiaramente formalista e poco utile al servizio reso dai vigili del fuoco, è risultata isolata e non presa fortunatamente in considerazione dalla direzione regionale che ha, al contrario ascoltato tutte le altre proposte provenienti sia dai rappresentanti del personale di Terni che di Perugia.