Congelamento, in cosa consiste? A cosa occorre prestare attenzione?
Congelamento
Cos’è?
Il congelamento si verifica quando il tessuto viene esposto per un periodo sufficientemente lungo a basse temperature. L’organismo in risposta all’abbassamento della temperatura, attua dei meccanismi di autodifesa per contenere la perdita di calore. Riduce il flusso ematico periferico a favore di quello centrale, tramite la vasocostrizione dei vasi sanguigni periferici. Il risultato è una riduzione del quantitativo di calore disponibile per le estremità distali a favore delle aree centrali. Le lesioni periferiche si verificano quando i liquidi intracellulari ed extracellulari congelano formando cristalli di ghiaccio che danneggiano i tessuti delle aree esposte. Il congelamento può avvenire in caso di temperature prossime o inferiori allo zero, anche per periodi di esposizione limitati, o superiori allo zero, per periodi di esposizione più lunghi. L’uso di grado, l’intossicazione da alcool e i vestiti bagnati possono contribuire allo sviluppo del congelamento.
Tipologie
Il congelamento può essere suddisviso in due tipi:
- Superficiale: rappresenta la prima fase del congelamento. Difficilmente può compromettere in modo irreparabile i tessuti colpiti. Il paziente riferisce un dolore localizzato e/o una sensazione di bruciore, con successivo intorpidimento e con una ridotta sensibilità delle aree colpite. La cute appare grigiastra o giallastra. Quando si applica una pressione digitale sull’area, il tessuto appare morbido e malleabile come un tessuto normale.
- Profondo: rappresenta la naturale evoluzione negativa del congelamento superficiale. Può provocare danni irreparabili ai tessuti colpiti. Si sviluppa se il paziente non riconosce o non reagisce all’intorpidimento delle estremità e/o per una prolungata espisizione alle basse temperature.
Il dolore e il bruciore iniziali evolveranno dapprima in un intorpidimento, per generare poi una totale perdita della sensibilità delle aree affette. Il colore della cute diverrà cereo. Le parti congelate sono dure, e non risultano compressibili quando il tessuto viene schiacciato. Maggiore sarà il tempo di esposizione a temperature prossime allo zero e/o temperature al di sotto dello zero, maggiori saranno i possibili danni irreversibili. L’effetta gravità di un congelamento profondo non può essere determinata complitamente fino a quando la parte congelata non viene rescaldata e al corpo non viene permesso di iniziare la riparazione del danno. Le estremità congelate possono continuare a migliorare in un periodo che può spaziare da molti giorni a molte settimane.
Trattamento
Il trattamento preospedaliero di un paziente con congelamento superficiale consiste nel:
- valutare le funzioni vitali del paziente ed identificare il tipo di congelamento presente;
- spostare il paziente congelato dall’ambiente freddo ad un’area riscaldata;
- eliminare i vestiti umidi e bagnati coprendo successivamente il paziente con coperte o coperte termiche al fine di evitare l’ulteriore dispersione di calore;
- trattare l’area congelata posizionadola a contatto con una superficie calda, ma non con una fonte di calore diretta.
Il trattamento presospedaliero di un paziente con congelamento profondo consiste nel:
- valutare le funzioni vitali del paziente e identificare il tipo di congelamento presente;
- spostare il paziente congelato dall’ambiente freddo a un’area riscaldata;
- eliminare i vestiti bagnati e umidi coprendo successivamente il paziente con coperte o coperte termiche al fine di evitare l’ulteriore dispersione di calore;
- trasportare il paziente in modo rapido e sicuro presso un ospedale eventualmente con un mezzo di soccorso avanzato.
Il soccorritore può somministrare delle bevande calde, non alcoliche, se non controindicato dalla presenza di un alterato livello di coscienza o dalla presenza di lesioni associate, sia nei pazienti con congelamento superficiale, che profondo.