Emorragia
Come si presentano
Le emorragie capillari interessano i vasi sottocutanei e superficiali. In questo caso il sangue fuoriesce a gocce intorno alla lesione. Se non c’è lacerazione della cute compare un ematoma mentre sulla cute compare l’ecchimosi, una chiazza che inizialmente è di colore rosso col tempo diviene violacea e infine gialla prima di scomparire. Le emorragie venose sono riconoscibili perché il sangue che fuoriesce è di colore scuro e fluisce lentamente e in modo continuo e uniforme lungo i bordi della ferita. Nelle emorragie arteriose il sangue è di colore rosso vivo e fuoriesce a fiotti a intervalli in sincronia con il battito cardiaco. Il più delle volte un trauma o una ferita producono emorragie miste, visto che le vene e le arterie scorrono molto vicine. Le emorragie interne sono meno evidenti e possono essere causate da traumi o da patologie.
I sintomi consistono in pallore, estremità fredde e violacee, stato di agitazione, polso rapido e poco percettibile, respirazione rapida e superficiale. Talvolta possono comparire offuscamenti alla vista, sete violenta, ronzio alle orecchie.
Emorragie interne
Sono determinate da lesione dei vasi senza lesioni di continuo della cute, con conseguente raccolta di sangue all’interno del corpo.
Si possono verificare due situazioni:
1) Ematoma: raccolta di sangue nei tessuti molli. In questo caso usare il ghiaccio nelle prime 12-24 ore per non far aumentare il versamento;
2) Perdita di sangue in una cavità: trauma (es. rottura milza, reni) patologie (es. ulcera gastrica perforata);
Come si sospetta un’emorragia interna in assenza di fuoriuscita di sangue?
Sulla base della presenza di sintomi dello stato di shock:
- Pallore estremo (ma cianosi delle estremità e delle labbra)
- Cute fredda e umida
- Brividi, tremori
- Polso piccolo e frequente
- Respiro rapido e superficiale
- Agitazione e poi sonnolenza
- Evoluzione verso il coma e l’arresto cardiaco
Il Primo soccorso consiste nel mettere l’infortunato in posizione antishock e coprirlo, senza, però, usare borse calde, in quanto un’eccessiva vasodilatazione potrebbe essere controproducente, accentuando l’abbassamento della pressione. Non bisogna somministrare caffè, alcoolici e stimolanti del cuore poiché l’aumentata frequenza cardiaca ( caffè e stimolanti) o la vasodilatazione (alcool) aumentano la perdita di sangue. E’, comunque, importante, l’ospedalizzazione immediata.
Emorragie esteriorizzate
Si verificano quando, a seguito della lesione di un vaso senza interruzioni di continuo della cute, il sangue si raccoglie all’interno del corpo per poi fuoriuscire attraverso i suoi orifizi naturali che sono:
- L’orecchio: bisogna muovere l’infortunato il meno possibile. (otorragia) Posizione laterale sul lato che sanguina. Non tamponare poiché la compressione può aggravare il danno dei tessuti.
- Il naso: si può trattare di due situazioni:
1) Rinorragia dopo trauma cranico: ghiaccio; non tamponare;
2) Epistassi: testa inclinata in avanti; comprimere la narice che sanguina; impacchi freddi su naso e fronte; eventuale batuffolo di cotone con acqua ossigenata ( non tampone emostatico).
- La bocca: in questo caso il sangue può provenire:
- Dalla bocca ( estrazione dentaria ): tamponcino e ghiaccio
- Dalle vie respiratorie ( traumi o patologie):
1) paziente cosciente: posizione semiseduta;
2) paziente incosciente: posizione laterale di sicurezza.
- Dall’apparato digerente: posizione laterale di sicurezza, borsa del ghiaccio.
- L’ intestino ( traumi o patologie): posizione orizzontale con gambe sollevate.
- Le vie urinarie ( traumi o patologie): posizione orizzontale con gambe sollevate.
- L’apparato genitale femminile ( metrorragia): posizione orizzontale con gambe sollevate.
E’ sempre necessario l’intervento del medico.
Come intervenire
Le emorragie capillari sono le meno gravi. Per curare l’ematoma è sufficiente porre una borsa del ghiaccio sulla parte per provocare una vasocostrizione. In caso di lacerazione della cute è utile sciacquare con acqua fredda e raffreddare con ghiaccio. Se la zona contusa è un arto è consigliabile sollevarlo più in alto del corpo per far diminuire l’emorragia, tamponare con una benda sterile e infine fasciare dopo aver disinfettato la ferita con acqua ossigenata. Le emorragie venose si possono arginare, dopo una buona disinfezione, ponendo sulla ferita una garza sterile e o un fazzoletto pulito e tamponando. Nel caso di emorragie arteriose l’intervento deve essere tempestivo perché la quantità di sangue è di solito molto elevata rispetto alle emorragie venose. Se l’emorragia non è molto abbondante è sufficiente tamponarla con una garza sterile o un fazzoletto pulito, dopo aver disinfettato la parte. Se invece interessa grossi vasi è necessario evitare che l’infortunato muoia dissanguato attuando delle compressioni sulle arterie a monte della ferita.
Il laccio emostatico va usato solo nei casi più gravi e di assoluta necessità: per esempio davanti a un’amputazione o a una sindrome da schiacciamento. Davanti al sospetto di un’emorragia interna, infine, bisogna porre l’infortunato in posizione antishock, coprirlo e chiamare urgentemente i soccorsi.
Entità del danno
La gravità di un’emorragia dipende dalla quantità di sangue che fuoriesce. In caso di lesioni ad importanti arterie c’è il rischio di entrare rapidamente in stato di shock e di morire dissanguati.